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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Settembre 2009
 
   
  NELLE MAPPE CATASTALI L´IDENTITA´ DI UN TERRITORIO UN SISTEMA CHE RENDE IL TRENTINO PIÙ COMPETITIVO

 
   
   Trento, 29 settembre 2009 - Disporre di mappe catastali affidabili è una necessità inderogabile, sia per motivi di carattere fiscale e giuridico che civile ed economico. Ma la cartografia catastale è al tempo stesso anche lo specchio dell´identità culturale di un territorio e di come è stato gestito nel tempo. Per questo la presentazione, stamane a Rovereto - a 150 anni dalle prime mappe formate sotto l´Impero Austro-ungarico - dei nuovi rilievi topografici dei comuni catastali di Rovereto e Lizzana, si è trasformata in un evento anche culturale (altre iniziative collegate sono programmate per ottobre e novembre), con la lettura di alcuni bravi di Mario Rigoni Stern e l´inaugurazione di una mostra d´arte della pittrice Paola Grott. Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, anche l´assessore all´urbanistica ed enti locali Mauro Gilmozzi, i dirigenti dei Servizi Catasto, Roberto Revolti, e del Libro Fondiario, Iole Manica, e l´assessore comunale Paolo Farinati. Le nuove mappe, frutto di un lungo e certosino lavoro commissionato da Regione, Comune di Rovereto e Asm ad uno studio tecnico specializzato in rilevamenti topografici, sono da oggi in visione al pubblico presso la sala multimediale della Biblioteca civica di Rovereto (Mart) e presso l´Ufficio Catasto di Rovereto. Per 60 giorni i cittadini di Rovereto e Lizzana proprietari di una particella fondiaria potranno verificarne la corrispondenza alla situazione reale conosciuta, al fine di poter produrre (entro i due ulteriori e successivi mesi) eventuali osservazioni e/o reclami. La mole del lavoro di rifacimento delle antiche mappe austroungariche è in alcuni numeri: quasi 7 milioni di metri quadrati rilevati, 5. 541 particelle censite, 38 fogli di mappa per il Comune Catastale di Rovereto; poco più di 6 milioni di metri quadrati rilevati, 3. 327 particelle, 32 fogli di mappa per quello di Lizzana. "La divisione della proprietà e la certezza di essa - ha affermato l´assessore Gilmozzi - fa parte integrante della nostra cultura e del nostro modo di gestire il territorio, ma diventa un punto di riferimento importantissimo in realtà dove la terra è poca e i proprietari molti. Il mondo è però cambiato, anche se permangono le iniziali ragioni di natura fiscale che ne hanno determinato la nascita, sono cambiate le esigenze, la proprietà è diventata un valore alto che può talvolta generare conflitti. È dunque importante avere un affidabile impianto catastale ed anche tavolare, che altri territori invece non hanno, che garantisca l’assegnazione della proprietà tramite il giudice tavolare". Gilmozzi ha colto l´occasione anche per parlare del nuovo Piano urbanistico provinciale: "Stamo cercando di trovare le forme più corrette per rappresentare l’urbanistica: oggi con la cartografia di riferimento e quella catastale c’è una sovrapposizione quasi assoluta. Nella visione di futuro che abbiamo oggi, ci sta anche la definizione che con il Pup è stata data al paesaggio come espressione dell’identità di un territorio, inteso non come cartolina ma come frutto della sedimentazione del rapporto tra uomo e natura. Un rapporto stretto che abbiamo inteso sottolineare come espressione della nostra identità ma anche come fattore di competitività. Oggi le aziende si insediano in Trentino soprattutto perché questo territorio dà loro fattori di competitività quali lo stile di vita di una comunità, la presenza di servizi e modalità avanzate di gestione e programmazione territoriale. Ed il Catasto trentino unito al Libro Fondiario qualificano oggi il Trentino, conferendogli un ulteriore elemento di vantaggio rispetto ad altri territori". Mario Rigoni Stern, che al ritorno dalla guerra lavorò come coadiutore principale all´Ufficio del Catasto di Asiago, descrisse in modo mirabile in una serie di cinque brevi racconti (riportati nella raccolta "Diurnista di terza categoria"), uno dei quali letto alla presentazione di oggi da Giuliana Raffaelli, qual era il rapporto del cittadino con il Catasto. Un rapporto che oggi è decisamente cambiato. "Oggi il cittadino dialoga on line con il Catasto - ha spiegato Roberto Revolti - e del resto noi stessi sappiamo bene che il miglior cliente del Catasto è quello che non si vede mai. Ci aspettiamo però che questo lavoro venga messo in crisi dai cittadini, che invitiamo a prendere visione delle nuove mappe affinchè controllino che non vi siano errori". Il rilievo ha coperto più di 2. 000 ettari di territorio. Tra cartografia tecnica e catastale c’è una condivisione delle linee perfetta. I vantaggi sono dati da una precisione metrica che la cartografia austroungarica non poteva avere, si tratta dunque di una rappresentazione accurata e fedele, giacchè le superfici sono derivate non dal calcolo sulla carta ma dalle coordinate delle singole particelle, determinando quindi una corrispondenza tra superfice reale e catastale. Se il Catasto ha un compito tecnico nel creare mappe accurate e fedeli, il Libro Fondiario (Tavolare) ha il compito, a volte ingrato, di tutelare l’aspetto giuridico di tutti i proprietari intavolati su una determinata particella. "Il territorio - ha spiegato la responsabile del Tavolare, Iole Manica - dev’essere conforme all’aspetto giuridico: una mappa non avrà mai il potere di modificare i nostri diritti su una particella, questo è il compito del Tavolare, un’eredità di Maria Teresa d’Austria, l’unico sistema di trascrizione che, ad oggi, offre quella certezza del diritto che altrove non esiste. Il nostro compito è quello di garantire il cittadino sul fatto che i suoi diritti non si sono modificati. La mappa arriverà ad essere parte integrante del mondo descritto dal Libro Fondiario. Tecnica e rigore giuridico messi insieme hanno portato il nostro sistema ad essere competitivo rispetto al resto del territorio italiano, europeo e persino di parte degli Stati Uniti". .  
   
 

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