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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Ottobre 2009
 
   
  PUGLIA: STRANIERI IRREGOLARI POSSONO ISCRIVERE FIGLI ALL´ANAGRAFE IN OSPEDALE

 
   
  Bari, 5 ottobre 2009 - L’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, ha inviato una direttiva ai direttori generali delle Asl, degli Ircss e delle aziende ospedaliere e ai dirigenti degli Urp aziendali con la quale si specificano le modalità delle dichiarazioni di nascita e del riconoscimento del figlio naturale da parte dei cittadini stranieri irregolarmente soggiornanti. Le nuove leggi nazionali in materia di “clandestinità”, con l’introduzione del reato di ingresso e soggiorno irregolare, hanno infatti messo i cittadini stranieri irregolari nella difficile condizione di non poter serenamente registrare allo stato civile i propri figli nati in ospedale perché a rischio di identificazione e denuncia. La dichiarazione di stato civile di nascita è però un importante atto a tutela del neonato, che permette al sistema pubblico di sapere delle nuove nascite in modo da poter far scattare meccanismi di tutela (es. Vaccinazioni, iscrizioni ai pediatri, sanità pubblica generale), oltre che una norma minima di civiltà che permette di iscrivere all’anagrafe ogni nuovo nato. La direttiva della Regione Puglia invece chiarisce che “il cittadino straniero irregolarmente soggiornante che effettui la dichiarazione di nascita e/o il riconoscimento del figlio naturale presso la direzione sanitaria non può essere segnalato all’autorità”. Così la Regione chiarisce dunque che non solo gli stranieri irregolari hanno diritto di cura senza rischio di denuncia – come già avviene dal 25 maggio 2009, data della direttiva regionale - ma anche hanno il diritto di espletare le pratiche burocratiche di stato civile per i neonati senza paura di dover incorrere nelle sanzioni previste. I direttori generali sono stati quindi invitati da Fiore ad attivarsi per informare i cittadini stranieri, anche mediante gli Urp aziendali della possibilità o di effettuare direttamente la dichiarazione di nascita presso le Direzioni sanitarie da parte dei genitori o della possibilità di delegare il medico, l’ostetrica o da altra persona che abbia assistito al parto. .  
   
 

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