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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Ottobre 2009
 
   
  COMUNITÀ MONTANE, FRAGAI A MASSA MARITTIMA LA REGIONE TOSCANA CERCHERÀ I FONDI NECESSARI. «MA OCCORRE ACCELERARE LA TRASFORMAZIONE IN UNIONI »

 
   
  Firenze, 15 ottobre 2009 - Inizia da Massa Marittima in provincia di Grosseto, nella sede della comunità montana delle Colline Metallifere, il tour serrato dell´assessore regionale alle riforme istituzionali Agostino Fragai per incontrare i presidenti delle quattordici comunità montane toscane. Nella sede in piazza Dante Alighieri l´assessore ha incontrato infatti alle 16, oltre al presidente della locale comunità, anche i rappresentanti delle comunità montane “Amiata Grossetano” e “Colline del Fiora”. Il primo di una serie di incontri per un confronto in vista anche dell´approvazione della proposta di bilancio, che la giunta regionale licenzierà alla fine del mese. La Finanziaria del governo rischia di dare un colpo mortale alle comunità toscane sopravvissute al riordino dello scorso anno, quando, per ridurre di almeno un terzo la spesa come chiesto dal governo, la Regione ne aveva tagliate sei. A rischio potrebbero essere anche gli stipendi dei dipendenti. «La Regione – sottolinea l´assessore – non può certo sostituire il governo centrale nei finanziamenti. Possiamo invece cogliere questa occasione di crisi per riformare il sistema istituzionale nei comuni montani». «Vogliamo continuare a salvaguardare le politiche e i servizi destinati alle popolazioni che vivono lì – spiega Fragai – Pur nella ristrettezza del bilancio, stiamo cercando di reperire ulteriori risorse per gli investimenti. Studieremo con le comunità montane gli strumenti più adatti. Ma è necessario anche procedere verso un´ ulteriore razionalizzazione del sistema, portando a compimento la riforma avviata e che ci ha visto tr a i primi in Italia. L´obiettivo deve essere la successiva trasformazione di tutte le comunità montane in Unioni di Comuni, con gli incentivi che già quest´anno abbiamo messo a disposizione». La trasformazione consente infatti di non perdere i finanziamenti già oggi erogati alle Comunità. Spinge i Comuni a continuare a collaborare fra loro e gestire insieme vecchi e nuovi servizi. Ma permetterà probabilmente anche di ottenere migliori risultati, risparmiando qualcosa sui costi delle politica e con una maggior coinvolgimento dei comuni stessi. La Toscana del resto da diversi anni oramai incentiva la collaborazione tra amministrazioni comunali: prima con le gestione associate ed oggi con le unioni dei Comuni, che sono già sei e un altro paio allo studio. Una strada quasi obbligata con un terzo dei comuni (92 su 287) che non ha più di tremila abitanti e 44 che ne hanno fra mille e duemila. Una frammentazione – sottolinea l´assessore – che storicamente ha molte e spesso valide motivazioni ma che oggi mostra sempre più di frequente limiti e contraddizioni». .  
   
 

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