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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Ottobre 2006
 
   
  NASCE “L’ETICHETTA ENERGETICA” PER LE ABITAZIONI SETTE CLASSI INDIVIDUERANNO IL RISPARMIO DI ENERGIA ADOTTATA LA STESSA SCALA IMPIEGATA DA TEMPO PER ELETTRODOMESTICI E CASALINGHI

 
   
  Trento, 23 ottobre 2006 -  Le case trentine avranno in futuro “l’etichetta energetica” che indicherà la capacità di risparmio energetico dell’edificio. La classificazione – sette sono le classi individuate (vedi la tabella allegata) - è simile a quella ora adottata per le prestazioni energetiche degli elettrodomestici e si riferirà per ora, nel caso delle abitazioni, al periodo invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria. La delibera, firmata dall’assessore all’energia Ottorino Bressanini, è stata votata stamani all’unanimità dalla giunta provinciale. Si tratta della prima tappa di un percorso verso la certificazione energetica degli edifici, che stabilisce le regole tecniche, per consentire a progettisti, imprese e cittadini di individuare da subito lo standard di qualità energetica dell’edificio che si vuole costruire o acquistare. La decisione si inserisce appieno nelle linee strategiche del nuovo distretto tecnologico e ambientale che si occuperà proprio di incentivare in Trentino la diffusione di edifici compatibili con il risparmio energetico. La delibera rappresenta uno strumento tecnico, in grado di indicare con precisione le diverse classi degli edifici, sia a tutela dell’utente sia della qualità dei manufatti realizzate dalle imprese che operano in Trentino. La delibera approvata stamani dalla giunta provinciale, su iniziativa dell’assessore all’energia Ottorino Bressanini, rappresenta un importante passo in avanti per la definizione della tipologia degli edifici, sulla base delle classi di risparmio energetico. Ogni abitazione avrà un’etichetta energetica che attesterà il grado di risparmio termico, sull’esempio della classificazione adottata oggi per tutti gli elettrodomestici. La classe dell’abilitazione rappresenta una forma concreta di tutela per l’utente il quale avrà modo di identificare da subito e con chiarezza la classe e quindi la “qualità” dell’edificio da acquistare o da costruire. Lo stesso vale per l’impresa che avrà uno strumento ulteriore per qualificare la propria attività e competere sul mercato. Il contesto normativo. Il Piano energetico-ambientale provinciale - approvato dalla Giunta provinciale nell’ottobre 2003, prevede di ridurre le emissioni di anidride carbonica in provincia di circa 300 mila tonnellate, riservando all’efficienza energetica in edilizia un ruolo di primo piano. Fra le varie azioni elencate, la promozione di edifici a basso consumo ricopre un ruolo determinante per garantire il raggiungimento degli obiettivi quantitativi e per aumentare la consapevolezza nei confronti del risparmio di energia. Al riguardo, occorre ricordare che la Provincia Autonoma di Trento ha varato fin dal 1999 una nuova tipologia di intervento sulla base della legge provinciale per l’”Edificio a basso consumo e a basso impatto ambientale”, che ha permesso a tutt’oggi il finanziamento di più di 500 edifici e la nascita di un nuovo standard costruttivo. Lo studio di fattibilità del progetto del Distretto tecnologia e ambiente ha individuato una serie di azioni che sono finalizzate alla promozione di costruzioni a basso impatto ambientale (basso consumo di energia, minori costi di produzione, gestione, mantenimento e recupero finale); e a tecnologie per la produzione e gestione del calore (rendimenti più elevati e uso intelligente dell’energia termica – reti di distribuzione e sistemi di trasformazione dei combustibili tradizionali ma anche nuove tecnologie). In attesa delle linee-guida in materia di certificazione e nella prospettiva della predisposizione di un apposito provvedimento normativo provinciale, la Provincia autonoma di Trento ha incaricato il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli studi di Trento di elaborare una metodologia per la classificazione delle prestazioni energetiche