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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Settembre 2009 |
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SLOVENIA: CRESCITA ECONOMICA NEL 2° TRIMESTRE
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Lubiana, 14 settembre 2009 - L’economia slovena è cresciuta dello 0,7% nel secondo trimestre del 2009 rispetto al precedente, secondo i dati ufficiali pubblicati a fine agosto. Il Pil sloveno era sceso del 9,3% a livello annuale, registrando la maggior riduzione da sempre. Questa è la terza contrazione consecutiva registrata a livello annuale. Nella prima metà di quest’anno l’economia slovena è scesa dell’ 8,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo i dati l’Ufficio statistico. Come nel 1° trimestre, la contrazione è stata la più forte nella formazione di capitale lordo, ridotto del 36,7% a/a. Le esportazioni e le importazioni sono calate rispettivamente, del 21,3% e del 24,8%. Nelle transazioni con l’estero, la Slovenia ha registrato un surplus per la prima volta dal 2006, soprattutto per gli investimenti; il surplus di 2,8% del Pil è stato il maggiore registrato dal 2002. La percentuale di investimenti nel Pil è scesa di 10 p. P. Negli ultimi de trimestre, dal 30% dell’anno scorso. Gli investimenti nelle costruzioni sono scesi del 20%, quelli nei macchinari e equipaggiamenti del 40%, mentre gli investimenti nei trasporti sono dimezzati. La spesa finale nei consumi è scesa dell’1%, in particolare per un calo del 2,6% nelle spese sui consumi finali delle famiglie, il primo decremento dal secondo trimestre del 2000. Solo le spese sui consumi finali del governo hanno registrato una crescita, +4,3%, rispetto al secondo trimestre del 2008. Il valore aggiunto complessivo è sceso del 9% nel secondo trimestre del 2008. Nel manifatturiero il valore aggiunto è calato del 22%, abbassando la crescita del Pil di 4,5 punti percentuale. Il Pil con aggiustamento stagionale sui giorni lavorati è salito dello 0,7% rispetto al primo trimestre del 2009, interrompendo la recessione. La situazione slovena è simile a quella di molti paesi (Germania, Francia, Grecia, Svezia) in cui lo stato dell’economia appare ancora negativo in comparazione annuale, mentre i confronti fra trimestri consecutivi danno un quadro più ottimistico. “Tali situazioni non sono atipiche, ma piuttosto rare. Sono tipiche dei momenti di cambiamento, quando i cicli economici toccano il fondo o il picco e i confronti trimestrali indicano che avverrà un cambio a breve termine” ha spiegato Hren. Serviranno ancora un trimestre o due tuttavia, per sapere se i dati indicano la fine della crisi, così come ottenere maggiori sicurezze rispetto allo sviluppo dell’economia, ha aggiunto Hren. ”. . |
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