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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Ottobre 2009
 
   
  INFRASTRUTTURE IN VENETO GALAN: CAV VERO CAPOLAVORO GIURIDICO

 
   
  Venezia, 5 ottobre 2009 - “Il vero capolavoro di forza e diplomazia compiuto in questa regione in questi 15 anni, non è tanto la costruzione del Passante di Mestre, ma quel capolavoro giuridico che si chiama Cav (Concessioni Autostradali Venete)”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, intervenuto il 2 ottobre alla Stazione Marittima di Venezia alla conferenza “Il Veneto crocevia dei corridoi europei: quale progetto di territorio?”, organizzata dal Consiglio regionale e dal Crel. Obiettivo dell’incontro, avviare un confronto per costruire un progetto condiviso di integrazione urbana e territoriale, all’interno del quale le opere infrastrutturali si collochino con piena coerenza. “So che la Cav – ha proseguito Galan – suscita meno entusiasmo del Passante, ma aver costretto l’Anas a fondare una società mista, che crea un’immensa ricchezza che deve essere tutta reinvestita sul territorio, è lo schema giuridico più bello, più federalista, più fantasioso, più autorevole che si potesse concepire in Italia”. A questo proposito Galan ha fornito i primi dati relativi alla gestione del nodo di Mestre, dati che sono in termini economici di 130 mln di euro a fronte di 30 mln di euro di spese e di un 20% in più di traffico veicolare. “E’ vero che bisogna rimborsare la quota del mutuo – ha precisato - ma tutti i concessionari che hanno già ammortizzato gli investimenti – si è chiesto Galan – dove hanno fatto finire i soldi? Ecco perché, forse, la Cav è tanto avversata, perché, forse, al regime delle concessioni da un immenso fastidio e forse terrorizza il futuro di chi ha avuto e continua a volere dallo Stato, a volere sempre di più. Faranno di tutto per distruggerla, ma io farò di tutto per difenderla”. Galan ha poi ricordato che il Veneto gode, nello scenario europeo, di una posizione invidiabile, che però non è più sufficiente per la sua competitività, considerati i grandi assi viari internazionali che si stanno sviluppando. Ecco allora la necessità di avere forti collegamenti con questi grandi assi, sui quali si gioca la grande partita del futuro. Nel Ptrc – ha proseguito - sono indicati due grandi punti nodali, quello di Verona e il Porto di Venezia; ma un porto non significa solo banchine, significa avere anche qualcosa di più, significa creare le infrastrutture viarie e ferroviarie di supporto, necessarie alla sua attività, alla sua competitività. “Dobbiamo decidere – ha concluso Galan – il futuro della più bella area logistica del mondo, che è Venezia, dobbiamo decidere questo o se invece vogliamo continuare a produrre cloro”. Nella relazione introduttiva, l’Assessore regionale alle Politiche della Mobilità e infrastrutture, Renato Chisso, ha ribadito, che per quanto riguarda il gap negativo delle infrastrutture, in Veneto si comincia a vedere la luce. A questo proposito ha ricordato quanto fatto dalla Giunta regionale in questi ultimi anni, le opere già realizzate, quelle già cantierate e quelle già approvate: non solo il Passante di Mestre, ma anche la Pedemontana, la Nogara Mare, la terza corsia, il Sistema delle Tangenziali, l’A31 e il completamento dell’A28, senza considerare tutta l’infratrutturazione minore. “In questi anni – ha precisato - abbiamo cercato di recuperare quello che nei 30 precedenti non è stato fatto. E questo è stato possibile grazie soprattutto alla Legge Obiettivo, che ci ha consentito di superare tutta una serie di ostacoli politici, legge che noi abbiano cercato di utilizzare al massimo. Ma un altro strumento, che ci ha consentito di realizzare o avviare alcune opere – ha aggiunto - è stata la strada pubblico-privato, che ci ha evitato di andare a Roma a chiedere, in maniera anche forte, dei finanziamenti che comunque non sarebbero mai arrivati. Può essere criticata politicamente, ma se non avessimo imboccato questa strada, saremmo ancora qui a discutere sulla necessità di realizzare quelle opere”. Chisso ha poi sollecitato un intervento governativo affinché siano ridotti i tempi e gli iter burocratici per ottenere le autorizzazioni, lungaggini che penalizzano anche quelle opere che non richiedano finanziamenti pubblici. E a questo proposito Chisso ha annunciato che è all’esame del Consiglio regionale una proposta di Legge che prevede il taglio delle procedure Via nazionali, portandole a livello regionale e passare poi l’opera all’esame del Cipe. Nel concludere l’Assessore Chisso ha ricordato che l’impegno della Regione non è rivolto solo alle opere stradali, ma anche al potenziamento delle opere portuali e interportuali e alla realizzazione delle linee ferroviarie ad alta capacità e velocità. .  
   
 

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