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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Ottobre 2006
 
   
  GIORGIO SOMMER – EDMONDO BEHLES VIAGGIO IN ITALIA 1855/1865

 
   
   Milano, 23 ottobre 2006 - Sono passati ormai due secoli dall’Italia del Grand Tour. Oggi si tratta di un paese radicalmente diverso. Un tempo il sole smussava i contorni del paesaggio e gli alberi proiettavano lunghe ombre all’orizzonte. Le città rivelavano il loro lontano passato e antiche rovine ospitavano remote memorie. Una storia durata migliaia di anni aveva disseminato le sue tracce in molti luoghi. Così, nobili e ricchi borghesi Europei abbandonavano le loro terre per lunghi periodi in cerca di storia, di arte, di istruzione. Viaggiavano a lungo alla ricerca di ciò che non avevano. E tutti si fermavano in Italia. Dove trovavano il sole, il mare, la luce, l’amore. L’arte antica. Tutti avevano bisogno di qualche ricordo con cui tornare in patria. Piccoli dipinti, disegni, fotografie. Nel 1839 era ufficialmente nata la fotografia e da lì a poco un precoce professionismo, costituitosi grazie alle nuove lastre al collodio che permettevano tempi di esposizione relativamente brevi. Molti viaggiatori del Grand Tour, dunque, raccoglievano nei propri album le immagini più celebri e affascinanti dei luoghi che avevano visitato. Il meraviglioso golfo di Napoli con il Vesuvio in lontananza, il Tempio di Nettuno a Paestum, Sorrento, il Camposanto a Pisa, la Certosa di Pavia entravano immancabilmente a far parte di un immaginario collettivo ed emotivo. Di chi l’Italia l’aveva già vista e di chi ancora doveva cominciare il viaggio. A seguito dei viaggiatori e delle loro esigenze un folto gruppo di fotografi professionisti si trasferisce nelle città d’arte italiane aprendo nuove attività commerciali. E’, tra questi, il caso del noto fotografo Giorgio Sommer, arrivato in Italia da Francoforte nel 1857. Negli stessi anni apre una società con il tedesco Edmondo Behles e l’uno a Napoli, l’altro a Roma forniscono a chiunque lo desideri incantevoli ricordi visivi da conservare e custodire. Per ricordare. In mostra due differenti nuclei di immagini (uno primitivo - della seconda metà degli anni Cinquanta dell’Ottocento e l’altro dei primi anni Sessanta) raccontano i tempi e i luoghi dimenticati di un’Italia che non esiste più. Venticinque delicate albumine (e carte salate) rivelano una dopo l’altra panorami assolati, maestosi monumenti, vedute di genere e scorci romantici. Si osservano, lentamente. E si ripensa alla storia, alla nostra storia. Giorgio Sommer (Francoforte 1834 - Napoli 1914). Inizia la sua attività di fotografo in Svizzera dove esegue una documentazione fotografica dei rilievi montuosi per la Confederazione Elvetica. Nel 1857 si trasferisce a Napoli dove rimane per tutta la vita. Ha lavorato come fotografo in tutta Italia, in Austria, in Svizzera e a Malta. Nel 1867 sciglie la sua società commerciale con Edmondo Behles e continua a lavorare in proprio. Tingo Design Gallery 9 novembre al 23 dicembre 2006.  
   
 

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