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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 16 Settembre 2009 |
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DA OGGI A MILANO CAMPAGNA ANTI-CONTRAFFAZIONE PRESENTATA DA ASSESSORE LA RUSSA, SI BASA SU MESSAGGI FORTI CALA PRODUZIONE, MA RIMANE ALTA CIRCOLAZIONE PRODOTTI FALSI
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Milano, 16 settembre 2009 - Tre slogan forti ("10% seta, 90% racket", "La contraffazione non è una montatura" e "Tu compri una borsa e loro ti fanno le scarpe"), con immagini di prodotti del tutto identici al modello originale, ma contraffatti (una camicia, una borsetta e una montatura di occhiali). E da settimana prossima, in concomitanza con l´inizio della settimana della moda, 20 manichini dislocati in altrettanti negozi di Milano, con braccia fasciate, nasi incerottati, collarini su cui è riportata la stessa scritta che "chiude" anche la locandina "Fake off. Made in Italy, contro il falso" (letteralmente "fuori il falso"). Questi i messaggi della campagna pubblicitaria, voluta dall´assessorato all´Industria, Pmi e Cooperazione di Regione Lombardia e presentata questa mattina dall´assessore Romano la Russa, affiancato dal comandante del Gruppo Milano della Guardia di Finanza, tenente colonnello Roberto Fazio, dal vicepresidente vicario di Ascomoda di Milano, Guido Orsi, e dal segretario generale dell´Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, Silvio Paschi. La campagna sarà visibile da mercoledì 16 settembre e per 2 settimane, su centinaia di locandine di diverse tipologie (cm 50x70 e 120x180), affisse nei mezzanini delle tre linee della metropolitana e sulle vetrine dei negozi di moda, dove saranno distribuiti anche 20. 000 portascontrini. "L´obiettivo - ha spiegato La Russa - è quello di sensibilizzare l´opinione pubblica sulla necessità di contrastare un fenomeno che, solo negli ultimi dieci anni, è aumentato del 1. 600%. E lo vogliamo fare intervenendo in modo deciso a tutela dei produttori e dei consumatori". La contraffazione sta dilagando in quasi tutti i settori della produzione e del consumo: la moda, l´abbigliamento e la pelletteria ne pagano le conseguenze sicuramente peggiori, ma numeri notevoli e comunque in crescita, si registrano anche nell´orologeria, nella produzione di scarpe, nella profumeria, nell´occhialeria e nell´elettronica di consumo (software compresi). Non sono immuni neanche i settori delle sigarette, dell´attrezzatura sportiva, dei mobili, dei giocattoli e addirittura dei pezzi di ricambio per auto e aerei. Particolarmente preoccupante il dilagare del fenomeno nella medicina (l´Oms stima che il 10% dei medicamenti usati nel mondo siano falsi con punte del 30% in Brasile e addirittura del 60% in alcuni Stati africani). Alcuni Dati - Da un´indagine dell´agenzia delle Dogane emerge che il commercio di tali prodotti corrisponde al 10% degli scambi mondiali, per un valore pari a 450 miliardi di dollari. Con riferimento al periodo 2000-2006, nell´Unione Europea, c´è stato un aumento dell´88% dei casi di sequestro di merci contraffatte. Il numero di prodotti sequestrati è passato infatti dai 68 milioni del 2000 ai 128 milioni del 2006. Inoltre, grazie ad un´analisi della Commissione si è stimato che, all´interno dell´Ue, le merci contraffatte rappresentano: dal 5% al 10% delle vendite di pezzi di ricambio di autoveicoli; - il 10% delle vendite dei Cd e di audiocassette; - il 16% delle vendite di film (videocassette e Dvd); - il 22% delle vendite di calzature e articoli d´abbigliamento e - il 35% delle vendite di software. "Dalla stessa indagine - ha aggiunto La Russa - emerge anche che Cina, Corea, Taiwan, Thailandia, Pakistan e Malesia sono i principali produttori di falsi, tant´è vero che qui ha origine il 70% della produzione mondiale totale del mercato del contraffatto. In Europa, invece, i Paesi ´leader" sono l´Italia, la Spagna, la Turchia e i Paesi dell´ex blocco sovietico. Anche