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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Settembre 2009
 
   
  CONTRO LO STRESS L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE. UTILI I PROBIOTICI MIRATI PER AIUTARE A RECUPERARE IL BENESSERE.

 
   
  Ansia, tachicardia, problemi nella digestione… Almeno un italiano su due dice che deve fare i conti con lo stress. Lo suggerisce l’indagine coordinata da Daniela Lucini dell’Università di Milano condotta su oltre 4000 persone che hanno risposto al questionario on line “Scopri il tuo stress” sul sito www. Actimel. It. Le contromisure? Spesso sono sbagliate. Ci vuole più movimento e un’alimentazione attenta. Utili i probiotici mirati per aiutare a recuperare il benessere. L’italia? Un paese di persone stressate, che ancora non hanno scoperto i benefici dell’attività fisica e si lasciano andare a diete più o meno bizzarre per cercare di combattere ansia, stanchezza e i tanti problemi che si legano a questa situazione. A pochi giorni dal rientro negli uffici, situazione che di per sé tende ad aumentare la tensione nervosa dopo il riposo delle vacanze, questo il quadro a tinte fosche che emerge dalla indagine Actimel, effettuata con il supporto della Prof. Daniela Lucini, Professore Associato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell´Università di Milano, sulla scorta delle risposte delle persone che hanno effettuato il test “Scopri il tuo stress” sul sito www. Actimel. It, negli scorsi mesi di maggio e giugno. L’indagine, condotta su un campione di 4. 190 persone (59,6% donne e 40,4% uomini, con un’età media di 38 anni), offre sicuramente risultati poco tranquillizzanti. Considerando tre diversi livelli di valutazione (stressati, qualche segnale di stress e non stress) il 54,6% degli intervistati si considera “stressati”, mentre il 35,5% sostiene di manifestare comunque “primi segnali da stress”. Solo poco più del 10% delle persone, quindi, ritiene di non presentare fastidi associabili a questa situazione. Ansia, stanchezza e fastidi fisici diffusi sono i disturbi che più frequentemente vengono riportati dall’esercito degli stressati. Si va da malesseri gastrointestinali fino al cardiopalmo, passando per crisi di mal di testa del tutto inspiegabili, se non con l’eccessiva tensione. Una serie di situazioni che, in base a quanto emerge dall’indagine, incidono a tal punto sulla salute da divenire cause di assenza sul lavoro. “Le palpitazioni, il nodo alla gola, i disturbi gastrici e intestinali che abbiamo tutti sperimentato non sono una suggestione, ma riflettono il coinvolgimento del sistema nervoso autonomo, che insieme a quello ormonale ed immunologico, viene attivato in condizioni di stress. Aumento della pressione arteriosa, dei livelli di cortisolo e di alcune citochine ne sono classici esempi”, commenta Massimo Pagani, Direttore del Centro di Ricerca sulla Terapia Neurovegetativa e della Scuola di Specialità in Medicina dello Sport dell’Università di Milano. Se lo stress è quindi per molti il nemico da affrontare ogni giorno – e sicuramente le notizie sulla situazione economica così come l’insorgere di paure del tutto incontrollabili come quella della pandemia influenzale non fanno che peggiorare la situazione – rimane ancora molto da fare sulla strada della prevenzione. Dall’indagine emerge chiaramente che chi fa una regolare attività fisica tende a rinforzarsi nei confronti di questo nemico, mentre l’eccessiva sedentarietà caratterizza chi dice di essere stressato. Difatti chi si sente stressato spesso assume delle “contromisure” che in realtà non fanno altro che peggiorare la situazione. Analogamente accade per l’alimentazione: “gli stressati” spesso affermano di cambiare il modo di mangiare, o mangiando di meno (in un caso su tre tra quanti sono stressati), o cercando invece di aumentare la quota calorica (quindi mangiando di più) in un caso su quattro. Del tutto irrazionali poi le altre scelte: c’è chi riduce frutta e verdura, quando invece proprio i vegetali sono indicati per affrontare al meglio lo stress, o addirittura potenzia la quota di carboidrati con la dieta. “L’apparato digerente è sicuramente in diretto collegamento con il cervello, aggiunge la Proff. Ssa Lucini. Connessioni nervose vere e proprie rappresentate dal sistema nervoso autonomo e connessioni “biochimiche” rappresentate da una serie di proteine speciali, che da un lato contribuiscono a modulare le funzioni gastro-intestinali, dall’altro interferiscono con i centri cerebrali responsabili dell’umore, della percezione di stress, della gratificazione ecc. Inoltre, da non dimenticare, lo stretto collegamento con il controllo immunologico ed ormonale, importantissimi per il benessere gastrointestinale. Un miglioramento del funzionamento del sistema nervoso autonomoe delle difese immunitarie, assumere un’alimentazione corretta possono essere strumenti molto importanti per ridurre molti malesseri. Oltre ad altre misure, proprio una corretta alimentazione può essere d’aiuto per superare i problemi, a detta degli esperti. Ovviamente insieme ad una regolare attività fisica. Meglio evitare cibi eccessivamente ricchi di grassi e poco digeribili privilegiando frutta e verdura, ricchi di vitamine e minerali, e alimenti con probiotici, utili per recuperare prima il benessere. .  
   
 

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