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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Ottobre 2009
 
   
  PREVENIRE IL RISCHIO SISMICO: SOSTEGNI A RICERCA, FORMAZIONE, COMUNICAZIONE AI CITTADINI

 
   
  Firenze, 15 ottobre 2009 “Abbiamo approvato uno strumento normativo importante per sostenere le attività che ci aiutano a prevenire il rischio sismico”. E´ questo il primo commento dell´assessore regionale alla protezione civile Marco Betti all´approvazione della legge sul rischio simico avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri in Consiglio regionale. “Siamo una delle prime regioni italiane (l´altra è l´Umbria) che si sono dotate di uno strumento normativo organico sulla prevenzione” ha aggiunto. “La legge - ha poi spiegato - favorisce la ricerca, al fine di individuare strumenti di previsione sempre più efficaci, ma anche la formazione degli operatori del settore, sostiene il miglioramento del patrimonio edilizio ma dispone anche attività di informazione rivolte a tutti i cittadini. Un insieme di attività eterogenee con una sola finalità: diminuire al massimo il rischio sismico, e i potenziali danni”. Betti ha sottolineato come la legge esprima, una volta di più, l´attenzione della Regione per le tematiche della prevenzione dei terremoti: “In Toscana stiamo lavorando alacremente per avere un sistema antisismico sempre più efficiente: basti pensare, per esempio, l´azione rivolta a rafforzare il servizio simico e i geni civili, con l´assunzione, negli ultimi due anni di 40 figure professionali tra ingegneri, architetti e geologi”. “Con la legge approvata oggi – ha poi continuato Betti - si compie un importante passo avanti per la prevenzione. Ma, ne siamo consapevoli, resta ancora tanto lavoro da compiere. Decisivo è infatti il lavoro, in corso, per la messa in sicurezza di tutti gli edifici sensibili (come municipi, scuole, ecc) delle zone a rischio. Dal 2000 a oggi la Regione ha erog ato più di 110 milioni di contributi ai comuni, e con questi finanziamenti sono stati messi a norma circa 500 edifici, e altri 500 sono stati monitorati. Ma ancora non siamo neanche a metà del cammino: si stima infatti ancora un fabbisogno di 400 milioni di euro per completare la messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici. Auspico che si possano individuare rapidamente, specie su scala nazionale, le risorse per completare questo percorso e compiere così un salto di qualità notevole nella riduzione del rischio”. .  
   
 

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