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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Settembre 2009
 
   
  RIFORMA BUROCRATICA IN SICILIA: UN’UNITA’ PER ATTRARRE INVESTIMENTI

 
   
  Palermo, 22 settembre 2009 - “Oggi sono qui per ascoltare le ragioni dei lavoratori. L’occasione per ribadire che il nostro è un progetto di riforma dell’amministrazione regionale che deve essere ancora discusso e condiviso con le organizzazioni sindacali. Anche perché o questa riforma la faremo insieme con i sindacati o non la faremo”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Presidenza, Gaetano Armao, intervenendo al convegno sulla riforma della Regione Siciliana promosso dalla Cisl di Palermo. “La Regione, conti alla mano, tra personale in servizio e pensionati spende circa un miliardo e 400 milioni di euro all’anno. Mentre - ha precisato ancora l’assessore -per sostenere le imprese impieghiamo circa 200 milioni di euro all’anno. In queste condizioni il sistema non reggerà per molto tempo. Anche perché, dal 2013 in poi, non avremo più a disposizione ingenti fondi europei. Da qui una doppia necessità: costruire una Regione che funzioni meglio e costi meno e creare le condizioni per attrarre investimenti, cosa che potremo fare solo con una Regione con le carte in regola, per citare una formula del compianto presidente Piersanti Mattarella”. Nel corso del suo intervento l’assessore Armao ha illustrato, per grandi linee, il progetto di riforma della Regione. “Il primo gennaio del prossimo anno - ha detto - entrerà in vigore la riorganizzazione degli assessorati. E’ prevista una riduzione dei dipartimenti. A cui si dovrà accompagnare una contestuale riduzione delle strutture intermedie”. “Oggi – ha aggiunto Armao - ci sono troppi atti espliciti. L’amministrazione dovrà consentire il silenzio assenso, aumentando l’attività di vigilanza e controllo. Questo è un passaggio fondamentale per uscire dai meandri dell’amministrazione ordinaria e favorire, così, i grandi investimenti. Quello che serve è un riposizionamento competitivo della Sicilia. Proprio per questo costituiremo un’unità per l’attrazione di investimenti presso la presidenza della Regione”. “Va sfatato - ha sottolineato Armao - il luogo comune secondo il quale i dipendenti regionali lavorano poco. La verità è che il personale è distribuito male. Ci sono settori, per esempio l’Arpa, con poco personale; e altri settori dell’amministrazione dove i dipendenti sono in eccesso. L’assetto attuale va ripensato, portando il personale dove vi è carenza e riducendolo là dove è in eccesso”. “Faremo anche una riflessione - ha detto sempre l’assessore - su quei Comuni che non riescono a realizzare investimenti per mancanza di progetti. Su base volontaria, alcuni dirigenti regionali potrebbero trasferirsi presso questi Comuni. La Regione pagherebbe loro lo stipendio tabellare, mentre i Comuni interverrebbero per la parte integrativa. La Regione risparmierebbe e i Comuni avrebbero a disposizioni nuove professionalità”. “Sempre a proposito dei Comuni - ha affermato Armao - introdurremo in finanziaria il trasferimento di funzioni agli enti locali, come del resto prevede la riforma de titolo quinto della Costituzione del nostro Paese”. L’assessore Armao ha prospettato anche una profonda rivisitazione delle partecipazioni regionali. “Chiuse le vicende di Ems, Espi e Azasi - ha sottolineato Armao - la Regione ha riaperto il capitolo delle partecipazioni regionali, creando decine e decine di società. E lo ha fatto occupando gli spazi delle imprese a costi alti e con oneri a carico degli ignari cittadini. Su questo fronte il governo ha intrapreso la strada di una drastica riduzione”. .  
   
 

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