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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Ottobre 2009
 
   
  IL FUTURO DELL´ISTRUZIONE SUPERIORE IN PIEMONTE MONDO DELLA SCUOLA E ISTITUZIONI A CONFRONTO SU CRITICITA´ E STRATEGIE

 
   
   Torino, 12 ottobre 2009 - L’anno scolastico 2010-2011 potrebbe essere l’anno che segnerà il cambiamento del sistema scolastico della scuola superiore. Seppur in questo clima di grande incertezza, la Regione Piemonte ha ritenuto prioritario provare a dare delle risposte alle famiglie e a tutti coloro che operano nel settore dell’Istruzione, organizzando un incontro sul tema svoltosi questo pomeriggio presso il Centro incontri di corso Stati Uniti a Torino. Le indicazioni ministeriali, prevedono che la riforma riguardi i primi due anni dei percorsi della scuola superiore, ma le Regioni hanno chiesto, per l’anno scolastico 2010-2011, che riguardi solamente il primo anno. Le tabelle di confluenza ipotizzate dall’assessorato all’istruzione, rappresentano un primo tentativo di delineare il passaggio dal vecchio al nuovo sistema nelle scuole piemontesi. La situazione attuale prevede 44 percorsi e 104 indirizzi. Dopo la riforma ci saranno 12 percorsi e 26 indirizzi. L’obiettivo, per i mesi a venire, sarà quello di entrare nel merito di ciascun indirizzo per realizzare una tabella di confluenza condivisa che valorizzi le esperienze delle scuole presenti ed offra una sempre migliore offerta formativa sul territorio. Le difficoltà ed i dubbi sulle possibili confluenze riguardano soprattutto gli istituti tecnici e professionali, a causa del quadro ancora troppo poco chiaro. I licei, così come i professionali, avranno durata quinquennale: il primo biennio finalizzato anche all’assolvimento dell’obbligo, un secondo biennio e il quinto anno che si concluderà con il rilascio del diploma I nuovi istituti tecnici, anch’essi di durata quinquennale, prevedono invece un primo biennio finalizzato anche all’assolvimento dell’obbligo, un secondo biennio e il quinto anno costituiranno invece un percorso formativo unitario per il conseguimento del diploma. Tra le preoccupazioni emerse durante l’incontro, la ridotta specificità e differenziazione che la riforma prevede per gli istituti professionali rispetto ai tecnici, nonché l’esigenza di programmare sui territori l’offerta integrata tra istituzioni professionali e formazione professionale. "I regolamenti ministeriali riguardanti l´istruzione secondaria superiore - sottolinea l’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero - si inseriscono purtroppo in uno scenario che vede un drastico taglio di fondi statali destinati all´istruzione e agli organici. La nostra Regione ha invece dato vita in questi anni a forti investimenti nel diritto allo studio, nell´implementazione di laboratori per gli istituti tecnici e professionali, nell´attivazione dei percorsi triennali integrati tra istruzione e formazione professionale, nei 18 poli di istruzione e formazione tecnica superiore. La riforma nasce come semplice articolato normativo senza adeguate azioni di sistema e il coinvolgimento diretto dei docenti e delle famiglie. Con questo nostro seminario - conclude l’assessore - abbiamo voluto aprire un costruttivo e indispensabile confronto con le istituzioni scolastiche, i sindacati e le organizzazioni professionali per condividere una riforma partecipata dell´istruzione superiore, a cominciare dall´istruzione tecnica e professionale. Desideriamo, in collaborazione con province e comuni arrivare ad una programmazione che sappia rispondere alle esigenze territoriali dal punto di vista economico e sociale e che tenga conto delle diverse tipologie di studenti. Da qui a fine anno proveremo a definire, con il gruppo di lavoro interistituzionale istituito presso l’assessorato, le indicazioni per una mappatura dei fabbisogni formativi e dell’offerta regionale d’istruzione e formazione, per arrivare ad una programmazione che tenga insieme i nuovi ambiti delineati nella riforma con l’offerta di formazione professionale anche alla luce dei criteri di dimensionamento scolastico che dovremo approvare”. .  
   
 

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