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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Settembre 2009
 
   
  INQUINAMENTO LUMINOSO. I COMUNI DEL VENETO HANNO TRE ANNI PER DOTARSI DEL PIANO DELL’ILLUMINAZIONE

 
   
  Venezia, 15 settembre 2009 - I comuni del Veneto hanno tre anni di tempo per dotarsi di un Piano dell’illuminazione finalizzato al contenimento dell’inquinamento luminoso (Picil), come previsto dalla nuova Legge Regionale n 17 del 7 agosto 2009. Il Piano, che rappresenta l’atto di programmazione per la realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione e per ogni intervento di modifica, adeguamento e installazione, ha tra i suoi obiettivi il contenimento dell’inquinamento luminoso, la valorizzazione del territorio e il miglioramento della qualità della vita. A questo proposito l’Arpav, presso la cui direzione generale è stato istituito l’Osservatorio permanente sul fenomeno dell’inquinamento luminoso, ha inviato in questi giorni ai Sindaci del Veneto una lettera con la quale, nell’invitarli a mettere in atto le azioni previste dalla Legge regionale, ricorda che i comuni potranno avvalersi della competenza tecnico scientifica dei Dipartimenti Provinciali dell’Agenzia. Arpav, infatti, si occupa da anni del tema dell’inquinamento luminoso con attività di informazione e di supporto tecnico ai comuni e con azioni di controllo su grandi opere, fra cui la valutazione dell’impatto sull’inquinamento luminoso dello svincolo stradale di Padova Est e della nuova illuminazione del Porto di Venezia. “L’attività dell’Arpav – precisa Andrea Drago, Direttore Generale dell’Agenzia – è aumentata anche a causa della sempre maggiore richiesta di controllo da parte delle Associazioni di tutela del cielo stellato e di singoli cittadini sensibili a questo tema, tant’è che nell’ultimo anno il numero dei controlli su impianti di illuminazione esterna ha superato il migliaio. Un esperienza questa – aggiunge il Direttore – che ha consentito ad Arpav di partecipare alla stesura della nuova legge regionale”. “Nostro intento – ricorda da parte sua l’Assessore regionale all’Ambiente, Giancarlo Conta – è stato duplice, da un lato la tutela ambientale, dall’altro il risparmio energetico. Un comune di media dimensione, infatti, – precisa Conta – potrebbe risparmiare dal 20 al 40% sulla bolletta energetica per l’illuminazione, se solo rivedesse la propria illuminazione pubblica utilizzando apparecchi a norma di legge. Questo non significa spegnere la luce, ma illuminare meglio, ovvero avere più luce dove serve e meno luce dispersa verso il cielo”. .  
   
 

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