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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Settembre 2009
 
   
  VERSO L’EBOOK? POCO PIÙ DI UN ITALIANO SU DIECI LEGGEREBBE UN EBOOK PER MOTIVI DI STUDIO E LAVORO E SOLO 6 SU 100 PER SVAGO: È QUANTO EMERGE DALL’INDAGINE PER L’OSSERVATORIO PERMANENTE SUI CONTENUTI DIGITALI PRESENTATA OGGI A MILANO

 
   
  Milano, 22 settembre 2009 - E-book sì, ma i numeri sono ancora piccoli e - al momento - i contenuti più adatti sembrano quelli legati allo studio e al lavoro: è quanto emerge dalla terza indagine per l’Osservatorio permanente contenuti digitali, presentata oggi a Milano, che ha fotografato in modo trasversale i diversi modi in cui il pubblico accede ai contenuti digitali attraverso le tecnologie in base a uno studio qualitativo etnografico e quantitativo su un campione di 8. 500 individui del paner consumer di Nielsen rappresentativo della popolazione italiana (la sintesi dell’indagine è in allegato, così come le curiosità). Solo un italiano su dieci (il 10%) pensa che in futuro i libri elettronici (da leggere su uno schermo) si affiancheranno con successo a quelli tradizionali. I contenuti più adatti sembrano quelli legati allo studio e al lavoro: il 14% di chi possiede un Pc sembrerebbe propenso a utilizzarlo per leggere un libro di studio/lavoro. Questa percentuale scende al 6% se si parla di contenuti di svago/intrattenimento. Più limitato il gradimento per l’e-book sul cellulare (4% per studio e lavoro, 2% per libri di svago). “Questo Paese ha un problema - ha dichiarato Fernando Folini, responsabile della Commissione Editoria Digitale di Aie - e i dati dell´Osservatorio ne sono una ulteriore dimostrazione. I 6,5 milioni di italiani (il 12%) che abbinano a un uso consapevole delle tecnologie una marcata attenzione al consumo di contenuti culturali, e che si candidano ad essere i futuri consumatori dell’ebook, sono in diminuzione rispetto a chi usa la tecnologia solo come svago e intrattenimento. Questo cultural divide, che sta assumendo dimensioni e tendenze ancora più preoccupanti per il futuro rispetto al digital divide, dà l´immagine di un Paese che consuma gadget tecnologici, ma non consuma e produce cultura in proporzione. Sarebbe riduttivo affermare che la colpa è della scuola, o della famiglia: è assolutamente fondamentale che tutti collaborino, a partire dalle istituzioni, a modificare in senso positivo i modelli culturali mirando a un uso evoluto e innovativo delle potenzialità offerte delle nuove tecnologie. Gli editori seguiranno attentamente l´evoluzione, e faranno sicuramente la loro parte in questo processo”. Le (altre) curiosità dell’indagine dell’Osservatorio sul fronte dei libri* Libri: ne farebbe a meno un italiano su tre – Un italiano su tre afferma che potrebbe fare tranquillamente a meno di leggere libri (è il 34%, stabile rispetto al 2008). I giovani che la pensano così sono anche di più: il 37% (erano il 32% nel 2008). Non è però solo un problema di libri, farebbero a meno di praticamente di tutti i contenuti culturali. Meno forum letterari, sempre di più di calcio - Nel 2007 la ricerca su Google di “forum letteratura” produceva 1. 680. 000 risultati, oggi 1. 470. 000. Alle stesse date i risultati per “forum calcio” sono passati da 1. 940. 000 a 4. 850. 000. Diminuiscono i lettori e diminuiscono anche gli acquirenti – I lettori di un libro nei 12 mesi precedenti sono il 56% degli italiani (con più di 14 anni – pari a 29 milioni di individui). Erano nel 2008 il 60% (31 milioni di individui). Le cose non vanno meglio sul fronte acquisti: solo il 45% (era il 48% nel 2008) ha acquistato almeno un libro nel corso dell’anno. .  
   
 

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