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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Ottobre 2009
 
   
  CORTINA D’AMPEZZO, REGINA DELLE DOLOMITI. PER IL SUO PATRIMONIO PAESAGGISTICO, TURISTICO E DI IMMAGINE. META DELL’ÉLITE ECONOMICA, POLITICA E CULTURALE ITALIANA

 
   
  Città olimpica e luogo privilegiato della Dolce Vita, simbolo da oltre un secolo di esclusività e fashion. Vetrina internazionale dell’italian way of life. Località unica e irripetibile nell’intero arco alpino. 1. 0 Tra Natura E Cultura. Cortina non è solo turismo e mondanità, ma anche luogo di tradizioni, arte e cultura: mostre e salotti letterari di altissimo livello, incontri con personalità della politica, del giornalismo e dello spettacolo, manifestazioni culturali e musicali sono all´ordine del giorno nella Regina delle Dolomiti. Tra le esposizioni permanenti, sono da ricordare i tre musei delle Regole d’Ampezzo che si possono visitare presso ´Ra Ciasa de ra Regoles´ (Casa delle Regole) e presso il nuovo centro polifunzionale ´Alexander Girardi Hall´. Il Museo d’Arte Moderna ´Mario Rimoldi´ è costituito da una collezione di circa 400 opere donata alle Regole d’Ampezzo da Rosa Braun Rimoldi. In molti anni di collezionismo, Mario Rimoldi ha raccolto dipinti e sculture dei maggiori esponenti del Novecento italiano: De Pisis, Sironi, De Chirico, Carrà, Guttuso e Morandi sono solo alcuni degli artisti presenti all’interno della collezione. Il Museo Paleontologico ´Rinaldo Zardini´ espone una delle più consistenti raccolte di fossili oggi esistenti: gusci di invertebrati marini, coralli, spugne, fossili d’innumerevoli animali. I reperti, provenienti tutti dall’area dolomitica, furono raccolti e catalogati dal ricercatore ampezzano Rinaldo Zardini e testimoniano l’evoluzione geologica delle valle ampezzana. Il Museo Etnografico ´Regole d’Ampezzo´ raccoglie gli antichi utensili, gli attrezzi e tutti quei manufatti tipici della cultura agro-silvo-pastorale. Dalla lavorazione artistica del ferro battuto alla filigrana d’argento, dagli oggetti realizzati in legno pregiato finemente intarsiato con madreperla e fili metallici ai costumi tipici dei tempi passati: tutte testimonianze di un patrimonio di tradizioni giunto intatto fino ad oggi grazie alla saggezza del popolo ampezzano che ha saputo conservare, tramandandola, la preziosa memoria delle proprie origini. Un´esperienza culturale en plein air: il Museo della Grande Guerra, costituito dai quattro Musei all’aperto del Lagazuoi, delle 5 Torri, del Sasso di Stria e dal Museo del Forte Tre Sassi. Si estende in un raggio di 5 Km e permette di conoscere i diversi aspetti della Grande Guerra in montagna in una delle più emozionanti passeggiate delle Dolomiti. Grazie alla collaborazione italo-austriaca e al lavoro di numerosi volontari, le gallerie e le trincee sono state ripulite e ripristinate. Sono possibili diversi percorsi di visita, alcuni più lunghi e impegnativi, altri più brevi e meno difficoltosi. 1. 1 Le Regole d’Ampezzo. Fondamento storico e culturale del paese, le Regole costituiscono un’antica istituzione, oggi più che mai vitale, riconosciuta con legge dello Stato. Per ´Regola´ s’intende quel complesso di istituzioni e leggi che controllano la tutela della proprietà agro-silvo-pastorale, considerata inalienabile e indivisibile, e il godimento comune di boschi e pascoli. Questo sistema ha reso possibile nei secoli la conservazione del patrimonio naturale locale ed è tuttora in uso, oltre che a Cortina d’Ampezzo, in alcuni paesi del Cadore e del Comelico. In Ampezzo l’istituto regoliero nasce con i primi abitanti della valle, probabilmente tribù celtiche, e si consolida durante le invasioni longobarde. In passato la proprietà collettiva rappresentava la fonte essenziale dei mezzi di sopravvivenza ed era perciò fondamentale fare parte dell’istituzione che la gestiva. L’appartenenza era ed è un diritto che da un consorte capo-famiglia passa per eredità in parti uguali a tutti i figli maschi o in loro mancanza alle figlie. Nel ´laudo´ vengono riportate le consuetudini che regolano lo sfruttamento dei pascoli e boschi alpini da parte di queste associazioni di famiglie. I primi laudi scritti risalgono al 1300; in precedenza le tradizioni, gli antichi saperi e gli usi venivano trasmessi oralmente di generazione in generazione. Ogni primavera vengono eletti i nuovi rappresentanti regolieri, scelti tra i capifamiglia. Oggi si contano circa ottocento ´fuochi famiglia´ discendenti dall’antico ceppo ampezzano. Per secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri, queste famiglie hanno organizzato, gestito e utilizzato in comune un patrimonio indiviso di pascoli e boschi, in modo assolutamente democratico, preservandone la bellezza originaria. 1. 2 L’incanto del Parco Naturale delle Dolomiti. Cortina, un´autentica regina: a farle da corona i monti che la cingono, e da morbida veste la conca di prati e boschi su cui è adagiata. Un patrimonio di piante e animali protetti, racchiuso dal Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, istituito il 22 marzo 1990 per preservare questo tesoro meraviglioso quanto delicato. Esteso su un´area di 11. 