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Notiziario Marketpress di Venerdì 23 Ottobre 2009
 
   
  SAN MARTINO-PASSO ROLLE: PROGETTO BASATO SU ROTAIA

 
   
  Presentato alla comunità del Primiero il progetto di collegamento su rotaia delle aree sciabili San Martino di Castrozza-passo Rolle, basato su un´idea di mobilità integrata a basso impatto ambientale, al servizio tanto dell´industria turistica quanto di tutti i cittadini. Presenti il presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai, il vicepresidente, nonché assessore ai lavori pubblici, trasporto e ambiente, Alberto Pacher, il dirigente generale Raffaele De Col con i tecnici del suo staff. L’incontro, tenutosi a Tonadico, nella sede della Comunità, ha visto la partecipazione dei responsabili degli enti locali (consiglieri comunali, sindaci, assessori), delle categorie economiche e del mondo ambientalista. L´incontro che si inserisce nel solco della programmazione partecipata che ha contraddistinto le varie fasi di progettazione dell’opera, attesa da decenni e oggetto di un Protocollo-quadro firmato nel settembre 2007, e che si inquadra oggi nel disegno più ampio di Metroland. La soluzione ipotizzata rappresenterà - è stato detto - un esempio per tutto l´arco alpino. Già previsto dalla Provincia uno stanziamento di 20 milioni di euro a valere sul Bilancio 2010. Cristiano Trotter, presidente della Comunità del Primiero, ha aperto l´incontro sottolineando come questo sia “un momento eccezionale per tutta la valle. Il progetto di messa in rete delle aree sciabili ha via via assunto una rilevanza sempre più vasta. L’attuale proposta si inserisce nel contesto definito dalla nascita della Comunità di valle. Nel dibattito locale dobbiamo dire innanzitutto che nessuno ha contestato la prima ipotesi progettuale, centrata sull’attività economica principale della valle, quella turistica. Tuttavia anche nel Protocollo-quadro siglato due anni fa si inseriva il collegamento San Martino-passo Rolle in un ragionamento più ampio, che abbraccia il futuro della valle nel suo insieme. Questo chiama in causa tutti gli attori territoriali, esigendo da essi una maggiore assunzione di responsabilità. Quanto più sapremo muoverci come un soggetto unitario, tanto più avremo la forza, l’autorevolezza necessaria per confrontarci con le altre parti istituzionali. ” “Quello che presento stasera ha detto De Col, nel prendere la parola - non è un nuovo progetto, ma un’evoluzione dell’idea iniziale. ” De Col ha quindi illustrato le ipotesi iniziali di collegamento, con cabinovia ad ammorsamento automatico o impianto bifune (2 funivie autonome). Era stato anche studiato fin dall’inizio un sistema monorotaia o “minimetro”, poi accantonato. Su questo elemento è stato fatto ora l’approfondimento, guardando anche a soluzioni simili adottate in altri territori montani (Austria, Svizzera). E’ stato pertanto ipotizzato un tracciato con gallerie, sviluppato per circa 3900 metri, di cui circa 2000 in galleria. La partenza è a Prà delle Nasse, ed è una partenza in galleria. Si sbuca all’aperto all’altezza di Malga Fosse di Sotto, dove sono ipotizzabili un paio di soluzioni diverse. Poi si rientra in galleria, fino a Malga Fosse di Sopra e da qui a passo Rolle, sempre su rotaia. I tempi di realizzazione sono di 24 mesi, considerata anche la sospensione invernale. L’unico problema non ancora considerato in questa ipotesi è la collocazione del materiale di scavo. Il costo globale di realizzazione è di 38 milioni di euro, di cui 20 per la realizzazione dell’infrastruttura – binari, gallerie - e 18 per la parte tecnologica riguardante la cremagliera e il sistema di trazione di cui abbisogna. Il presidente Dellai, prendendo la parola dopo l’illustrazione tecnica dell’ipotesi progettuale, ha ricordato come la Giunta provinciale abbia deciso fin dall’inizio di assumersi questo impegno, per dare risposte concrete alle necessità della valle; la nuova ipotesi è un’evoluzione del progetto originario, che rafforza però la doppia valenza dell’opera: un’infrastruttura al servizio del turismo ma anche della mobilità più in generale di tutti i cittadini. “E’ qui – ha ricordato il presidente della Provincia - che ha preso corpo la nostra idea di Metroland, ed è sempre qui che possiamo sviluppare forme di trasporto pubblico alternative, che coniughino le esigenze dell’industria turistica a quelle delle comunità nel loro complesso. ” Dellai ha quindi ribadito che, qualora, come ci si attende, il Primiero condivida questa nuova ipotesi, la Provincia garantirà una esecuzione che sarà la più rapida possibile. “Nel Bilancio 2010 esiste un capitolo specifico per quest’opera, con i primi 20 milioni necessari per realizzare l’infrastruttura fisica; per la seconda tranche, quella tecnologica, bisognerà fare una scelta che metta assieme parte pubblica e parte privata, ma anche qui la Provincia ha già accantonato i fondi per fare la sua parte, considerata la valenza pubblica dell’opera. Non ci nascondiamo che si tratta di un impegno molto forte sul piano finanziario e lo sarà anche sul piano gestionale; bisogna perciò che la comunità sia convinta di voler puntare su uno sviluppo di qualità, preparandosi anche ad offrire un prodotto turistico adeguato a questo genere di investimenti. ” Il vicepresidente Pacher ha ricordato come siano state fatte tutte le procedure e le verifiche necessarie al fine di presentare una proposta immediatamente realizzabile sul piano geologico, ambientale e economico. “Quando abbiamo iniziato a ragionare su un’ipotesi di questo tipo, cioè su un’infrastruttura che aprisse la strada ad una visione diversa della mobilità nell’arco alpino e in particolare nella zona dolomitica, che ha appena ottenuto il riconoscimento dell’Unesco, sapevamo di fare una scommessa ambiziosa. Ma siamo convinti che una infrastruttura così possa diventare di per sé un elemento di attrazione. Contiamo che essa possa attrarre un turismo responsabile, intelligente, che non si limita a sfruttare il territorio ma vuole viverlo appieno e contribuire a preservarne l’unicità. Infine ci auguriamo che questo progetto possa rafforzare la coesione della comunità, mobilitando le energie migliori del Primiero. Questa è un’opera che farà scuola, che altri utilizzeranno in futuro nell’affrontare il problema della mobilità nelle Alpi, non con i ticket ma con sistemi ecologicamente sostenibili, capaci di garantire il minore impatto possibile sull’ecosistema. ” Nel dibattito che è seguito hanno preso la parola diversi rappresentanti delle amministrazioni locali e del mondo economico della valle. Fra puntualizzazioni e richieste di approfondimento si è delineato in sala un generale consenso attorno all’ipotesi di lavoro.  
   
 

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