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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Settembre 2009
 
   
  MILANO: PER I MALATI DI ALZHEIMER SERVE UN NUOVO MODELLO DI ASSISTENZA

 
   
  Milano, 22 settembre 2009 - "L´invecchiamento della popolazione è un avvenimento epocale: ogni anno oltre 40. 000 lombardi superano la soglia dei 75 anni e sono oltre 80. 000 coloro che sono malati di Alzheimer o che soffrono di una qualche forma di demenza senile. Ciò comporta una giusta richiesta di aiuto da parte delle famiglie, una richiesta alla quale però il nostro sistema fa sempre più difficoltà a rispondere". Lo ha affermato l´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, aprendo i lavori del convegno "Longevità e Alzheimer: costruire welfare di comunità", che si è tenuto ieri a Milano. Il convegno è stato organizzato dal settimanale "Vita", in collaborazione con la Regione Lombardia, in occasione della Giornata Mondiale dell´Alzheimer. "L´entità dei bisogni di queste persone - ha aggiunto Boscagli - è veramente grande; la richiesta di aiuto e di assistenza è così forte che il ´pubblico´ da solo rischia di non farcela più. E´ necessario, quindi, non solo aumentare i posti letto nelle Residenze sanitarie assistenziali - Rsa - (che in Lombardia sono già metà del totale nazionale), ma anche e soprattutto trovare risposte nuove che coniughino l´intervento pubblico e privato e prevedano il coinvolgimento del volontariato, del Terzo Settore e del mondo produttivo". "La Lombardia - ha proseguito l´assessore Boscagli - è stata la prima Regione in Italia, e tra le prime in Europa, a dotarsi, nel 1995, di un Piano Alzheimer. Abbiamo creato strutture dedicate appositamente a queste patologie. Con oltre 32 milioni di euro finanziamo, ogni anno, 90 nuclei Alzheimer per 1. 657 posti letto. Abbiamo inoltre riaperto l´accreditamento nelle Rsa: ciò comporterà un aumento dei posti letto disponibili anche se, come ho detto, è necessario ripensare complessivamente il modello di assistenza. Il nostro obiettivo è comunque sempre quello di aiutare le famiglie a prendersi direttamente cura dei loro anziani, soprattutto nelle fasi iniziali ed intermedie della malattia. Ciò vuol dire però mettere a loro disposizione una rete di servizi che le supporti e le aiuti". Ha condiviso le preoccupazioni dell´assessore Boscagli anche il presidente dell´Associazione Italiana di Psicogeriatria Marco Trabucchi. "Il tradizionale modello di assistenza alle malattie croniche, costoso, complesso, e di lunga durata - ha detto Trabucchi - rischia di entrare in crisi nel prossimo futuro. A tal fine dobbiamo progettare un modello di assistenza, senza bardature burocratiche, a costi più bassi, ma ad alto livello di competenze tecniche, che sia basato soprattutto sulla partecipazione e la valorizzazione delle comunità locali (famiglie, volontariato, libere associazioni professionali, ecc. ) ai processi di cura". .  
   
 

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