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Notiziario Marketpress di Venerdì 20 Ottobre 2006
 
   
  SLOVENIA / VALVASOR E IL CASTELLO DI BOGENSPERK

 
   
  Sulle banconote slovene da 20 talleri campeggia l’effigie del barone Janez Vajkard Valvasor (1641-1693), uno dei figli più illustri di questa terra, tanto che un suo monumento bronzeo sorge nel parco antistante il Museo Nazionale di Lubiana. Difficile definire in poche parole questo personaggio poliedrico, perché durante la sua breve vita si occupò un po’ di tutto: fu storiografo, etnografo, naturalista, geografo, geologo, alchimista e numismatico, ma anche scrittore, editore, cartografo, disegnatore e incisore. Il suo colto eclettismo lo fa annoverare tra gli antesignani dell’enciclopedismo illuminista settecentesco europeo e non a caso fu accolto come membro della Royal Geographical Society inglese, la più prestigiosa accademia culturale dell’epoca. Tra i tanti meriti gli va riconosciuto quello di essere stato il primo a spiegare scientificamente il complesso meccanismo idrologico di intermittenza dei laghi carsici di Cerknica e Planina, di aver intuito e verificato i percorsi ipogei dei fiumi carsici Reka-Timavo, Piuca e Lokva, a descrivere il proteo (il più straordinario abitante delle grotte slovene), a tramandarci l’avventurosa storia del cavaliere Erasmo Lueger, il Robin Hood della Carniola, e dell’imprendibile castello di Predjama, a descriverci i primitivi sci con cui si spostavano d’inverno i montanari carniolani. E l’elenco potrebbe continuare a lungo. Nato a Lubiana in un edificio tuttora esistente sulla Piazza Vecchia nel 1641 da nobile famiglia di origine bergamasca, il giovane Janez studiò dai Gesuiti prima in patria poi in Germania, combattè assieme agli Ungheresi contro i Turchi e viaggiò parecchio per la sua epoca, visitando Germania, Svizzera, Francia, Italia e nord Africa. Ma soprattutto visitò accuratamente le regioni slovene di allora, che oltre alla Carniola comprendevano anche la Carinzia e l’Istria, descrivendola nella monumentale opera “La Gloria del ducato carniolano”, un libro in 4 volumi pubblicato a proprie spese a Norimberga nel 1689 con l’intento di far conoscere all’estero la propria terra. Se le sue 3. 532 pagine costituiscono ancora oggi la più ricca messe di informazioni geografiche, storiche, etnografiche, naturalistiche e descrittive sulla Slovenia del 1600, le 535 stupende incisioni allegate illustrano e fotografano città, villaggi, castelli e monasteri, chiese e monumenti come erano a quei tempi, che ne fanno la più antica e completa guida turistica ante litteram di una regione europea. La presenza del colto barone si può cogliere ancora oggi visitando l’elegante bianco castello rinascimentale di Bogensperk, 40 km ad est della capitale Lubiana, che Valvasor acquistò nel 1672 per trasferirvi la sua ampia biblioteca e le sue molteplici collezioni e per impiantarvi la sua preziosa stamperia, la più antica della Slovenia. A quei tempi infatti per fare l’editore occorreva per prima cosa produrre la carta e, per tradurre i disegni in immagini, incidere lastre di rame e poi stamparle con inchiostro e pressa. L’attività di scrittore, ricercatore ed editore, se da un lato gli garantì una fama imperitura, dal punto di vista economico non si può purtroppo dire che gli portò fortuna. Oberato dai debiti, nel 1692 fu infatti costretto a vendere tutte le sue proprietà, compreso il bel castello, per ritirarsi a vivere in una modesta abitazione a Krsko, dove morì un anno dopo solo, povero e negletto. Gli sopravvisse invece la sua corposa biblioteca, tra le più ricche dell’Europa centrale dell’epoca, conservata quasi intatta a Zagabria. A Bogensperk, ora trasformato in museo, la presenza di Valvasor è rimasta però immutata nel tempo: c’è ancora il suo studio, una copia originale del suo ponderoso libro, il laboratorio della carta e la macchina per la stampa, un’esposizione delle sue suggestive incisioni, gli strumenti cartografici e geodetici, i trofei di caccia, una raccolta di costumi sloveni seicenteschi e una curiosa collezione di oggetti di medicina popolare, di magia e di stregoneria. Il castello venne eretto all’inizio del Cinquecento su uno sperone di roccia con pianta rettangolare, cortile interno e torri angolari. Ulteriori notizie su Valvasor e sul castello di Bogensperk possono essere richiesti all’Ufficio del Turismo Sloveno in Italia, tel. 02. 29511187, slovenia@tin. It. Www. Slovenia-tourism. Si .  
   
 

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