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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Ottobre 2009
 
   
  COME CAMBIA IL VENTO AL PARLAMENTO EUROPEO: RIBALTATO IL VOTO SULL´ORARIO DI LAVORO

 
   
  Bruxelles, 19 ottobre 2009 - Cambia il vento, cambiano le posizioni del Parlamento: le elezioni di giugno hanno modificato gli equilibri politici, e questo si riflette nelle leggi votate dai parlamentari. Il caso dell´orario di lavoro per i camionisti è un esempio di come, dopo il voto, il Parlamento si sia spostato a destra. Nella scorsa legislatura, i deputati avevano votato per sottoporre alle regole anche i lavoratori indipendenti, ora invece una maggioranza ne ha votato l´esclusione. L´ultimo Parlamento si era espresso a maggio 2009, a pochi giorni dalla fine della legislatura: tutti i camionisti, dipendenti o autonomi che siano, devono avere gli stessi orari di lavoro, per evitare turni di guida troppo lunghi, pericolosi per loro e per gli altri utenti della strada. Il relatore era prima il socialista spagnolo Alejandro Cercas. Ma dopo le elezioni la responsabilità del dossier è passata ad un´altra deputata, la popolare slovacca Edit Bauer. E la musica è cambiata. Cercas: così gli autonomi lavoreranno più di 65 ore a settimana. E´ stato il Parlamento, in origine, a domandare la piena inclusione degli autonomi nella direttiva: "E´ una questione di sicurezza per i lavoratori indipendenti. Se una legge va bene per i camionisti impiegati, dovrebbe andare bene anche per quelli che lavorano in proprio", dice Cercas, l´ex-relatore. "Se dopo un certo numero di ore alla guida del camion l´impiegato è stanco, perché non dovrebbe esserlo l´autonomo?Stiamo parlando di turni molto lunghi: se passa la posizione della destra, i camionisti in proprio potranno lavorare oltre le 65 ore a settimana". Lo spagnolo è convinto che si tratti anche di "una questione di responsabilità sociale. Il pericolo non è solo per se stessi, ma anche per gli altri utenti della strada". Bauer: paure esagerate, i camionisti non sono suicidi. La nuova relatrice ritiene che la direttiva non debba applicarsi agli autonomi. Le paure sono esagerate perché i camionisti sanno quando sono stanchi e devono fermarsi: "Non possiamo considerare i camionisti indipendenti come candidati al suicidio. Sono precauzioni eccessive". Secondo lei la parola d´ordine dev´essere autonomia: "E´ difficile controllare le ore di lavoro degli autonomi, e se lo facessimo il costo sarebbe troppo alto". Le considerazioni sui costi, sulla fattibilità e sul rischio di sovra-regolamentazione prevalgono così sulla posizione, ormai minoritaria, di quanti ritengono che alcune società potrebbero obbligare i loro dipendenti a fare finta di lavorare in proprio, per poter eludere i limiti imposti dalla direttiva. Un voto di differenza Così il 29 settembre la commissione Occupazione e Affari sociali del Parlamento ha ribaltato il voto della plenaria di maggio, pronunciandosi a favore dell´esclusione degli autonomi dalla direttiva. Ma la differenza in commissione è stata di un solo voto: 25 contro 24. I giochi, quindi, sono ancora aperti: la commissione preparerà un nuovo rapporto, su cui l´aula si esprimerà solo ad aprile dell´anno prossimo. Ma il socialista Cercas non ha molte speranze: "Questo voto riflette il cambiamento della composizione del Parlamento, quasi tutti i membri del Ppe sono contro l´estensione degli obblighi agli autonomi". .  
   
 

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