l´Italia, purtroppo, si distingue per la diffusione del fenomeno del lavoro irregolare (12% del totale occupati), evasione fiscale (17% del Pil), e dimensione dell´industria del falso (con un volume d´affari quantificato tra 4 a 7 mld di euro)". Le aree maggiormente interessate alla produzione di merci contraffatte - come ha spiegato il colonnello Fazio - sono Napoli (con particolare riferimento ai "quartieri spagnoli" e alle zone di Ottaviano, S. Giuseppe Vesuviano e Terzigno), l´hinterland milanese e la provincia di Prato (dove prevale la presenza di cinesi). Interessante, in questo senso, notare che in Lombardia siano presenti solo "focolai" di mercato del falso "perché - ha detto ancora Fazio - il fenomeno è in rapido decremento soprattutto per quanto riguarda l´hinterland milanese. Rimangono punti di produzione nel Bresciano e nel Bergamasco, mentre a Milano purtroppo rimane alta la circolazione dei falsi. In questo senso una campagna ad effetto non può che aiutarci nel far desistere l´acquirente a comprare merce contraffatta". Soddisfatti del messaggio che parte da Regione Lombardia anche Orsi e Paschi che, nei loro interventi hanno sottolineato come la contraffazione "non rechi danno tanto ai grandi marchi, quanto agli onesti artigiani. Quindi ben vengano iniziative come queste, necessarie ed encomiabili". Entrambi si sono detti anche d´accordo anche nel ritenere quanto mai necessaria una forte azione repressiva nei confronti di chi alimenta questo mercato. La Contraffazione In Italia Negli Ultimi Anni - Nel 2007 sono stati sequestrati 96 milioni di prodotti alterati di ogni tipo: software (35% delle vendite), calzature e articoli di abbigliamento (22%), dvd (16%), cd e medicinali (10%), pezzi di ricambio per autoveicoli (dal 5 al 10%). Nel 2008 le Forze dell´Ordine hanno ritirato in Italia 94. 953. 042 pezzi contraffatti. In Lombardia, secondo la Camera di Commercio di Milano, la contraffazione e il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza dei prodotti e sulla tutela del Made in Italy, costerebbero alle nostre imprese 3,4 miliardi di euro all´anno, ovvero circa 4. 200 euro per ogni singola impresa. Le Forze dell´Ordine, nel solo 2008, hanno sequestrato oltre 8,7 milioni di pezzi non in regola, mentre l´Agenzia delle Dogane ha bloccato oltre 580. 000 pezzi. Anche nell´anno in corso il fenomeno non sembra diminuire: fino al 31 maggio le Forze dell´Ordine avevano sequestrato 47 milioni di prodotti con marchi falsi o ingannevoli o di qualità scadente per la sicurezza dei consumatori (più del doppio rispetto al 2008). In particolare, sono 20 milioni i capi falsi del settore moda (+60%), 4 milioni le opere d´ingegno duplicate (+60%), 14 milioni i beni di consumo e 9 milioni i giocattoli insicuri. Effetti E Conseguenze - Sono molteplici e interessano la sfera economica e sociale di un paese. "La contraffazione - ha concluso La Russa - provoca un danno economico per l´impresa legale che può essere misurato dalle mancate vendite, dalla perdita di immagine e di credibilità del marchio, dalle spese legali per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, dalla riduzione della redditività degli investimenti in ricerca, innovazione e marketing". Va anche tenuto conto che i prodotti contraffatti sono fabbricati nella maggior parte dei casi nel più completo disprezzo delle norme a tutela della salute e sicurezza, mettendo in questo modo in pericolo il consumatore. Anche il lavoratore stesso è danneggiato da questo processo distorto in quanto, se inserito nelle imprese del falso, subisce una condizione lavorativa priva di quei diritti e tutele previsti dalla legge. Da un´indagine dell´Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione (Indicam) risulta che il dilagare di tale fenomeno ha provocato la perdita, negli ultimi 10 anni, di 270. 000 posti di lavoro nel mondo, di cui 125. 000 nell´Unione europea e 40. 000 solo in Italia. . |
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