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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Ottobre 2009
 
   
  POVERTÀ, DISOCCUPAZIONE, CASA: AUMENTA IL DISAGIO IN TOSCANA LA SITUAZIONE È DAVVERO GRAVE. MANCA IL SOSTEGNO DEL GOVERNO

 
   
   Firenze, 13 ottobre 2009 - Aumentano le persone che si rivolgono alla Caritas in cerca d´aiuto. Sono soprattutto stranieri, persone sole, disoccupati e tanti anziani a cercare un sostegno, spesso spinti da problemi di natura economica, mancanza di lavoro o di casa. Il Dossier Caritas sulle povertà 2009, presentato il 9 ottobre a Palazzo Strozzi Sacrati, fornisce uno spaccato di società toscana alle prese con problemi evidenti, accentuati dalla situazione generale di crisi. Le persone che si rivolgono ai Centri di Ascolto della Caritas (che comunque sono aumentati dagli 88 del 2007 ai 102 del 2008), sono in crescita costante. Continuano a prevalere gli stranieri. 7 italiani su 10 sono single, separati, divorziati o vedovi e 3 su 10 vivono da soli. Gli stranieri sono in maggioranza sposati. Ancora elevato il disagio abitativo e occupazionale. Tra le richieste resta sempre alta quella per beni e servizi materiali e per interven ti sanitari o legati all´igiene personale. Secca l´analisi dell´assessore al sociale Gianni Salvadori. «Aumentano le famiglie che fanno fatica a cavarsela da sole, aumentano i disoccupati, aumentano i nuovi poveri. É una situazione drammatica per migliaia di persone eppure la Regione cerca in tutti i modi di attutirne gli effetti investendo nuove risorse, ma soprattutto di indirizzarle nel modo più corretto, questo grazie anche a questo fondamentale strumento realizzato dalla Caritas. La crisi – aggiunge l´assessore - ha eroso la base sociale del welfare, ovvero le famiglie, indebolendone la tradizionale funzione redistributiva nei confronti dei soggetti più deboli. Il vero assente in tutto questo è il governo che decide di tagliare i fondi per i servizi sociali: per la Toscana 44 milioni di euro in meno rispetto al 2007». Secondo Stefano Simoni, coordinatore della ricerca, «il fatto che a rivolgersi ai Centri ci siano sem pre più persone, alla ricerca di un sostegno, non soltanto materiale, è il sintomo evidente di un disagio crescente e che non si limita agli stranieri, la parte più consistente di coloro che si recano ai Centri. Lo scenario che ogni anno viene tratteggiato dal Dossier è soltanto la punta di un iceberg, tante situazioni sono sconosciute ai servizi sociali. E rivolgersi a questi, per tante persone diviene difficile, prevale la vergogna. Ma questo vale anche per i nostri Centri: molti operatori, come si legge nel Dossier, dichiarano che tante persone, soprattutto italiane, non li frequentano per questioni di dignità». .  
   
 

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