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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Ottobre 2009
 
   
  MACFRUT, RABBONI PROPONE UN G20 DEL´ORTOFRUTTA

 
   
  Bologna - “Dare vita a un sorta di G 20 del comparto frutticolo, perché siamo in un mercato globale e la sola dimensione nazionale non basta più ad affrontare i gravi problemi del settore. Lo conferma anche questo difficile 2009 in cui il surplus della produzione ha fatto crollare i prezzi in tutti i paesi europei. ” E’ la proposta lanciata il 6 ottobre a Cesena, alla vigilia del Macfrut, dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che ha aperto i lavori del primo “European Fruit Summit”. Organizzato dal Centro Servizi Ortofrutticolo, dal Macfrut e dalla stessa Regione, l’incontro ha visto la partecipazione di centinaia di operatori del settore in rappresentanza di oltre 30 paesi. “E’ necessario affrontare problemi che sono comuni a tutta l’area mediterranea ed europea alla scala giusta – ha spiegato Rabboni – per questo credo che l’appuntamento odierno potrebbe diventare stabile ed annuale e trasformarsi in una proficua occasione di confronto per tutti gli operatori del settore. Se ciò avvenisse saremmo lieti di mettere a disposizione l’ospitalità e le strutture della Regione stessa e del Macfrut”. Tre per Rabboni le questioni più urgenti da affrontare: la necessità di prevenire il surplus produttivo e commerciale, causa prima del crollo dei prezzi con cui anche quest’anno hanno dovuto fare i conti gli operatori della frutta; mettere in campo una strategia comune del mondo produttivo nei confronti della grande distribuzione organizzata europea e internazionale; collaborare insieme – produttori e istituzioni – per promuovere nei cittadini un maggiore consumo di frutta nella dieta quotidiana. Nel suo intervento Rabboni ha ricordato che le difficoltà del 2009 potrebbero continuare anche nel 2010, anno in cui tra l’altro si aprirà l’area del libero scambio tra l’Europa e i Paesi del nord Africa. “E’ interesse di tutti tentare di governare l’offerta – ha sottolineato l’Assessore emiliano-romagnolo – non certo per distorcere la concorrenza, ma al contrario per porla su basi di correttezza e di effettivo rispetto dei valori in campo, evitando crisi come quella di quest’anno, che possono mettere a rischio l’esistenza di un intero comparto produttivo”. .  
   
 

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