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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Ottobre 2006
 
   
  ROMAGNA ANTIQUARIATO A FORLÌ, L’OFFERTA DI QUALITÀ DI CENTO ESPOSITORI DAL 21 AL 29 OTTOBRE REPUBBLICA SLOVACCA IN ITALIA INAUGURERÀ LA MOSTRA DEDICATA A MARTIN BENKA, MAGGIORE PITTORE SLOVACCO DEL XX SECOLO

 
   
  Forlì, 23 ottobre 2006 - Dieci giorni di antiquariato di qualità con la Xix edizione di Romagna Antiquariato. L’appuntamento è dal 21 al 29 ottobre, con il prologo del 20 ottobre per la giornata commercianti. Il taglio del nastro sabato 21 ottobre alle ore 11 da parte del Sindaco di Forlì Nadia Masini, mentre l’ambasciatore della Repubblica Slovacca in Italia inaugurerà la mostra dedicata a Martin Benka, maggiore pittore slovacco del Xx secolo. La mostra-mercato si è accreditata negli anni come un classico del settore, conquistando un posto di primo piano nel panorama delle fiere antiquarie nazionali, grazie alla elevata qualità dell’offerta. Anche quest’anno è confermata la presenza di un centinaio di espositori provenienti da tutta la penisola, con una forte presenza di antiquari dall’Emilia Romagna (circa il 60%), seguiti da Lombardia, Lazio e Marche. Sono a Forlì anche espositori dal Piemonte, dalla Toscana, dall’Umbria, dal Veneto e dalla Sardegna e qualche presenza dalla Francia e da San Marino. In larga maggioranza si tratta di espositori che amano tornare a Forlì, che hanno scelto da diversi anni di partecipare a questa rassegna, a conferma che Romagna Antiquariato è un appuntamento importante e probabilmente anche una buona piazza, commercialmente parlando. Romagna Antiquariato si rivolge ad un pubblico di collezionisti e intenditori in prevalenza, ma piace anche ai semplici appassionati, l’offerta varia si presta ad attirare anche il piccolo collezionista. In questa rassegna da sempre il mobile d’epoca è il grande protagonista (un 60% circa), molto presente è anche l’argenteria e la gioielleria, si trovano diversi collezionismi minori, dalle ceramiche, ai vetri, dalle stampe antiche, ai tappeti e da alcuni anni si è proposto un interessante antiquariato etnico che ha consolidato la sua presenza a dimostrazione che incontra il favore dei visitatori. Le mostre collaterali: occasioni d’arte. Le suggestioni dell’arte slovacca di Martin Benka. Saranno le opere dell’artista slovacco Martin Benka (1888-1971), fondatore della pittura moderna slovacca del Xx secolo, ad accogliere i visitatori di Romagna Antiquariato, grazie alla mostra curata dall’Associazione Culturale La Città Ideale di Forlì in collaborazione con l’Istituto di Cultura Slovacca in Italia. Viene proposta una personale di Benka, comprensiva di 32 opere (venti tele e dodici matite) esposte per la prima volta in Italia. Benka, definito dagli addetti ai lavori il fondatore della pittura moderna slovacca del Xx secolo, rappresenta oggi uno degli artisti più quotati, amato dai collezionisti. Con il suo stile ornamentale, influenzato dall’arte popolare, nella sue tele ha ritratto come protagonista la natura, i colori e la terra della sua Slovacchia. Aspettando Silvestro Lega. Potrebbe avere questo ideale titolo la minirassegna proposta dalla Pinacoteca Civica di Forlì che richiama la mostra evento dedicata a Silvestro Lega nei Musei del San Domenico di Forlì. In attesa del grande evento, previsto da gennaio 2007, nei padiglioni della Fiera di Forlì per tutto il periodo della rassegna antiquaria saranno esposte Ritratto di popolana con fazzoletto variopinto al collo (olio su tela 58X40) di Silvestro Lega, La modella, (Seduta sopra una panchina una giovane donna legge attentamente all’ombra di un boschetto) (olio su tela 58,5X71,5) di Francesco Vinea, e Buoi al carro (Il carro rosso – olio su tela 117X200) di Giovanni Fattori, quest’ultimo della Collezione Pedriali. Dalla Fondazione. Ad arricchire la valenza artistica e culturale di Romagna Antiquariato interviene anche quest’anno la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che ha messo a disposizione quattro preziose tele appartenenti alla sua Collezione privata. Si tratta di due splendidi esempi di arte barocca come la “Santa in estasi” di Guido Cagnacci e il “Cristo morto sorretto da due putti angelici” di Baldassarre Carrari, insieme ad un assaggio di arte contemporanea con due tele della pittrice ravennate Gianna Nardi Spada, (1909-1979, artista contemporanea, che ha esposto anche alla Biennale di Venezia nel ’56 e alla Quadriennale di Roma nel ’59. Martin Benka – Breve biografia Martin Benka nasce nel 1888 a Kiripolec, in Slovacchia, da una famiglia di umili origini. Fin dalla prima infanzia manifesta subito uno spiccato talento artistico, che si concretizza nell’apprendimento del mestiere di imbianchino, che gli permette di mantenersi negli studi a Vienna. Imbiancando gli interni delle case borghesi e del Kunsthistorisches Museum di Vienna viene così a contatto per la prima volta con grandi opere d’arte, che segneranno per sempre il suo percorso artistico. La sua carriera ha inizio a Praga, nello studio del pittore Alois Kalvoda: qui si impadronisce dello stile impressionista, della mescolanza dei colori, del modo di dipingere le lumeggiature sulla superficie degli oggetti e nel paesaggio. Nel 1913 torna per la prima volta nella sua terra natale e qui sviluppa una prima fase artistica, dove il folclore moravo rivive negli interni delle case popolari ritratte e nei paesaggi, dinamici e mutevoli universi di simboli. Dopo un secondo viaggio in Slovacchia, nel 1920, Benka cambia decisamente stile: svanisce la macchia colorata, il colore diventa più denso e scuro e la linea più grossa. Il contatto con l’umile vita degli abitanti della Slovacchia influenza definitivamente la sua opera, che ha ora come soggetti i contadini e i pastori che popolano quei monti- piccole figure sullo sfondo dell’immensità del paesaggio - i colori terrosi delle montagne, le dense sfumature delle vallate immerse nella nebbia. Il periodo tra 1931-1934 è definito dalla critica come il periodo eroico dell´arte moderna slovacca: Benka dipinge una Slovacchia idilliaca, pastorale, suggerendo grandi visioni poetiche e metaforiche. Diventa un artista versatile, che non solo disegnava e dipingeva, ma illustrava libri, proponeva copertine, francobolli, poster e lavori monumentali e decorativi per l´architettura. Le sue immagini folcloristiche e figurative venivano ritratte in una specie di vuoto senza tempo, influenzate dallo stile del divisionista italiano Giovanni Segantini, dal simbolismo di Hodler e dagli espressionisti, il tutto accompagnato da una romantica visione di patriottismo. Tramite la propria arte ha saputo creare ed evidenziare una mitologia inesistente delle origini della nazione. .  
   
 

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