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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Settembre 2009
 
   
  UE: CAMBIANO LE REGOLE SUI VISTI PER I BALCANI

 
   
  Strasburgo, 21 settembre 2009 - Oggi i cittadini dei Balcani hanno bisogno di un visto per entrare nella zona Schengen anche per soggiorni brevi. La Commissione europea propone di eliminare i visti per alcuni Paesi balcanici, ma non per tutti. Creazione di nuove divisioni nella regione, o integrazione graduale? E che impatto avrebbe questa decisione sui nostri Paesi? Il 17 settembre la proposta è stata discussa al Parlamento. Con il via libera dai Governi, la Commissione europea ha proposto di cambiare le regole sui visti per i Paesi dei Balcani occidentali. Ma non per tutti. Nuove regole sui visti - Secondo la proposta della Commissione, solo i cittadini originari di Macedonia (Fyrom), Serbia e Montenegro potrebbero - a partire da gennaio 2010 - entrare liberamente nell´Ue, anche se solo per brevi periodi e solo se in possesso di un passaporto biometrico. Resterebbero esclusi Bosnia-herzegovina e Albania. I deputati europei hanno criticato questa proposta, ritenuta discriminatoria, e hanno chiesto spiegazioni alla Commissione e ai Governi. Oggi alle 16. 00 il commissario Barrot e i rappresentanti del Governo svedese, che ha la presidenza del Consiglio, si presenteranno davanti all´aula per discuterne con i deputati. Perchè solo tre Paesi? La Commissione ha spiegato che l´apertura parziale dei confini europei è giustificata per la Macedonia, che ha soddisfatto tutti i criteri richiesti dall´Ue sulla sicurezza, la lotta all´immigrazione clandestina, il controllo delle forze dell´ordine e la protezione dei documenti. Gli stessi criteri sono stati applicati quasi in toto anche da Serbia e Montenegro, e i passi mancanti saranno compiuti presto. Non si può dire lo stesso per Albania e Bosnia-herzegovina. Ma per la Commissione "il dialogo rimane aperto e si farà di tutto per aiutare questi Paesi a soddisfare i requisiti". Le critiche del Parlamento - I membri della commissione parlamentare Affari esteri hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo alla possibile divisione che la decisione europea creerebbe fra i Paesi dei Balcani: disparità di trattamento fra i residenti di un Paese e l´altro, e perfino all´interno dello stesso Paese. In Bosnia, infatti, molti serbo-bosniaci hanno sia il passaporto bosniaco che quello serbo: per loro l´accesso nell´Ue sarebbe molto più facile che per i loro connazionali. Secondo i parlamentari la decisione finale dovrà anche tenere in considerazione le implicazioni in termini di lotta alla criminalità organizzata nei Balcani e lo sviluppo generale della regione: la Commissione presenterà il rapporto annuale sui progressi dell´area balcanica il prossimo 14 ottobre. .  
   
 

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