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Notiziario Marketpress di Venerdì 02 Ottobre 2009
 
   
  VODO DI CADORE (BELLUNO): LA PIÙ BELLA PISTA CICLABILE DEL MONDO INAUGURATA IN CADORE DA GALAN

 
   
  E’ in Cadore, nel Veneto, la più bella pista ciclabile del mondo. Si chiama “Lunga Via delle Dolomiti” e si snoda per oltre 50 chilometri lungo la Valle del Boite, da Cortina d’Ampezzo a Calalzo, costeggiando le Tofane, il Pelmo “Caregon del Padre Eterno”, l’Antelao e alcuni dei più suggestivi scorci nel cuore di montagne dichiarate patrimonio ambientale dell’umanità. La pista è stata inaugurata oggi a Vodo di Cadore dal presidente della Regione Giancarlo Galan, al cui fianco c’erano l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, l’assessore Oscar De Bona, il vicepresidente della Provincia di Belluno Giovanni Piccoli, il consigliere regionale Dario Bond, il coordinatore per il Veneto ed il Trentino della Federazione amici della bicicletta Luciano Renier. “E’ un’opera di serie A e di valore europeo e mondiale – ha sottolineato Galan – realizzata grazie alla condivisione e all’impegno delle Comunità locali e della Regione del Veneto, nell’interesse delle Dolomiti, di chi ci abita e di chi viene a godersi queste nostre straordinarie montagne. E’ una pista ciclabile che ha un fascino assoluto, un invito a percorrere il Veneto in maniera diversa, un segno concreto della nostra volontà di costruire, per questi territori, un futuro migliore superando la penalizzazione che proviene soprattutto da norme ancora diseguali e in attesa di un federalismo fiscale che si faccia concretezza, uscendo dal limbo di principi troppo a lungo solo enunciati”. “Ed è anche una pista facile – ha commentato un Galan un po’ affannato dopo averla percorsa in bicicletta per circa 10 chilometri assieme a Chisso e ai soci della Fiab da Vodo a Valle di Cadore – perché se ce l’ho fatta io, che non sono abituato alle due ruote, ce la può fare davvero chiunque”. A Valle il Presidente della Regione ha inaugurato un centro polivalente, realizzato con finanziamento regionale accanto al tracciato ciclabile, che fungerà da punto d’incontro, sala riunioni, spazio per mostre e manifestazioni. La Lunga Via delle Dolomiti non è però un elemento a sé stante, perché rientra in una rete cicloturistica ed escursionistica che già ora può contare su 400 km protetti e che arriverà a mille km, collegando il Veneto con l’Europa e le Regioni vicine. La stessa Lunga Via sarà un tratto di un collegamento per gli amanti delle due ruote che da Klagenfurt potrà arrivare a Venezia. Ora si tratta di andare avanti, ad esempio attrezzando i treni per portare i ciclisti con le loro bici a Calalzo: non è mancato in proposito un invito di Galan a Chisso perché solleciti opportunamente le Ferrovie dello Stato e il loro amministratore delegato Mario Moretti. “E in ogni caso il bellunese e il Cadore – ha aggiunto Galan – hanno bisogno di strade e di rotaie. Noi continuiamo a lavorare per questo, tenuto conto che il Veneto è l’unica regione italiana dell’arco alpino che non abbia uno sbocco a Nord all’altezza della sua realtà”. La Lunga Via delle Dolomiti attraversa i comuni di Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore, Borca di Cadore, Vodo di Cadore, Valle di Cadore, Pieve di Cadore e Calalzo di Cadore. Lunga circa 50 chilometri, è realizzata in larga parte sul percorso dell’ex ferrovia Calalzo – Dobbiaco, dismessa negli anni ’60 del secolo scorso, e percorre il cuore e l’anima delle Dolomiti, patrimonio naturale dell’umanità. E’ una pista ciclabile perfettamente inserita del contesto ambientale, ma che tocca la storia del Cadore permette una visitazione dell’affascinante conca ampezzana e di alcune straordinarie preziosità architettoniche, come le chiesette tardogotiche con antichi affreschi, la chiesa della Difesa a San Vito, la chiesa di San Giovanni a Vodo, Casa Costantini a Valle, o la Parrocchiale di Borca. Pieve di Cadore è la “capitale storica” della bassa valle e qui nel 1477 nacque il grande pittore Tiziano Vecellio, la cui casa, situata vicino al Museo dell’Occhiale, è visitabile. Pieve è anche la sede della Magnifica Comunità di Cadore, istituzione storica e simbolo dell’antica unione costituitasi nel Tardo Medioevo e sotto la Repubblica Veneta. Il percorso termina a Calalzo, con ogni probabilità l’insediamento più antico del Cadore: ancor oggi è possibile accedere al sito di Lagole, ove esisteva un santuario paleoveneto e romano dedicato ad una divinità sanante. Interessantissimi reperti sono conservati nel Museo Archeologico di Pieve, vicino alla casa Romana. L’opera è stata realizzata grazie al contributo delle Comunità Locali e della Regione del Veneto, tramite Veneto Strade. Il tratto di completamento che oggi consente l’inaugurazione del tracciato nella sua interezza è inserito nel Piano Triennale 2006-2008 per la viabilità della Regione Veneto. L’importo complessivo delle opere è di 2,7 milioni di euro. Questo intervento non è peraltro una iniziativa “una tantum” ma rientra nel più vasto programma che il Veneto ha dedicato alla mobilità ciclistica, approvando nel 2005 uno specifico “Master plan” elaborato in collaborazione con la Federazione Italiana Amici della Bicicletta e attualmente in fase di ulteriore aggiornamento, integrato sia con gli itinerari della rete ciclabile nazionale “Bicitalia” che con gli itinerari della rete ciclabile europea di “Eurovelo”. Al momento in Veneto ci sono circa 400 km di pista ciclabile per escurisonisti, escluse le piste comunali, altri 400 km sono pronti a partire e vi sono progettazioni per 600 km. A favore della mobilità ciclistica e delle piste protetto ad essa dedicate, la Giunta regionale ha messo a disposizione vari finanziamenti nell’ultimo quinquennio come contributo agli enti locali. Nell’ambito del Por (Programma Operativo Regionale) parte Fesr 2007-2013 obiettivo “Competitività regionale e Occupazione” è stata inoltre inserito l’obiettivo di promuovere la mobilità pulita e sostenibile con la realizzazione di piste ciclabili in ambito urbano ed in aree di pregio ambientale. I fondi a disposizione per il finanziamento di tali piste ciclabili ammontano a circa 20 milioni di euro: 5 milioni per la predisposizione di un Bando a favore dei Comuni per la realizzazione di piste ciclabili da realizzarsi in ambito urbano; 15 milioni a regia regionale per piste ciclabili in aree di pregio ambientale sulla base di un elenco di interventi scelti dalla Giunta Regionale in riferimento al redigendo aggiornamento del Master Plan delle piste ciclabili. Altri finanziamenti sono stati messi a disposizione dalla Regione nell’ambito della L. R. N. 61 del 1999, “Norme per l’acquisizione di sedi ferroviarie dismesse”. Con le risorse su questo capito è stato possibile procedere all’acquisto dei seguenti sedimi, finalizzati a piste ciclabili, cicloturistiche o visitazione naturalistica: l’ex linea ferroviaria “delle Dolomiti” in Comune di Cortina; l’ex linea ferroviaria Treviso-ostiglia (nella parte della Provincia di Padova); l’ex ferrotramvia Vicenza – Noventa Vicentina.  
   
 

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