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Notiziario Marketpress di
Giovedì 22 Ottobre 2009 |
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SCALA. PRESENTATA LA NUOVA STAGIONE DELL’ORCHESTRA FILARMONICA FINAZZER FLORY: “PIÙ PARTECIPAZIONE E MAGGIOR PATHOS ALLA RICERCA DI UN APPLAUSO FUORI TEMPO”
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Milano, 22 ottobre 2009 - "La nostra politica è quella di cercare un applauso fuori tempo: una persona che applaude fuori tempo è infatti un nuovo amico della musica classica. Sosteniamo più partecipazione e maggior pathos. La Filarmonica della Scala rappresenta perfettamente, per storia e passione, questa strategia”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory intervenendo questa mattina alla presentazione della stagione 2009/2010 della Filarmonica della Scala. Con la nuova stagione, che si aprirà il prossimo 7 novembre, la Filarmonica supererà la soglia dei mille concerti. Un traguardo simbolico cui si aggiungerà nel giugno 2010 il ritorno del fondatore, il Maestro Claudio Abbado, per due concerti straordinari. La Filarmonica della Scala alla soglia dei 1000 concerti – Il prossimo 7 novembre, con l’inaugurazione della sua ventottesima stagione, la Filarmonica della Scala supererà la soglia dei 1000 concerti. Un traguardo simbolico cui si aggiungerà nel giugno 2010 il ritorno del fondatore dell’orchestra Claudio Abbado per due concerti straordinari: una festa per la Filarmonica, per la Scala e per la città. L’orchestra giunge al millesimo concerto confermando i capisaldi della sua tradizione, a cominciare da un rapporto privilegiato con i massimi direttori della scena internazionale. Se gli anni scorsi avevano visto debuttare giovani che nel frattempo hanno raggiunto posizioni di assoluto primo piano nel mondo musicale (ricordiamo solo gli incarichi di Gustavo Dudamel a Los Angeles e di Philippe Jordan a Parigi), i maestri che dirigeranno per la prima volta la Filarmonica quest’anno – ben tre su dieci concerti – sono direttori di esperienza e prestigio consolidati: Antonio Pappano, Christian Eschenbach ed Esa-pekka Salonen. Accanto a loro tornano Daniel Barenboim, Myung-whun Chung, Daniele Gatti e Semyon Bychkov, direttori “di famiglia” presenti in tutte le stagioni (tra i direttori con cui l’orchestra ha un rapporto stabile vanno ricordati anche Riccardo Chailly e Valery Gergiev, che torneranno nel 2010/2011), Zubin Mehta e Dennis Russell Davis. Un elenco che ben rappresenta il contributo della Filarmonica della Scala all’obiettivo di ospitare a Milano i principali direttori del mondo sul podio dell’orchestra della città e non solo alla testa delle compagini che dirigono abitualmente. Un saluto particolare va a Daniel Harding, che negli ultimi anni è diventato ospite frequente della Filarmonica e che quest’anno è con noi con la Mahler Chamber Orchestra, l’orchestra ospite del 2010, di cui è direttore musicale. L’orchestra italiana più assidua nelle sale da concerto di tutto il mondo e un grande Gruppo internazionale presente in 22 paesi condividono la certezza che l’arte, e la musica in particolare, sia un linguaggio universale capace di valorizzare un patrimonio di esperienze e di tradizioni rendendolo accessibile al di là delle barriere linguistiche o dei confini nazionali. Portare la musica italiana nel mondo, e a Milano renderla fruibile per il maggior numero possibile di appassionati: questo l’obiettivo comune che nella prossima stagione si concretizzerà in una nuova tournée in Asia in occasione dell’Expo di Shanghai 2010 (il progetto, già definito, sarà presentato nei dettagli nella opportuna sede istituzionale) e in un ciclo di prove aperte a scopo benefico che offrirà ai milanesi nuove occasioni di ascoltare la loro orchestra alla Scala. La Filarmonica della Scala è l’unica istituzione musicale italiana di primo piano che non gode di contributi pubblici. Questo rende ancora più prezioso il sostegno dei nostri abbonati, che anche quest’anno hanno rinnovato la loro partecipazione in percentuale superiore al 95%. Il numero totale degli abbonamenti è 1. 195. I prezzi dei biglietti, da quest’anno in vendita anche su www. Geticket. It, restano invariati per la sesta stagione consecutiva. Proseguono infine le collaborazioni con Raitrade e Radio3 per la trasmissione televisiva e radiofonica di parte dei concerti. La stagione - La stagione di concerti 2009/2010 vede la Filarmonica della Scala riaffermare il suo ruolo di orchestra dei grandi direttori con tre prestigiosi debutti: Antonio Pappano (che aveva diretto un concerto scaligero diciassette anni orsono ma debutta nella nostra stagione), Christoph Eschenbach ed Esa-pekka Salonen. Sono ormai familiari al nostro pubblico Daniel Barenboim, Myung-whun Chung, Daniele Gatti e Semyon Bychkov. Significativo appare anche il ritorno del direttore del Maggio Musicale Fiorentino Zubin Mehta, mentre l’ultimo concerto della stagione, un omaggio a Leonard Bernstein a venti anni dalla scomparsa, sarà diretto da Dennis Russell Davies. L’orchestra ospite di questa stagione sarà la Mahler Chamber Orchestra, con il suo direttore musicale Daniel Harding, entrato anch’egli a far parte della famiglia della Filarmonica. Negli ultimi anni la Filarmonica della Scala ha