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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Settembre 2009 |
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ALCOL E GUIDA: ZAIA DIFENDE IL VINO
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Rozzano, 15 settembre 2009. "Bisogna finirla di considerare ubriaco chi beve due bicchieri: è in atto una criminalizzazione del vino che non ha senso alcuno e che sta uccidendo uno dei comparti più pregiati del made in Italy". In un´intervista a Quattroruote, il ministro dell´Agricoltura Luca Zaia entra di petto nel dibattito sui limiti di tasso alcolemico per chi guida, attaccando i sostenitori della tolleranza zero: "Non credo nella cultura del proibizionismo", attacca il ministro, "il limite attuale, 0,5 grammi di alcol per litro di sangue, è ragionevole e stradigerito dall´opinione pubblica, entro questi livelli si è sobri e perfettamente in grado di guidare. Corrisponde a due bicchieri di un vino che abbia non più di 11 gradi, diciamo uno spumante o un rosso non strutturato". Zaia invita a guardare con attenzione le statistiche sugli incidenti: solo il 2,09 per cento è causato da guidatori in stato d´ebbrezza, gente ben al di sopra dello 0,5: "Non vedo perché dovrei rinunciare a bere con intelligenza e moderazione, solo perché ci sono irresponsabili che si ubriacano", spiega Zaia, "E perché non si guarda con altrettanta severità alle altre cause degli incidenti? Vogliamo parlare del fumo o dei farmaci che danno sonnolenza? Degli antistaminici che migliaia di italiani prendono in primavera per combattere le allergie? O dei tranquillanti? Temo siano più pericolosi dei fatidici due bicchieri, ma nessuno se ne occupa". Il dibattito su alcol e guida è tornato d´attualità dopo il varo alla Camera del provvedimento che abbasso a zero il limite per i neopatentati (Zaia dice di non essere contrario a forme di tutoraggio per i giovani) e dopo le dichiarazioni di chi, anche nella maggioranza, vorrebbe che il divieto assoluto di bere prima di mettersi al volante venisse esteso a tutti: a fine luglio il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, aveva reclamato un forte attacco a chi guida in stato d´ebbrezza, sostenendo che l´alcol è una piaga sociale come la droga. Il ministro dell´Agricoltura sostiene invece che la continua criminalizzazione del vino finirà per spianare la strada ai superalcolici, prodotti da e sostenuti da ben più potenti multinazionali. . |
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