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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Ottobre 2006
 
   
  AL LANIFICIO 25 “IL VUOTO E IL PIENO” LA DISTRUZIONE DELL’OPERA PER LA CREAZIONE DELL’ARTE. IL PUBBLICO È CHIAMATO A CONSUMARE L’OPERA, AD ATTRAVERSARLA SINO AL SUO COMPLETO ANNICHILIMENTO.

 
   
  Napoli, 23 ottobre 2006 - Il vuoto come momento dialettico che segue il pieno, la sintesi come punto di partenza per un nuovo percorso, la fine che genera una nuova origine. Martedì 24 ottobre ore 18 Lanificio 25 presenta “Il vuoto e il pieno”, istallazione del gruppo “Quartapittura”, esito di dieci anni di ricerca e sperimentazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli coordinati da Ninì Sgambati e Franz Iandolo. La mostra evento nasce come ultima evoluzione dell’installazione “Il pieno e il vuoto” già presentata dal gruppo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli nel maggio scorso. Quartapittura approda al Lanificio 25 di Porta Capuana e celebra la sua fine, il suo svuotamento. Il “pieno”- costruito attraverso fasi successive di lavoro collettivo, alla ricerca di un’opera d’arte di massa - dà vita ora allo “svuotamento creativo”, la distruzione del tutto a completamento del ciclo di vita. Lanificio 25, ex-opificio industriale dell’Ottocento riconvertito in centro di produzione artistica, continua nella sua missione di supporto e promozione artistica e culturale e si offre come spazio intermedio tra la dimensione sperimentale del laboratorio e la realtà distributiva della galleria. Si fa luogo di fruizione attiva dell’arte e non semplice spazio espositivo: il gruppo Quartapittura invita il pubblico a partecipare a questo momento finale, invadendo l’opera d’arte, integrandosi in essa. Camminando e respirando lo spettatore si farà attore e l’istallazione si farà performance collettiva. Integrazione e decontestualizzazione: anche il catalogo della mostra, ideato da Zelig, riflette questa scelta: la struttura è flessibile e non vincola ad un ordine di lettura, la consultazione è essa stessa pretesto di intervento del pubblico sull’opera, il progetto si conclude ma lascia tracce ispirative che ne amplificano il senso. All’interno testi critici di Ninì Sgambati e Carlo De Rita. Creazione e distruzione dinamica, e nella distruzione la generazione del momento creativo. Superando i vincoli di staticità dell’opera d’arte tradizionale, gli artisti di Quartapittura scelgono di sottrarre e ridurre quanto realizzato, non più accrescere. L’atto conclusivo al centro del processo artistico, svuotamento e chiusura come alimento per ogni successiva esperienza d’arte. .  
   
 

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