ampliato il suo repertorio in diverse direzioni, dal tardo romanticismo tedesco alla prima scuola di Vienna all’esplorazione di nuovi territori con i concerti diretti da Bobby Mcferrin e Tan Dun. La prossima stagione segna il ritorno del repertorio francese: tre grandi direttori come Barenboim, Chung e Mehta presentano pagine di Saint-saëns, Debussy, Messiaen, Dutilleux e soprattutto Ravel, di cui vengono presentate sei diverse pagine orchestrali. I concerti - Il concerto di apertura, il 7 novembre, riunisce due protagonisti della scena musicale dei nostri anni: Antonio Pappano, direttore musicale del Covent Garden e dell’Orchestra di Santa Cecilia, e la ventenne cinese Yuja Wang, balzata all’attenzione internazionale con il suo cd d’esordio per Deutsche Grammophon e per la collaborazione con Claudio Abbado che l’ha voluta per l’inaugurazione del Festival di Lucerna. In programma l’ouverture da Ruslan e Ljudmila di Glinka, il Concerto per pianoforte n. 3 di Prokof’ev e la Sinfonia n. 2 di Rachmaninov. Con il secondo concerto, il 18 gennaio, debutta nella nostra stagione Christoph Eschenbach. Formatosi come pianista, Eschenbach si è dedicato alla direzione dall’inizio degli anni ‘70 imponendosi grazie all’impulso dato all’Orchestra di Huston e agli incarichi alla Philadelphia Orchestra e all’Orchestre de Paris. Le occasioni di ascoltarlo in Italia sono rarissime, anche se cresce di continuo il numero dei suoi estimatori. Apprezzato interprete del repertorio austrotedesco, Eschenbach dirige la Sinfonia n. 7 di Bruckner. Il 15 febbraio Myung-whun Chung rende omaggio al suo maestro Olivier Messiaen in un programma che colloca la sua opera tra alcuni snodi fondamentali della musica francese del Novecento: alle Offrandes oubliées, primo importante cimento orchestrale di Messiaen, seguono il Concerto per violino di Dutilleux, solista Renaud Capuçon (che debutta nella nostra stagione), la Suite da Pelléas et Mélisande di Debussy e La valse di Ravel. Direttore d’orchestra, compositore, organizzatore musicale, Esa-pekka Salonen è diventato un’icona della musica coniugando il più alto livello artistico a straordinarie qualità di comunicatore. Salonen, che cede quest’anno a Sustavo Dudamel lo scettro della Los Angeles Philharmonic, ha scelto per il suo debutto nella nostra stagione l’8 marzo uno dei maggiori capolavori del Novecento musicale ed un suo personale cavallo di battaglia: la Sinfonia n. 9 di Gustav Mahler. Nella stagione del Teatro Salonen dirige Da una casa di Morti di Janácek. Sempre a marzo, il 29, la Filarmonica ritrova il direttore principale del Maggio Musicale Fiorentino Zubin Mehta che era già stato ospite della nostra stagione nel 1990, 1994 e 2007, e che è presente nella stagione d’opera scaligera con Tannhäuser. Il programma, tutto francese, si apre con la spettacolare Sinfonia n. 3 di Camille Saint-saëns, cui seguono La mer di Claude Debussy e la seconda suite da Daphnis et Chloé di Maurice Ravel. Daniele Gatti, ospite fisso delle nostre stagioni e fresco di nomina all’Opera di Zurigo oltre che all’Orchestre National de France, prosegue il 19 aprile il suo percorso attraverso il Novecento storico dirigendo due capolavori assoluti: il Concerto per orchestra di Bartók e Le sacre du printemps di Stravinskij. Dopo il successo con Don Carlo di Verdi in Giappone, gatti è presente nella stagione scaligera con Lulu di Berg, mentre si annuncia il suo prossimo debutto al festival di Salisburgo. Un altro direttore regolarmente presente sul podio della Filarmonica è Semyon Bychkov, che presenta la Sinfonia n. 2 di Schumann nel bicentenario della nascita del compositore e il Concerto n. 5 Imperatore di Beethoven riletto attraverso la consapevolezza stilistica e storica dell’americano Robert Levin, pianista e musicologo. Nell’anno di Carmen alla Scala e dopo il successo ottenuto anche nelle tournée all’estero dalla Symphonie fantastique di Berlioz, Daniel Barenboim continua ad esplorare l’affinità tra l’orchestra scaligera e la musica francese. Dopo il Concerto per violino di Brahms con il giovane Guy Braunstein, Konzertmeister dei Berliner Philharmoniker, il “maestro scaligero” dirigerà Rhapsodie espagnole, Alborada del Gracioso, Pavane pour une infante défunte e Boléro. La consuetudine di invitare ogni anno un’orchestra ospite si rinnova quest’anno con la presenza il 18 maggio della Mahler Chamber Orchestra, la compagine formata da musicisti di 20 paesi fondata da Claudio Abbado nel 1997. Il concerto è anche l’occasione per avere con noi anche quest’anno Daniel Harding, ospite costante della Filarmonica e del Teatro. Il programma include l’ouverture da Egmont di Beethoven, scene da Wozzeck di Berg con il soprano Angela Denoke, e la Sinfonia n. 1 di Mahler. La stagione si conclude il 31 maggio con un programma interamente americano, idealmente dedicato a Leonard Bernstein, che diresse la Filarmonica nel 1984, nel ventennale della scomparsa. Sul podio Dennis Russell Davies, che aveva debuttato con la Filarmonica nel 2004 e che si presenta anche in veste di pianista. Il programma comprende la suite da Porgy and Bess e la Rhapsody in blue di Gershwin e l’Ouverture da Candide e la Suite da West Side Story di Bernstein. . |
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