Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 06 Ottobre 2009
 
   
  DOSSIER MICROCAR SU RUOTECLASSICHE TELAIO, MOTORE E FANTASIA

 
   
  Rozzano, 6 ottobre 2009. Oggi c´è la Smart (che costa, però, più di un´utilitaria), negli anni 50-60 erano un piccolo, agguerrito esercito. Il loro obiettivo: conciliare le esigenze di mobilità con quella di far quadrare i conti in famiglia, negli anni della ripresa economica. Per farlo bastava pochissimo: un cilindro, due posti, una sola ruota motrice, insomma poco più di uno scooter e meno di un´utilitaria. Le microcar, che all´epoca erano già in grado di percorrere 25 km con un litro senza le diavolerie elettroniche di oggi, erano esercizi di design minimalista applicati sovente a intuizioni tecniche geniali. E i progettisti - anche quelli che non dovevano dimostrare nulla - si cimentavano volentieri con il tema attingendo a piene mani alle tecnologie aeronautiche per quanto riguardava soprattutto l´impiego di materiali leggeri. Nacquero così decine di modelli a tre o quattro ruote, a due/tre e quattro posti, aperte e chiuse, mono o bicilindriche dall´alterna fortuna com merciale ma dall´indubbia funzionalità. In un ampio dossier di 16 pagine il numero di ottobre di Ruoteclassiche ripercorre la storia e la tecnica del fenomeno microcar presentando di ciascun modello disegni inediti della carrozzeria e degli interni: un materiale iconografico preziosissimo - realizzato appositamente per il dossier - in grado per la prima volta di offrire un riscontro immediato delle proporzioni delle diverse microcar, delle quali era sempre stato offerto al lettore solo il confronto con le vetture "normali" o tutt´al più con il loro guidatore. Dalla più diffusa - la Bmw "Isetta", prodotta in circa 160. 000 esemplari dal 1955 al 1962 - alla celebre Messerschmitt "Kr 200" (30. 286 esemplari, tra il 1955 e il 1964), passando per le rarissime Brütsch "Mopetta", Fuji "Cabin", Reyonnah, poco più di 100 pezzi tra tutte e tre. Senza ovviamente trascurare le italianissime Alca "Volpe" del 1947 (6-10 pezzi costruiti) e Volugrafo "46" del 1946 (una decina in tutto). Storie nelle quali s´incrociano spesso brillanti intuizioni tecniche con miope avventurismo imprenditoriale e flop commerciali eclatanti. .  
   
 

<<BACK