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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Ottobre 2006
 
   
  LE PROFESSIONI ICT DEL FUTURO: LO SCENARIO FINO AL 2010 L’ICT: UN SETTORE DI 112.600 IMPRESE E 674.000 OCCUPATI

 
   
  Roma, 19 ottobre 2006 - E’ stato presentato ieri a Roma, nel corso di un Convegno che si è svolto presso la Confindustria, il Rapporto Federcomin 2006 “Occupazione e professioni nell’Ict”. Il Rapporto, realizzato da Federcomin con la partecipazione delle Associate Aitech-assinform e Asstel e il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie (con la collaborazione scientifica di Netconsulting nonché della Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università degli Studi di Milano Bicocca) analizza il panorama attuale in Italia delle aziende e lo stato dell’occupazione Ict, sia presso le aziende fornitrici che presso le aziende “utenti”. I risultati più significativi del Rapporto Federcomin: Le imprese e l’occupazione Ict - Nel 2005 le imprese con addetti del settore Ict ammontano a 112. 600 - in crescita dal 2001 al 2004, pressoché stabili rispetto all’anno precedente - ed occupano 674. 000 dipendenti. Il settore Ict si conferma ancora quello più vivace in termini di “nascite imprenditoriali” con un tasso di iscrizione di nuove imprese pari a +25,3% a fronte di un tasso del settore Industria e Servizi del 20,9%. A proliferare sono, in particolare, le ditte individuali - +61,1% - contro il +32,9% registrato nel settore delle imprese del settore Industria e Servizi. Per quanto riguarda l’occupazione nel periodo 2001-2005 il settore Ict ha registrato una tendenza ad una maggiore flessibilità del mercato del lavoro: la differenza tra addetti nominali e addetti Full Time Equivalent (ovvero il numero equivalente di risorse teoriche a tempo pieno) è passata infatti da 28. 100 unità a 54. 800 (+95%), con un tasso di incremento medio annuo pari a circa il 18%. Nel 2006 più assunzioni per le micro imprese - Le imprese dei comparti Informatica e Telecomunicazioni stimano, per il 2006, 17. 920 assunzioni e circa 16. 150 uscite, con un saldo positivo di 1. 770 dipendenti. Il più alto tasso d’entrata per le assunzioni previste si registra per le micro imprese sotto i 10 addetti (+7,6%), che evidenziano altresì il saldo più consistente (+3,4%). Le imprese che esportano o che effettuano innovazioni organizzative o di prodotto/servizio dichiarano i livelli di assunzione più elevati (37-39% rispetto alla media del 23,9%). La modalità di assunzione prevalente dichiarata dalle aziende riguardo alla tipologia di contratto è quella a tempo indeterminato (53,2%). Permane una situazione di difficoltà di reperimento per gli skill più richiesti: circa 4. 510 assunzioni previste (pari a circa il 25% del totale) riguarda figure difficili da reperire. Il Power User è giovane e donna - Nel 2005 il numero di Power User (gli utilizzatori evoluti delle molteplici soluzioni applicative esistenti) risulta pari a circa 4,2 milioni, ovvero il 27% del totale occupati dipendenti. I Generic User (gli utilizzatori Ict di più basso profilo) risultano invece essere pari a circa 7,1 milioni (il 46% del totale). I restanti 4,2 milioni (27%) sono costituiti dai cosiddetti No User, cioè da lavoratori che non fanno alcun uso di soluzioni Ict. Le donne rivelano competenze tecnologiche superiori a quelle degli uomini, all’interno del loro genere. I Power User di genere femminile sono, infatti, il 30,3% del totale contro il 25% di genere maschile; inoltre i No User di genere femminile sono il 26,2% contro il 27,6% di genere maschile. Appare interessante notare che tra gli uomini è presente una percentuale di No User superiore a quella dei Power, mentre per le donne accade l’opposto. Le donne che intraprendono un’attività lavorativa tendono, quindi, a dare maggiore rilievo alla propria formazione tecnologica. Le professioni emergenti: +21. 