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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Ottobre 2009
 
   
  SANITA’ IN VENETO: SERVE PATTO RESPONSABILITA’ TRA REGIONI”

 
   
  Venezia, 7 ottobre 2009 “Per uscire dallo stallo in cui si trova la trattativa tra Regioni e Governo sul nuovo Patto per la Salute Nazionale, serve che le Regioni abbiano il coraggio di essere propositive, stringendo un vero e proprio Patto tra loro: un’assunzione formale di responsabilità, talchè la Conferenza delle Regioni diventi un vero e proprio luogo di decisioni, dove le Regioni in difficoltà portino alle altre i loro piani di rientro e dove queste ultime, non lo Stato, da una parte le aiutino con il trasferimento delle buone pratiche organizzative, ma dall’altro anche le sanzionino se i risultati non dovessero essere raggiunti in tempi concordemente prestabiliti”. E’ questa la proposta che avanza l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Sandro Sandri, in occasione della nuova tornata d’incontri romani sul futuro della sanità in Italia. “In pratica – dice Sandri – penso ad un’autodeterminazione delle Regioni per divenire insieme interlocutore credibile e responsabile del Governo”. “Ne ho parlato informalmente negli incontri scorsi - aggiunge Sandri – e ritengo di aver trovato attenzione e una certa condivisione almeno concettuale da colleghi come Rossi, Bissoni e Colozzi e persino dal Presidente Errani. “Attualmente – dice Sandri – la situazione è di fatto ingessata: da un lato molte Regioni si limitano a chiedere più soldi basandosi ancora sull’iniquo criterio della spesa storica, che continua a premiare i ‘profondi rossi’; dall’altra il Governo incentra la sua azione su criteri troppo rigidamente economicistici, senza tenere nel dovuto conto gli aspetti di organizzazione sanitaria e l’oggettivo aumento dei costi fissi annuali. Ma puntando esclusivamente al contenimento dei costi il rischio è quello di creare dissesto anche nelle Regioni virtuose, come Veneto, Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna”. Secondo Sandri, “Un serio Patto tra le Regioni, che si assumessero direttamente tutte le loro responsabilità, anche per quanto concerne i piani di rientro di quelle in ‘profondo rosso’, ci renderebbe sicuramente più autorevoli al tavolo con il Governo e potrebbe evitare che fosse proprio Roma ad intervenire, ad esempio con commissariamenti della cui effettiva utilità molti cominciano a dubitare”. .  
   
 

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