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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Settembre 2009
 
   
  MOSTRE. NEL CORTILE DI PALAZZO REALE “IL CICLO DEL TEMPO” DI ALESSANDRO PAPETTI

 
   
  Milano, 7 settembre 2009 – Da Venerdì 4 settembre, fino a domenica 20, il cortile di Palazzo Reale ospiterà un’installazione dell’artista milanese Alessandro Papetti. Si tratta di tre grandi ambienti pittorici circolari, che dialogano idealmente con la mostra “Monet. Il tempo delle ninfee”, allestita al primo piano del Palazzo fino al 27 settembre. “Dopo il cinema estivo e con questo allestimento – ha detto l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory – vogliamo ribadire una nuova funzione del cortile interno di Palazzo Reale: non uno spazio di passaggio, ma un luogo di produzione culturale che viene offerto per una partecipazione più creativa alla cultura da parte della città. Durante la settimana della moda la prossima sorpresa, con un progetto di design etico”. “Immaginiamo il tempo e immergiamoci in esso – ha aggiunto l’assessore -. Il tempo è come un cerchio di cui noi siamo un punto in movimento. Ma questo cerchio si avvolge intorno a noi assumendo la forma, e forse la forza, di una spirale. Si finisce così per essere assorbiti dal colore. Continua la contaminazione tra antico, moderno e contemporaneo che caratterizza il nuovo corso della cultura a Milano”. Promossa dal Comune e prodotta da Palazzo Reale assieme a Italian Factory, l’installazione è formata da tre immensi “ambienti pittorici” di forma circolare (del diametro interno di 8 metri ciascuno), nei quali il visitatore può entrare, immergendosi fisicamente all’interno, fino quasi a diventare parte integrante dei singoli dipinti. In questo modo la distanza tra fruitore e opera d’arte sembra venire annullata. Le tre grandi opere, alle quali Alessandro Papetti ha lavorato per oltre un anno, sono esposte all’interno di una grande tensostruttura (realizzando così una vecchia idea a cui l’artista pensava da una decina d’anni) e affrontano tre tematiche differenti: l’acqua, l’aria, il bosco. Il tema dell’acqua – che ha suggerito il collegamento di questa iniziativa con la mostra “Monet. Il tempo delle ninfee” – si riallaccia in maniera naturale alla serie che l’artista ha iniziato fin dal 1998, con quadri incentrati sull’idea del bagno di notte e con le grandi piscine che ha esposto in numerose occasioni. Allo stesso modo, il periodico succedersi dei tronchi degli alberi nell’opera ispirata al bosco sembra voler rompere gli schemi naturalistici del paesaggio tradizionale; mentre nel quadro ispirato al tema dell’aria lo stesso gesto pittorico, con la sua vibrante forza dinamica e la sua carica di energia, sembra diventare il vero protagonista dell’opera. All’interno del percorso espositivo verrà proiettato il documentario Alessandro Papetti - Il ciclo del tempo (17´, Giart. Tv, 2009; regia Giampiero D´angeli, cura editoriale e interviste Alice Maxia e produzione Luca Molducci), nel quale si potrà cogliere l’artista dipingere la sua opera e raccontare le ragioni del progetto. Alessandro Papetti - Alessandro Papetti nasce a Milano nel 1958. Dopo i primi anni di ricerca, le prime mostre personali e le rassegne in spazi pubblici in Italia, tra il 1988 e il 1990 la sua pittura si concentra sul tema dei ritratti visti dall’alto, ai quali Giovanni Testori dedica nel 1989 un articolo sul “Corriere della Sera”. Degli anni 1990-1992 è il ciclo Reperti, studio analitico sulla forma, sulle tracce lasciate dal tempo in atelier e interni di fabbrica. A partire dal 1992 Papetti approfondisce la ricerca sui temi dell’archeologia industriale, come testimonia la mostra ai Musei Civici di Villa Canzoni a Lecco nel 1996. Dal 1992 partecipa a varie fiere dell’arte in Europa e negli Stati Uniti. Dal 1995 svolge la sua attività tra Milano e Parigi. È di quell’anno l’incontro con lo scrittore e biografo James Lord, che gli dedica nel 1996 un significativo testo critico. Nel 1999 espone il nuovo ciclo Acqua, alla Galleria Forni di Milano. Sono tra le prime immagini di figure rappresentate in un esterno. Nel 2002 nasce il ciclo dei cantieri navali. Tra il 2003 e il 2005 viene invitato a partecipare a numerose rassegne museali, come la mostra dedicata a Testori a Palazzo Reale di Milano e la mostra La ricerca dell’identità, curata da Vittorio Sgarbi ed esposta in diversi spazi pubblici in Italia. Nel 2005 partecipa alle rassegne Miracolo a Milano a Palazzo della Ragione e Il paesaggio italiano contemporaneo a Palazzo Ducale a Gubbio. Nello stesso anno, la Fondazione Mudima gli dedica una prima retrospettiva dal titolo Il disagio della pittura, nella quale Papetti espone i lavori degli ultimi vent’anni fino ai dipinti sul tema della città. Sei mesi più tardi, la mostra dal titolo Il ventre della città, con i suoi veloci “ritratti” di paesaggio urbano. Del 2007 è la mostra Ile Seguin, dedicata agli ex stabilimenti della Renault, esposta al Musée des Années 30 di Parigi. Sempre nello stesso anno Sgarbi lo invita a partecipare alla mostra di Palazzo Reale a Milano, Arte italiana. 1968-2007 Pittura. Del 2008 è invece la partecipazione alla rassegna La nuova figurazione italiana. —To be continued…, presso la Fabbrica Borroni a Bollate (Milano). Nel 2009 partecipa alla rassegna No Landscape – La sparizione del paesaggio, alla Fondazione Bandera di Busto Arsizio (Varese). Negli ultimi quindici anni Papetti ha esposto i suoi lavori in importanti fiere dell’arte internazionali, e collabora con numerose gallerie straniere. .  
   
 

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