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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Settembre 2009
 
   
  UE: IL RIESAME DELLA POLITICA DELL´INNOVAZIONE RIVELA CONQUISTE E SFIDE

 
   
  Bruxelles, 7 settembre 2009 - Negl´ultimi anni l´Unione europea e i suoi Stati membri hanno fatto notevoli progressi per quanto riguarda l´innovazione. Occorrono, tuttavia, ulteriori sforzi affinché l´Europa possa diventare l´economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo. È questo il principale messaggio trasmesso da una comunicazione della Commissione che riesamina il progresso dell´innovazione nell´Ue e delinea le sfide da affrontare in futuro. Nel corso degl´ultimi anni, nel quadro del partenariato di Lisbona per la crescita e l´occupazione, l´Unione europea ha avviato una serie di politiche e iniziative volte a stimolare l´innovazione in Europa. Stando alla comunicazione, "l´innovazione rappresenta una condizione indispensabile per la creazione di un´economia della conoscenza e di un´economia a bassa emissione di carbonio. Riuscire in questa trasformazione è essenziale per restare competitivi in un mondo globalizzato e per raggiungere obiettivi sociali più ampi in maniera sostenibile, in presenza di forti cambiamenti demografici, sfide climatiche, scarse risorse e nuove minacce alla sicurezza. " Secondo la Commissione sono stati compiuti progressi in una serie di campi. La maggior parte degli Stati membri ha migliorato il rendimento della propria innovazione e si è ristretto il divario in materia di innovazione tra l´Ue i suoi maggiori antagonisti, vale a dire gli Usa e il Giappone. Un´analisi della situazione rivela che i paesi più innovativi hanno in comune una serie di caratteristiche. "Di solito spendono più della media in istruzione, formazione e apprendimento permanente, dedicano una percentuale più alta del Pil (prodotto interno lordo) alla spesa per R&s (ricerca e sviluppo) e dispongono di strumenti più adeguati per accogliere le nuove tecnologie e i nuovi prodotti nel settore pubblico e privato," si legge nella relazione. "L´esperienza mostra anche che questi paesi sono meglio preparati a sfruttare lo scambio di migliori pratiche e ad imparare dagl´altri. " A livello europeo è stato reso più semplice l´accesso al mercato unico. Iniziative come la Small Business Act e la direttiva sui servizi dovrebbero rendere le cose più semplici per le imprese, soprattutto le Pmi (piccole e medie imprese). Inoltre, sono state aggiornate le norme relative agli aiuti di stato, che facilitano gli Stati membri nel sovvenzionare le attività di innovazione e di ricerca. Molti paesi hanno anche adottato meccanismi di incentivi fiscali per incoraggiare gli investimenti in R&s. I finanziamenti europei per la ricerca sono ora disponibili attraverso una quantità di fonti diverse, tra cui i 54 miliardi di euro del Settimo programma quadro (7° Pq), il Programma per la competitività e l´innovazione (Cip), la Politica di coesione (che spende circa un quarto del suo bilancio per le attività di ricerca) e i fondi dell´Ue per lo sviluppo rurale, di cui 337 milioni di euro vengono destinati allo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori dell´agricoltura, alimentazione e silvicoltura. Iniziative come lo Spazio europeo della ricerca (Ser), le Iniziative tecnologiche congiunte (Itc) e l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) contribuiscono altresì a migliorare il collegamento tra i ricercatori di paesi diversi e tra le università, le imprese e l´industria. Ma per migliorare si potrebbe fare molto di più. In molti paesi si dovrebbe cambiare la mentalità dei cittadini. "L´innovazione e l´imprenditorialità non sono sufficientemente riconosciuti come valori in tutti i paesi europei, e la non riuscita che esse a volte implicano continua a essere stigmatizzata," fa notare la relazione. La mancanza di un brevetto comunitario significa costi maggiori per la protezione della proprietà intellettuale in Europa rispetto agli Usa o al Giappone. "È giunta l´ora di cambiare questa situazione," si legge nella comunicazione. Anche le autorità ufficiali dovrebbero avere un ruolo più incisivo nello stimolare l´innovazione, attraverso gli appalti pubblici, ad esempio. La comunicazione fa anche appello a un miglior coordinamento delle politiche designate a favorire l´innovazione a livello regionale, nazionale e comunitario. Malgrado la massiccia quantità di fondi europei disponibili per sostenere le attività di ricerca e innovazione, molte parti interessate sono scoraggiate dal candidarsi per ottenerli, a causa dell´enorme burocrazia che esse si troverebbero ad affrontare. Le aziende intervistate in un recente sondaggio hanno chiaramente espresso il desiderio di procedure più semplici e rapide. "L´analisi del progresso raggiunto negl´ultimi anni indica che l´Ue ha giustamente riconosciuto nell´innovazione l´elemento chiave di un futuro prospero," conclude la comunicazione. "Tuttavia, per trasformare l´Ue in uno spazio stimolante per l´innovazione occorre un´attenzione continua e un impegno per riuscire a sfruttare al meglio il potenziale del partenariato tra l´Unione e i suoi Stati membri, avviando iniziative più mirate e meglio coordinate a tutti i livelli. " La Commissione avvierà ora delle consultazioni con gli Stati membri e con le altre parti interessate al fine di proporre per la primavera del 2010 un European Innovation Act esaustivo. Per maggiori informazioni e per scaricare la comunicazione, fare clic: qui Settimo programma quadro http://cordis. Europa. Eu/fp7/home_it. Html Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit): http://eit. Europa. Eu/ .  
   
 

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