200 ettari a nord del centro di Cortina, al confine tra Veneto e Alto Adige, il parco è amministrato dalla Comunanza delle Regole d’Ampezzo che ha saputo mantenere integra questa oasi naturalistica. Nelle diverse stagioni dell’anno stupisce la varietà di fiori dai mille colori, che a volte crescono in condizioni estreme. Non a caso come simbolo del Parco è stato scelto un piccolo fiore, il ´sempervivum Dolomiticum´, pianta grassa dal colore rosso a forma di stella. Armati di binocolo e di un buon paio di scarponi si possono percorrere numerosi sentieri per tutti i livelli, ben segnalati e corredati da cartelli informativi. Avvicinandosi in punta di piedi, si possono ammirare da vicino gli animali nel loro habitat naturale: stambecchi, caprioli, cervi e il camoscio, l’ungulato più rappresentativo delle Dolomiti ampezzane. Tra gli abitanti più difficili da scorgere, la volpe, la donnola, l’ermellino, la martora, il gufo reale, la civetta, il falco e l’aquila reale. Alcuni di loro non si vedono ma si sentono, come le simpatiche marmotte che scorazzano sui prati emettendo un acuto fischio in caso di presunto pericolo. E non si possono dimenticare il francolino di monte, la pernice bianca, il gallo cedrone e il gallo forcello. Nei boschi del piano montano e subalpino domina l’abete rosso che forma delle stupende foreste secolari nelle zone di Ra Stua e Antruìles. I cembri e gli abeti centenari, veri monumenti naturali, troneggiano nell’Alpe di Leròsa. Uno degli spettacoli naturali assolutamente da non perdere è costituito dalle cascate originate dalle abbondanti acque del rio Fanes. La più famosa si trova presso la forra del Travenànzes ed è composta da tre salti successivi di oltre 50 metri ciascuno. 1. 3 Gli eventi della tradizione. All’ombra delle Tofane l’Avvento si colora dei toni della tradizione grazie al Mercatino di Natale che anima con luci, colori e atmosfera di festa tutto Corso Italia. La rinomata isola pedonale su cui si affacciano i più blasonati negozi nazionali e internazionali, ospita infatti alcune casette in legno dove artigiani e produttori locali espongono i loro prodotti. Il tutto accompagnato da vin brulè, caldarroste di Combai e dolci tipici. Nelle caratteristiche casette disseminate lungo tutta la celebra “via dello Struscio” sono esposti e venduti vari prodotti inerenti il tema delle festività, dell´artigianato e delle eccellenze del territorio. Un´opportunità quindi per trascorrere alcune ore in un caloroso ed accogliente ambiente natalizio e di pensare a qualche regalo che sia anche il ricordo di una vacanza speciale. A completare l’atmosfera, poi, e a rendere più allegro lo shopping e il passeggio, anche la musica di sottofondo in filodiffusione. Le più tradizionali melodie natalizie regalano ogni anno una piacevole colonna sonora alle giornate di festa. Il 25 e il 28 dicembre gli auguri di Natale del Corpo Musicale di Cortina, da oltre 140 anni uno dei simboli culturali della Regina delle Dolomiti. Il giorno di Natale è in programma la tradizionale sfilata della Banda per Corso Italia in costume storico, e il 28 dicembre, in Chiesa, il Concerto di Natale. Anche il Coro Cortina anima le feste natalizie con i suoi magnifici canti e le armoniose melodie del suo repertorio. Imperdibile è l´appuntamento con il concerto di Sant´ambrogio che ufficialmente inaugura il periodo invernale nella valle d’Ampezzo. A gennaio si tiene invece Arte Ghiaccio, il Festival Internazionale delle Sculture in Neve, vera e propria attrazione di Corso Italia per turisti e valligiani. Differenti i temi affrontati di volta in volta, sui quali gli artisti debbono confrontarsi scolpendo pazientemente i giganteschi cubi di neve compressa che attende di essere plasmata e trasformata in opera d’arte. Sempre numerosi i team stranieri che partecipano all’evento, a conferma della risonanza e dell’importanza di una manifestazione unica nel suo genere, che nacque proprio a Cortina d’Ampezzo agli inizi degli anni Ottanta, grazie alla personale iniziativa di Dino Gaspari. Tre i giorni di lavoro, tre il numero di scultori per ogni squadra, tre metri per tre le dimensioni dei cubi di neve da plasmare: questa la "regola del tre" che ha contraddistinto le passate edizioni. Spettacolo assicurato per quanti, passeggiando lungo la rinomata via dello shopping, vorranno fermarsi ad ammirare gli artisti all’opera, soprattutto nell´ora del tramonto, quando le Dolomiti si tingono di rosa-arancione e ammirare una statua di neve può diventare un´esperienza veramente da sogno. A febbraio è la volta del Carnevale: una settimana di maschere, spettacoli, sport, intrattenimenti musicali e teatrali che animano il centro della Regina delle Dolomiti con i colori della tradizione e dell’allegria. Immancabile l’appuntamento con Ra Corsa de Sestiere, l’imperdibile palio invernale dei Sestieri d’Ampezzo, le storiche zone in cui è suddiviso il territorio di Cortina.  
   
 

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