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Notiziario Marketpress di Venerdì 25 Settembre 2009
 
   
  IL PESO DELL’ANTICHITÀ PESI E MISURE NEL FRIULI ROMANO SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PN), MUSEO CIVICO FEDERICO DE ROCCO 26 SETTEMBRE 2009 - 25 FEBBRAIO 2010

 
   
   È significativo come, in uno dei momenti più tragici della storia di Roma, il sacco ad opera dei Galli Senoni di Brenno, Livio sottolinei l’uso da parte dei barbari di pesi falsati (il testo latino dice iniqua), in cui cioè il peso effettivo non corrisponde a quello nominale. In effetti l’esigenza di poter disporre per le attività di pesatura di contrappesi attendibili, di misura “certificata” da forma e dimensioni standardizzate, già tipica delle civiltà palaziali e protourbane, divenne sistematica e diffusa con le grandi civiltà urbane dell’età classica. In età romana l’importanza dell’utilizzo quotidiano di bilance e stadere nelle attività produttive e commerciali è resa evidente dalla capillare distribuzione dei pesi, prevalentemente in piombo, non solo in ambito urbano ma anche in quello produttivo delle ville rustiche. Per fare il punto sullo stato delle conoscenze e dei rinvenimenti di questa classe di materiali nella pianura del Friuli centro-occidentale, il Museo Civico Federico De Rocco di San Vito al Tagliamento assieme alla Sezione Destra Tagliamento della Sfa presenta la mostra: Il peso dell’Antichità. Pesi e misure nel Friuli romano, che sarà allestita dal 26 settembre 2009 al 25 febbraio 2010 presso la sede espositiva del Museo Civico De Rocco, nella duecentesca Torre Raimonda al n. 1 di via Amalteo. Dei 110 reperti circa posti in mostra, il nucleo più consistente, presentato per la prima volta al pubblico in quest’occasione, è costituito da circa 70 pesi in piombo rinvenuti in superficie nell’area di diverse ville rustiche del Sanvitese e del Casarsese e recentemente consegnati al Museo Civico di San Vito. La maggior parte di questi esemplari proviene dalla villa di Sile, in comune di Casarsa, grande insediamento produttivo localizzato in prossimità del decumano massimo della centuriazione di Concordia e attivo tra il I e il Iv sec. D. C. , quando questo sito ed altri, come la più nota villa sanvitese di Gorgaz, rivelano un notevole livello economico del territorio legato oltre che all’agricoltura anche ad altre attività quali la produzione di laterizi. Il grande numero dei pesi di Sile, che permette di ricostruire vere e proprie serie di pesi da bilancia basati su sottomultipli della libra, potrebbe forse far pensare, oltre ad un uso nella normale attività economica, anche alla produzione in loco di tali manufatti. L’altro nucleo di circa 40 reperti è costituito dagli esemplari più rappresentativi delle tipologie presenti nel territorio della provincia di Udine e conservati presso i Civici Musei di Udine, tra cui si segnala soprattutto il bellissimo peso da stadera in bronzo configurato a testa femminile e rinvenuto nel secolo scorso a Zuglio (l’antica Iulium Carnicum). I reperti esposti permettono di illustrare alcune serie di valori ponderali dei pesi per le bilance a due piatti ed un’ampia tipologia di contrappesi mobili da stadera, destinati ad essere sospesi al braccio dello strumento. Attraverso reperti, riproduzioni e ricostruzioni grafiche, pannelli didattici sarà illustrata l’evoluzione e il funzionamento della bilancia a bracci uguali e piatti, a cui i Romani aggiunsero l’indice usandola soprattutto per pesare oggetti di piccole dimensioni, mentre per le merci più voluminose si servivano della stadera (bilancia con un solo piatto munita di un lungo braccio graduato lungo il quale scorreva un peso costante, detto romano), originaria della Campania. La mostra è corredata da 1 un catalogo a stampa, che, oltre all’illustrazione dei pezzi in mostra, riassume i dati editi sui pesi romani del Friuli centro-occidentale, di cui viene proposta una tipologia. Un breve saggio introduttivo sintetizza l’evoluzione delle unità di misura ponderali e le attestazioni delle tecniche di pesatura nel Mediterraneo centro-orientale tra il Iv e il I mill. A. C. , soffermandosi sulle evidenze note nella protostoria dell’Italia settentrionale. I sistemi ponderali identificabili in quest’area permettono di riconoscere contatti e scambi commerciali sia con l’Egeo che con l’Europa centrale tra l’età del Rame (Iii millennio a. C. ) e del Ferro (I millennio a. C. ) fino alle soglie della piena romanizzazione. Punto Iat, Piazza del Popolo 24, tel 0434-80251 Informazioni: Ufficio Beni e Attività Culturali, via Amalteo 41, tel 0434 833295 .  
   
 

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