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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Ottobre 2009
 
   
  UN ATLANTE PER LA RETE DELLE PISTE CICLABILE DEL VENETO

 
   
  Veneto Strade predisporrà entro la fine dell’anno un Atlante delle piste ciclabili della regione, dove sarà individuata anche una proposta di rete di piste a carattere strategico da poter dichiarare di interesse regionale e sulle quali poter indirizzare prioritariamente i diversi finanziamenti destinati a questo genere di infrastrutture. Lo ha deciso la Giunta veneta, su iniziativa dell’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, affidando alla società per le strade regionali un service tecnico relativo alle attività connesse alle piste in questione. In particolare, Veneto Strade procederà alla completa ricognizione delle infrastrutture esistenti o già progettate e all’individuazione delle tipologie di quelle di interesse regionale, fornendo un supporto per la definizione dei criteri di priorità da assegnare in vista possibili forme di finanziamento. “Su questa partita – ha spiegato Chisso – oltre alle risorse a disposizione nel bilancio regionale vi sono infatti quelle relative alla Programmazione comunitaria 2007 – 2013, che mette a disposizione per queste finalità 20 milioni di euro, cui si aggiungo almeno altri 45 milioni di euro fino al 2015 nell’ambito dell’Asse prioritario Mobilità sostenibile – Azione Piste Ciclabili del Par Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate), attualmente in fase di approvazione”. Su questa partita, come aveva ricordato il presidente Giancarlo Galan inaugurando la Lunga Via delle Dolomiti, definita la più bella pista ciclabile del mondo, il Veneto dispone già di una rete di circa 400 km di piste a valenza turistico – paesaggistica oltre a quelle urbane realizzate dalle amministrazioni locali. A queste si aggiungo circa 400 chilometri di piste ciclabili già progettate mentre altre centinaia di chilometri riguardano proposte in atto. Ne scaturisce un sistema di collegamenti internazionali e interregionali da primato e di assoluto pregio, cui sarà presto possibile dare ulteriori contorni e concretezza, rispetto ad un tipo di mobilità del tutto particolare ma in crescita.  
   
 

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