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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Settembre 2009
 
   
  TURISMO: IL VENETO MEGLIO DI TUTTI, PUR TRA LUCI E OMBRE. CRESCONO TEDESCHI E AUSTRIACI (+15,1 E + 10,6)

 
   
  In un’Europa, Italia compresa, dove la crisi si fa sentire pesantemente e ovunque sul turismo, il Veneto argina gli effetti della negativa situazione complessiva. “I dati del primo semestre dell’anno elaborati dalla nostra Direzione statistica e le analisi del Ciset – commenta il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato – delineano un quadro di luci e ombre, queste ultime non inaspettate ma che comunque confermano la sostanziale attenzione verso l’offerta turistica veneta, soprattutto da parte della tradizionale clientela straniera, quella dell’area tedesca. Questa infatti aumenta in maniera significativa rispetto allo scorso anno, mentre contrariamente ad alcune previsioni il periodo di soggiorno sembra addirittura allungarsi. E’ prematuro tracciare un bilancio completo, ma prevale l’ottimismo, anche negli operatori”. Secondo le elaborazioni del Ciset su dati Banca d’Italia, nei primi cinque mesi del 2009 il Veneto è passato al primo posto per presenze dei turisti internazionali (anche in strutture non registrate), rispetto al terzo posto dello scorso anno. I numeri della Direzione statistica regionale dicono che in termini di pernottamenti, si è registrato da gennaio e giugno un calo complessivo del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, generato da una diminuzione del 5,7 per cento degli ospiti italiani, mentre è contenuta all’1 per cento la flessione di quelli stranieri. Crescono però del 15,1 per cento le presenze degli ospiti provenienti dalla Germania e del 10,6 per cento quelli dall’Austria: la variazione percentuale riguarda il maggiore bacino di utenza e si traduce, in numeri assoluti, in oltre 688 mila pernottamenti in più rispetto al 2008. “La politica di promozione “aggressiva” unita all’impegno degli operatori – fa presente Manzato – sembra insomma dare i risultati auspicati, preparandoci bene al dopo crisi. Dobbiamo però stare molto attenti allo status delle nostre aziende e degli operatori, la cui redditività io metto senza dubbio al primo posto tra le priorità cui puntare. Possiamo esultare per l’aumento dell’incoming, ma non dobbiamo sacrificare le imprese né legittimare il turismo mordi e fuggi”. Gli arrivi calano invece del 5,3 per cento, percentuale data da una diminuzione del 4,3 per cento degli italiani e da un – 5,9 per cento degli stranieri: che dunque rimangono per più giorni. I risultati sono significativamente positivi per i campeggi e i villaggi turistici (+6,3 per cento degli arrivi, +6,7 per cento delle presenze) e per gli agriturismi (+5,3 per cento gli arrivi, +5,4 per cento presenze). Nel comparto extralberghiero cala il numero dei turisti (– 1 per cento), mentre i pernottamenti crescono dell’1,6 per cento. Per contro, risulta penalizzato il comparto alberghiero , con flessioni del 6,8 per cento negli arrivi e del 6,5 per cento nelle presenze, più pesanti nelle categorie basse (una o due stelle) segno che la qualità in ogni caso è un valore aggiunto. Sulla base dei dati disponibili a livello europeo, seppur parziali e provvisori, il bilancio del turismo in Veneto risulta meno negativo rispetto al quadro generale del turismo internazionale in Europa, dove gli arrivi calano dell’11,8 per cento e le presenze dell’11 per cento. In particolare il Veneto sembra guadagnare quote sul mercato tedesco rispetto ai concorrenti. Più problematici risultano invece i dati sull’andamento della spesa turistica e quindi il fatturato del settore: i dati di Banca d’Italia riferiti al turismo internazionale per il periodo gennaio-maggio elaborati dal Ciset indicano che il fatturato nella prima parte dell’anno registra una flessione del 10 per cento, a fronte di una crescita del 2 per cento dei pernottamenti comprendendo anche le strutture non registrate. La spesa media giornaliera del turista straniero riferita ai primi cinque mesi dell’anno è passata da 89 euro nel 2008 a 78 euro nel 2009. Guardando alle tipologie dell’offerta turistica veneta, da gennaio a giugno il lago di Garda presenta i risultati migliori, con una crescita sia in arrivi (+5 per cento) che in presenze (+5 per cento), determinati in particolare delle strutture all’aria aperta. Positivo anche il dato delle presenze nel settore balneare (+0,4 per cento), buone performance di campeggi e villaggi turistici, mentre gli arrivi calano del 2,5 per cento; va ricordato che il mare rappresenta per il Veneto su base annua, oltre il 43 per cento del totale dei pernottamenti di tutta la regione. Contiene le perdite il comprensorio termale: a –0,6 per cento negli arrivi e –2,3 per cento nelle presenze. Il comprensorio montano cala del 3,4 per cento degli arrivi e del 3,2 per cento nelle presenze. La situazione più critica si registra nelle città d’arte, dove nonostante negli ultimi tempi sia stato avvertito uno smorzamento degli effetti della crisi, il bilancio del primo semestre dell’anno corrente mostra una perdita del 9,5 per cento sia in termini di arrivi che di presenze. “Gli effetti della crisi mondiale – conclude Manzato – sono più evidenti se si considerano i dati relativi agli ospiti provenienti da paesi esterni all’area dell’euro, penalizzati dal negativo cambio con la moneta europea: arrivi e presenze dal Regno Unito diminuiscono infatti rispettivamente del 25 e del 24,6 per cento e quelli dagli Stati Uniti segnano una flessione del 17,2 e del 15,4 per cento. Forti flessioni anche dalla Russia (– 26,5 per cento negli arrivi e –20,6 per cento nelle presenze). Stiamo in ogni caso lavorando a forti iniziative di rivitalizzazione di periodi tradizionalmente ‘morti’, come ad esempio il mese di novembre, che quest’anno dedicheremo alle Leggende e Misteri del Veneto, con un fittissimo cartellone di eventi e pacchetti per chi ama immergersi nel dark e in storie dalla tradizione millenaria”. .  
   
 

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