degli edifici in regime invernale ed estivo che fosse coerente con le caratteristiche dei consumi del settore edilizio trentino. Lo studio ha consentito di individuare, secondo una precisa metodologia desunta dalle norme europee, il fabbisogno medio per riscaldamento e per la produzione di acqua calda dello stock edilizio trentino esistente e, sulla base dello stesso, ha definito la scala delle possibili classificazioni del consumo energetico degli edifici. La scelta della giunta provinciale intende stabilire da subito una prima indicazione tecnica sulle soglie di consumo degli edifici che risulta utile, da un lato per testare e validare le soglie stesse di prestazione e, dall’altro, di indicare al sistema delle imprese, dei progettisti e dei cittadini lo standard costruttivo e prestazionale di riferimento in grado di indirizzare fortemente il mercato verso le soluzioni di maggiore efficienza energetica e ambientale. Si tratta, in altre parole, di promuovere l’attuazione di modelli costruttivi volti a testare una serie di norme tecniche e di standard prestazionali richiamati nel progetto di Distretto tecnologico, in grado di garantire rilevanti risparmi nei consumi di energia e nelle emissioni inquinanti e, nello stesso tempo, di indirizzare e coordinare la domanda collettiva con il sistema delle imprese e del mercato. L’adozione delle classi energetiche per le abitazione riveste, per il momento (in attesa anche della normativa di settore) carattere sperimentale ed è funzionale ad una prossima attivazione su base volontaria della certificazione energetica degli edifici. Le nuove sfide energetiche. Il recepimento della direttiva 2002/91/Ce e le conseguenti innovazioni introdotte sulla certificazione energetica costituiscono un’occasione per rendere la politica energetica provinciale ancora più incisiva nel promuovere l’efficienza energetica in edilizia, sia per gli edifici di nuova costruzione che per quelli esistenti. Il decreto legislativo del 19 agosto 2005 (numero 192) “Attuazione della direttiva 2002/91/Ce relativa al rendimento energetico nell´edilizia”, riprende l’impostazione che era già presente nel regolamento per la concessione di finanziamenti relativi agli edifici a basso consumo e a basso impatto ambientale, di cui la Provincia autonoma di Trento si era dotata già nel 1999, prevedendo sia requisiti minimi per le caratteristiche di singoli elementi (trasmittanza massima dell’involucro) che limitazioni al consumo di energia (riferiti alla superficie utile). Le nuove sfide che occorre affrontare sono sostanzialmente due: 1) stimolare il miglioramento delle prestazioni energetiche del parco edilizio esistente, pur in una situazione di contrazione delle risorse pubbliche disponibili; 2) limitare i consumi energetici relativi alla climatizzazione estiva, che è in crescente diffusione grazie al miglioramento delle condizioni di vita. Per quanto riguarda il primo aspetto relativo agli edifici esistenti, la certificazione energetica deve diventare un’occasione per associare un valore, anche economico, alla prestazione energetica di un edificio. In altre parole occorre che quest’ultima, risultante dalla certificazione, sia percepita dal mercato immobiliare e, di conseguenza, spinga il proprietario di un immobile ad interventi di riqualificazione per incrementarne il valore, anche a prescindere dai contributi pubblici. A questo scopo è indispensabile che la documentazione associata alla certificazione sia facilmente comprensibile, anche ai non addetti ai lavori, consenta il confronto delle prestazioni con valori di riferimento e abbia costi ragionevoli, bilanciando, pertanto, il rigore metodologico con l’esigenza di semplicità applicativa. Tabella: Classificazione complessiva (riscaldamento + acqua calda sanitaria).
Fabbisogno in kWh/m2 a
Riscaldamento Acqua calda sanitaria Totale
Classe A+ <22 <9 <30
Classe A <22 <18 <40
Classe B+ <35 <18 <50
Classe B <45 <18 <60
Classe C+ <60 <21 <80
Classe C <100 <21 <120
Classe D <155 <24 <180
Classe E <195 <30 <225
Classe F <230 <36 <270
Classe G >230 >36 >270
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