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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Settembre 2009
 
   
  LOMBARDIA: LEGALITA´ APPALTI, VIA AI LAVORI DEL COMITATO BOEMI, GRECHI, MORI, DE DONNO: PRIMA RIUNIONE CON FORMIGONI "SOLO IMPRESE ONESTE NELLA GRANDE OPERA DI MODERNIZZAZIONE"

 
   
  Milano, 21 settembre 2009 - Si è svolta il 17 settembre al Palazzo Pirelli la prima riunione del "Comitato per la legalità e la trasparenza delle procedure regionali", istituto con un decreto dal presidente Roberto Formigoni lo scorso 7 agosto, con lo scopo di dare un supporto a Regione Lombardia per garantire la massima legalità e trasparenza nelle procedure di appalto, perfezionando un´attività che la stessa Regione sta già da tempo svolgendo. Ne fanno parte Salvatore Boemi, magistrato amico e collaboratore di Giovanni Falcone, in prima fila nei processi alla n´drangheta, Giuseppe Grechi, presidente emerito della Corte d´Appello di Milano, per anni ai vertici del Consiglio superiore della Magistratura, il generale Mario Mori, prefetto della Repubblica, a suo tempo braccio destro del generale Dalla Chiesa e capo dei Ros che catturarono Totò Riina e il colonnello Giuseppe De Donno, capo di gabinetto di Mori quando questi fu direttore del Sisde. "Si tratta di personalità di rilievo nazionale - ha detto Formigoni in conferenza stampa - quattro servitori dello Stato che hanno accettato di affiancare Regione Lombardia in un momento come questo in cui è in atto un grande processo di modernizzazione, anche in vista di Expo, con la realizzazione di strade, autostrade, ferrovie, ospedali, oltre al rilancio del settore edilizio". "Questa del Comitato - ha aggiunto il presidente - è una sfida molto seria, che si svolgerà per certi versi anche percorrendo vie nuove. Sono due i doveri che sento di avere: procedere a tappe forzate nell´opera di modernizzazione, realizzando tutte le infrastrutture che sono necessarie e allo stesso tempo fare in modo che questa opera avvenga in assoluta trasparenza e che vengano premiati gli imprenditori e il lavoro onesti". "Con il contributo del Comitato - ha sottolineato Formigoni - potremo far compiere al nostro sistema un ulteriore salto di qualità, senza sovrapporsi in alcun modo alle attività della magistratura e della polizia giudiziaria. Il compito del Comitato riguarda il rafforzamento dei presìdi della legalità svolto dall´interno del sistema". Il primo lavoro che sarà svolto nelle prossime settimane, secondo quanto ha riferito lo stesso Formigoni, è la realizzazione di una mappatura dei pericoli di infiltrazione mafiosa, anche sulla base di sentenze già emesse da tribunali lombardi ma non solo. Una volta conclusa la mappatura saranno attivate una serie di iniziative tra cui giornate di formazione per i dirigenti regionali, un vademecum per gli imprenditori e proposte per affinare le procedure degli appalti indetti dalla Regione e dalle società collegate che saranno vagliate dallo stesso Formigoni e dalla Giunta. Salvatore Boemi si è detto "orgoglioso di fare parte di questo Comitato" e al tempo stesso convinto che quella contro la criminalità sia "una battaglia da combattere fino in fondo e tutti insieme". Giuseppe Grechi ha sottolineato la necessità di acquisire i risultati del lavoro della magistratura svolti in Lombardia (Milano e Brescia in particolare) ma anche in altre regioni specie meridionali. Il generale Mori ha individuato come compito del Comitato quello di "creare dottrina in questo settore e strumenti di contrasto e di presidio paradigmatici da esportare in altre aree del Paese". De Donno ha infine sottolineato la positiva collaborazione tra magistratura e Pubblica amministrazione. Ed ecco un breve profilo dei magistrati Salvatore Boemi e Giuseppe Grechi, del generale Mori e del colonnello De Donno, i quattro componenti del Comitato per la legalità e la trasparenza delle procedure regionali. Salvatore Boemi - In magistratura dal 1970, dapprima presso la Procura di Palmi, poi ai vertici della Procura di Reggio Calabria, ha celebrato e definito i principali maxiprocessi contro la mafia calabrese degli anni ´80 (i clan Pesce, Albanese, Imerti), sottoponendo a sequestro o confisca di numerosi patrimoni delle principali cosche reggine (Piromalli, Pesce, Bellocco, Libri, De Stefano, Cataldo, Cordi, Mammoliti, Condello, Tegano, Labate). Chiamato, negli anni ´90, a coordinare la Direzione Distrettuale Antimafia, che ha ottenuto condanne esemplari per capi e affiliati di 64 cosche malavitose operanti nella provincia di Reggio Calabria, nel 2007 ha diretto le indagini sulla strage di Duisburg. Nel marzo 2009 ha assunto l´incarico di Commissario della Stazione unica appaltante (Sua) della Regione Calabria. Giuseppe Grechi - Magistrato dal 1959, per anni ai vertici del Csm (Consiglio superiore della Magistratura) e dei più importati uffici giudiziari del Paese: segretario generale della Corte di Appello di Roma dal ´96 al ´99, Procuratore generale di Brescia dal ´99 al 2001, Presidente della Corte di Appello di Milano dal 2001 al 2009. E´ stato anche vice-presidente dell´Associazione nazionale magistrati dal ´77 all´80. Dal 2003 è docente di Ordinamento giudiziario all´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Gen. Mario Mori - Per 38 anni, sino al 2001, nell´Arma dei Carabinieri, fino a diventare Generale di Brigata, sempre operativamente in prima fila nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata. Dal 2001 al 2006 Direttore del Sisde. Nel corso della sua carriera ha fatto parte del Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa , ha prestato servizio presso lo Stato Maggiore del Comando Generale dei Carabinieri, ha retto il comando del Gruppo Cc di Palermo. Nel 1990 ha costituito il Raggruppamento operativo speciale (Ros) dove ha ricoperto il ruolo prima di vice e poi di comandante. Ha coordinato l´arresto di Totò Riina, avvenuto il 15 gennaio 1993. Nel 2001 ha lasciato l´Arma essendo stato nominato direttore del Sisde (carica che ha tenuto per 5 anni); sempre nel 2001 è stato nominato Prefetto della Repubblica. Col. Giuseppe De Donno - Divenuto sottotenente dei Carabinieri nel 1986, è assegnato al Battaglione Carabinieri "Sicilia" di Palermo; nel 1987 assume il comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria; dall´88 al ´90 comanda la Ii Sezione del Nucleo Operativo del Comando Gruppo Palermo I. Dal ´90 al 2001 presta servizio nel Ros con incarichi operativi a Palermo, Napoli e Reggio Calabria. La sua carriera è caratterizzata da una intensa attività investigativa e di contrasto alle infiltrazioni mafiose, in particolar modo nel settore degli appalti pubblici, collaborando con le Procure di Palermo, Catania, Reggio Calabria e Napoli; per un lungo periodo ha lavorato con Giovanni Falcone. Dal 2001 al 2007 è al Sisde come capo ufficio del Direttore (il Generale Mori), impegnato nella lotta all´eversione. Coordina i lavori del Comitato Francesco Zucaro, avvocato amministrativista con esperienza nell´attività di controllo, e dirigente dell´Avvocatura regionale (di cui fa parte l´Ufficio gare e contratti). Zucaro è anche componente degli organismi di vigilanza ex D. Lgs 231/2001, istituiti nelle società regionali per la prevenzione dei reati. .  
   
 

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