000 nuovi professionisti Ict con skill innovativo - Nei prossimi cinque anni l’evoluzione tecnologica e dei modelli di business modificherà profondamente le professionalità richieste dal settore Ict, che dovranno essere sempre più orientate alla multidisciplinarietà, alla tecnologia ma anche alle competenze di processo e di settore. Queste complesse trasformazioni comportano, già da oggi, un approccio “qualitativo” piuttosto che “quantitativo” verso il mercato del lavoro e le risorse umane, con il ricorso da parte delle imprese a nuovi skill nonché ad interventi mirati di formazione continua. Una stima proiettata al 2010 prevede che i nuovi professionisti dell’Ict saranno all’incirca 17. 500, a cui si aggiungeranno circa 3. 800 professionisti delle linee di business. Quali saranno, dunque, le figure emergenti? Qualche esempio: nell’Information Technology: l’It Architect (o Solution Architect), ovvero uno sviluppatore che abbia conoscenze sui micro-processi aziendali e che sia in grado di sviluppare in ambienti multipiattaforma e multivendor; nelle Telecomunicazioni: i Product Manager, ovvero figure inserite nell’area Marketing e responsabili di linee di offerta; nelle aziende dei Media: Tv satellitare Tv digitale e Mobile Tv avranno un impatto sulle figure impiegate nei servizi all’utenza, area che acquisirà una strategicità crescente. Lo scenario fino al 2010: +11. 000 addetti nel settore Ict - Il tasso di crescita medio annuo per gli occupati Ict è previsto per il periodo 2006-2010 pari a +0,5%, che si tradurrà nel 2010 in un saldo di circa +11. 000 nuovi addetti. Il comparto più dinamico, come crescita media nel quinquennio, risulterebbe essere quello dei Media, con una variazione di +0,7%; il segmento più contenuto, invece, ma comunque in crescita, (con una variazione media annua pari allo 0,2%) è quello dei Servizi e apparati di Telecomunicazioni. Dichiarazione di Alberto Tripi, Presidente di Federcomin: “Ogni giorno nasce una “domanda” nuova. È questa la sfida della rivoluzione tecnologica che attraverso la diffusione di beni immateriali ha cambiato il volto dell’economia e della società. Le imprese dell’Ict devono fronteggiare la crescita impetuosa dei bisogni dei cittadini-utenti, e si sentono impegnate a trovare risposte giuste e tempestive alla continua richiesta di innovazione, contenuti, servizi. Questo scenario impone capacità di cambiamento e apre nuovi orizzonti al grande tema dell’occupazione. La domanda “nuova” è infatti una domanda di competenze, di creatività e di skills. Ciò significa che l’avanzata irreversibile della Società della Conoscenza rappresenta una grande opportunità di nuovo lavoro e di nuovi profili professionali. Questo processo è rappresentato in modo eloquente nel Rapporto Federcomin 2006 “Occupazione e professioni nell’Ict”, che è stato elaborato con la partecipazione di Aitech, Assinform, e Asstel con la collaborazione scientifica di Netconsulting. Nei prossimi cinque anni – si legge nel Rapporto – saranno circa 21. 000 i nuovi professionisti con skill innovativo particolarmente orientati alla multidisciplinarietà, e il tasso di crescita medio annuo per gli occupati Ict sarà pari allo 0,5 (+11. 000 nuovi addetti). È questa la prospettiva che si apre e che riguarda soprattutto le giovani generazioni. Non sono numeri grandiosi, ma realistici che confermano un trend positivo. Pesano su questi numeri le criticità e le rigidità di un sistema-Paese ancora poco orientato alla ricerca e all’innovazione. Come dimostra, in modo evidente, il testo dell’ultima Finanziaria”. .  
   
 

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