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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Settembre 2009
 
   
  POLARSTERN INSTALLA OSSERVATORIO NEL MARE GLACIALE ARTICO

 
   
  Bruxelles, 9 settembre 2009 - Un gruppo di ricercatori finanziato dall´Unione europea è riuscito ad installare un osservatorio sottomarino preposto al monitoraggio di un vulcano di fango sito nella regione dell´Artide. La postazione di sorveglianza è stata approntata nel corso della Xxiv spedizione artica della nave di ricerca Polarstern, avvenuta tra la metà di luglio e la fine di agosto. Lo studio fa parte del progetto Esonet ("European seas observatory network"), che ha ricevuto un finanziamento pari a 7 milioni di euro in riferimento al Sesto programma quadro (6° Pq). L´osservatorio fornirà informazioni relative alle dinamiche delle future eruzioni di gas e dimostrerà l´impatto di queste eruzioni sulle acque profonde del Mare di Norvegia. L´osservatorio comprende 16 stazioni singole che raggiungono una profondità di 5. 500 metri. I ricercatori, coordinati da scienziati operanti a Brema (Germania), sono in grado di determinare cambiamenti che equivalgono a dieci anni di ricerca svolta su un ecosistema sottomarino del Mare glaciale artico. "La diffusione dell´osservatorio per il monitoraggio a lungo termine è uno dei punti fondamentali del progetto Esonet", ha affermato il dottor Dirk De Beer, dell´Istituto Max Planck per la microbiologia marina (Germania), coordinatore del progetto. "È stato possibile installare - così come pianificato - la complessa costruzione dell´osservatorio grazie al sostegno di tutti i partner tedeschi, francesi e norvegesi coinvolti nel progetto. Questo dimostra ancora una volta che una buona collaborazione tra gli istituti coinvolti è una componente fondamentale nell´ambito della ricerca marina europea". Alla ricerca a bordo della Polarstern, una nave rompighiaccio di proprietà dell´Istituto Alfred Wegener (Awi), hanno partecipato in tutto 50 ricercatori provenienti da 7 paesi diversi. I ricercatori hanno spiegato che prenderanno in considerazione anche l´area geografica nei pressi di Spitsbergen, l´isola norvegese più estesa dell´arcipelago Svalbard, nel Mare glaciale artico. Questa zona d´osservazione, definita "Hausgarten", appartiene all´Istituto Alfred Wegener per la ricerca polare a marina dell´Associazione Helmholtz di centri di ricerca tedeschi. Hausgarten rappresenta un sito di vitale importanza per il progetto Esonet. Secondo quanto affermato dal team che ha condotto la ricerca, Fram Strait - posto tra la Groenlandia orientale e Spitsbergen - è l´unico collegamento sottomarino profondo tra il Mare glaciale artico e l´Oceano Atlantico settentrionale. A 2. 500 metri di profondità gli scienziati hanno rilevato un aumento della temperatura dell´acqua pari a 0,10 gradi centigradi. Hanno inoltre scoperto che la saturazione di ossigeno è diminuita in corrispondenza dello strato più superficiale del fondale marino e che la composizione della fauna che vive a tali profondità è cambiata notevolmente e in tempi molti più rapidi del previsto. "Sarà possibile stabilire se stiamo osservando le conseguenze dei cambiamenti repentini avvenuti nel Mare glaciale Artico a migliaia di metri di profondità, o se stiamo assistendo a variazioni naturali che si verificano col passare dei decenni, esclusivamente dopo aver analizzato i nostri dati e aver svolto più ricerche", ha spiegato il dottor Michael Klages, ricercatore presso Awi, a capo della spedizione. Accanto all´installazione dell´osservatorio nel Mare di Norvegia, gli scienziati programmano di costruire un osservatorio per il monitoraggio a lungo termine di tipo Loome ("Long-term observation of mud volcano eruptions") nel corso della stessa spedizione. L´obiettivo di Loome è approfondire le conoscenze su Haakon Mosby - un vulcano di fango che si trova nell´area sud-occidentale del Mare di Barents - e di capire, in modo particolare, quanto sta accadendo al vulcano. Secondo il team, Haakon Mosby ha una profondità di 1. 250 metri sotto il livello del mare e un diametro di 1,5 chilometri. Il fango, i gas e l´acqua vengono spinti dal centro del vulcano di fango attivo da una profondità di circa 3 km sotto il fondo marino. L´emanazione diminuisce in corrispondenza dell´area più superficiale della struttura, dicono i ricercatori. In questo punto sono stati rilevati idrati di metano che in effetti favoriscono la stabilità dell´area. Per maggiori informazioni, visitare: Associazione Helmholtz di centri di ricerca tedeschi: http://www. Helmholtz. De/en/ Alfred Wegener Institute: http://www. Awi. De/de/ Istituto Max Planck per la microbiologia marina: http://www. Mpi-bremen. De/ .  
   
 

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