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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Ottobre 2006
 
   
  FEDERICO PELLINI, VICEPRESIDENTE DI PELLINI S.P.A., È STATO ELETTO PRESIDENTE DEL COMITATO ITALIANO CAFFÈ. “E´ IMPORTANTE RIDEFINIRE GLI STANDARD DI QUALITÀ E DIFFONDERE LA CULTURA DELL´ESPRESSO ALL´ESTERO”

 
   
  Federico Pellini, Vicepresidente di Pellini Caffè S. P. A. , è il nuovo Presidente del Comitato Italiano Caffè, l´organo di vertice nel quale convergono le principali associazioni di categoria che operano nel settore dell’importazione, della trasformazione e della commercializzazione del caffé. Una nomina importante, voluta dall´Aipa (sezione dell’´Associazione Industriali che raggruppa alcuni tra i più importanti torrefattori) cui quest’anno spettava il turno della presidenza. Un incarico che ha colto di sorpresa lo stesso Federico Pellini ma che rappresenta un segno tangibile di quanto quest´Azienda scaligera in forte espansione rappresenti ormai un punto di riferimento nel mondo della torrefazione italiana. Con un indice esponenziale di crescita negli ultimi dieci anni, la Pellini Caffè ha puntato tutto sulla qualità: sulla qualità della materia prima, dei processi di lavorazione (investendo moltissimo in nuove tecnologie) e sulla qualità degli stessi rapporti con i fornitori d´origine. E il dottor Federico Pellini, 52 anni (cugino dell´attuale Presidente Marco, entrambi esponenti della seconda generazione della famiglia alla guida dell´azienda di Verona fondata nel 1922) è proprio colui che fin da suo ingresso nell’azienda ha fatto del controllo qualità e di tutte le certificazioni atte a testimoniarla, la sua mission. La Pellini, oggi quinto produttore italiano di caffé con 68 milioni di euro di fatturato, si fregia della certificazione Uni En Iso 9001:2000 per il Sistema di Gestione della Qualità, si avvale inoltre del controllo dell’Istituto Mediterraneo di Certificazione per la produzione ed importazione di prodotti da agricoltura biologica dove è leader di mercato e, nel 2003 ha ottenuto la certificazione “Kosher” (che garantisce la conformità dei prodotti Pellini con le particolari regole alimentari ebraiche). Da ultimo, ha chiesto e ottenuto la tracciabilità volontaria di filiera Uni 10939 del 2001. La Pellini è un´azienda che nel 2004 è stata insignita del Rating 1, ovvero il miglior indice per la valutazione della situazione finanziaria e per le performance economiche, assegnatole dalla nota Agenzia Dun & Braedstreet. Un premio qualità che determina l´elevata affidabilità, a 360 gradi, di cui i vertici dell´azienda vanno chiaramente fieri. La testimonianza di uno stile manageriale estremamente rigoroso che s’intende applicare anche in altri ambiti. Una collaudata scuola di pensiero votata a dare il massimo in termini di efficienza e garanzia dei plus, che Federico Pellini conta di mettere a disposizione del Comitato che ora presiede. “In tutti questi anni ho viaggiato molto per conoscere approfonditamente le caratteristiche dei paesi d’origine della materia prima, non solo cercando di individuare standard qualitativi del chicco all´altezza del prodotto che volevamo realizzare, ma soprattutto ragionando sulle soluzione idonee per mantenere costante nel tempo quel livello qualitativo”. - spiega il neoeletto e aggiunge: “Sono felice della fiducia dimostratami dai colleghi per così dire concorrenti. Anche se l´incarico di Presidente del Comitato italiano caffé è un ruolo più formale che altro, sento la necessità, per quanto mi consente questo mandato, di avviare un tavolo di riflessione che veda coinvolti tutti gli attori della filiera affinché trovino un momento d’intesa generale che superi gli interessi privati per mettere in atto nuove strategie a sostegno del settore”. Per Federico Pellini è assolutamente indispensabile ridefinire le strategie del mercato alla luce soprattutto di un paio di aspetti problematici non indifferenti: l´eliminazione di fatto delle barriere doganali e la necessità di imperativi igienico-sanitari tali da monitorare tutti i passaggi della filiera. “Per poter essere più concreto ho bisogno di studiare meglio i rapporti e le analisi di chi mi ha finora preceduto, tuttavia ritengo che, in base all´esperienza finora accumulata, ci sia la necessità di promuovere attività di supporto a favore dello sviluppo della qualità del prodotto favorendo progetti migliorativi nei paesi d´origine cercando inoltre di stabilizzare la volatilità dei prezzi a salvaguardia dei produttori contro la speculazione selvaggia”. L´impegno del nuovo Presidente è anche quello di diffondere con sistematicità la cultura del caffé espresso. E in questo la Pellini fa scuola da tempo, proponendo al proprio consumatore un nuovo modello di consumo: “Il caffé italiano è considerato qualitativamente migliore, noi cerchiamo di diffondere il concetto che il caffé non è qualcosa da subire, non è un´abitudine, ma un rito particolare che va vissuto a regola d´arte, conoscendone tutto il valore aggiunto” continua Federico Pellini “Perciò ritengo che sia importante definire le regole e diffonderne la cultura, in tutto il mondo. Per fare questo cercherò di coinvolgere le aziende torrefattrici invitandole a ragionare in maniera fattiva e con obiettivi comuni al fine di salvaguardare e promuovere la cultura dell´espresso”. E uno dei temi di prossima discussione del comitato sarà proprio quello delle nuove tecnologie cui spetta un ruolo fondamentale nella stabilizzazione degli standard qualitativi, dal reperimento della materia prima, allo stoccaggio, alla tostatura fino alla macchina da bar. Non basta, infatti, avere un buon prodotto finito per fare un buon caffé, la macchina e la sua manutenzione, oltre alla competenza del barman, rappresentano l´ultima parte di un lungo processo che chiama in causa diversi protagonisti, ma che ha un ruolo altrettanto determinante. .  
   
 

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