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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Settembre 2009
 
   
  GLI EFFETTI DELLA CRISI NELLA PROVINCIA DI UDINE NEL REPORT DI NOMISMA

 
   
  Bologna, 16 settembre 2009 - La crisi c´è e si fa sentire anche per le imprese friulane, specie per quelle della meccanica e del legno-arredo. Ma nella provincia di Udine i dati risultano meno gravi rispetto a quelli di altre zone della regione, del Nordest e dell´Italia. È quanto emerge dal report relativo alla congiuntura del 2° trimestre 2009 - e alle previsioni per il 3° - realizzata da Nomisma e Demetra per la Camera di Commercio di Udine, presentata nella sede dell´ente camerale dal presidente Giovanni Da Pozzo e dall´amministratore delegato di Nomisma Giorgio De Rita. L´analisi di Nomisma è stata condotta su interviste a un campione significativo di 630 imprese e sarà ripetuta a fine settembre e ripresentata a metà ottobre. L´indagine, condotta dal 24 giugno al 6 luglio, ha preso in esame il consuntivo, cioè l´effettiva indicazione da parte delle aziende intervistate dell´andamento del 2° trimestre, nonché il previsionale, ossia ciò che le aziende stesse si aspettano per il trimestre in corso. Sono state intervistate aziende dei settori legno-arredo, meccanica, vitivinicolo, commercio al dettaglio, alberghi e ristoranti. Comune a tutti i settori una percezione "velatamente ottimistica", per quanto riguarda l´immediato futuro, mentre le difficoltà sono emerse quanto al periodo già trascorso. A soffrire di più sono state le imprese del legno-arredo e della meccanica. Il 45,5% delle intervistate del legno arredo, per il 2° trimestre, ha dichiarato di aver subito una "diminuzione" degli ordini tra il 2 e il 10%, cui si aggiunge il 32,9% di esse che ha registrato una "forte diminuzione", di oltre il 10%. Analoga situazione per il fatturato, con percentuali molto elevate di aziende che hanno dichiarato diminuzioni. La situazione però sembra non essersi ripercossa sui prezzi, che sostanzialmente tengono, così come l´occupazione: il 72% delle intervistate del legno-arredo ha dichiarato di aver mantenuto pressoché inalterato il numero di addetti (e l´1,1% li ha aumentati). Ciò è ancor più evidente nel settore meccanica - per ordini e fatturato leggermente meglio rispetto al legno-arredo, ma comunque con difficoltà rilevanti - in cui l´85% delle aziende ha mantenuto stabile il numero di occupati. La situazione migliore risulta quella del vitivinicolo, che si conferma un settore importante per la regione e per la provincia in particolare, con un sostanziale equilibrio tra aziende che hanno subito diminuzioni e aziende che hanno registrato aumenti di ordini e fatturato, nonostante oltre il 70% abbia dichiarato un forte incremento dei costi. Infine, commercio e settore alberghiero, nei quali le difficoltà ci sono, ma sono tutto sommato più contenute. I due comparti hanno mantenuto stabili, con percentuali elevatissime, il numero di addetti, anche se la crisi, nel commercio, si è tradotta in un aumento più marcato dei prezzi di vendita (tra il 2 e il 10% per il 20% delle intervistate). Altro dato interessante è stato quello del rapporto banca-imprese: l´accesso al credito è stato chiesto più dalla meccanica (il 33% delle imprese intervistate ha dichiarato di aver richiesto credito) e dal legno arredo (29,3%), "altro dato che va letto in raffronto con la situazione generale di contrazione e difficoltà di accesso", ha detto De Rita. .  
   
 

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