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Notiziario Marketpress di
Lunedì 26 Ottobre 2009 |
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NUOVAMENTE A PERUGIA IL SOCIOLOGO ALAIN CAILLE´ PRESENTATA RICERCA UNIVERSITA´ - REGIONE UMBRIA SULLO "SPIRITO DEL DONO"
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Perugia, 26 ottobre 2009 – L’economia? È una scienza “triste”, perché, in ultima istanza, vi prevale l’egoismo e l’interesse personale. Molto meglio il donare, il donarsi, perché il dono è l’altruismo, e l’altruismo migliora i legami sociali, agevola l’economia, l’organizzazione dell’impresa, ed alla fine anche il benessere individuale. Altruismo contro mercato, dunque, e vince l’altruismo. A sostenere questa tesi non sono utopisti visionari, ma gran parte degli studenti di economia, intervistati per la ricerca “L’interpretazione dello spirito del dono”, frutto di una convenzione fra il Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica dell’Università di Perugia e l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Umbria. “È un risultato veramente sorprendente”, ha commentato il professor Alain Caillè, professore di Sociologia all’Università di Parigi-nanterre, padre del pensiero “non utilitarista” e il 22 ottobre a Perugia, presso la Fondazione della Cassa di Risparmio, per la presentazione della ricerca, curata da Pierluigi Grasselli e Cristina Montesi. “È singolare che siano proprio gli studenti di economia – ha sottolineato Caillè - ad avere una concezione del dono totalmente antieconomica. E sono proprio loro a stabilire una prossimità fra l’homo oeconomicus e la concezione disinteressata. Emerge dalla ricerca una urgenza a ritrovare il senso del dono che è stato represso e rimosso dalla moderna società economica, e a fondarlo su basi democratiche”. Teorico del “dono” secondo la classica lezione del sociologo francese Marcel Mauss (che al tema ha dedicato il suo saggio più famoso”), esponente di spicco della critica radicale all’“economia utilitaristica”, già a Perugia nel 2007 su invito di università e Regione Umbria, Alain Caillè ha ribadito la necessità di rifondare la teoria economica, sulla base di un paradigma semplice da opporre al dominante paradigma economico: il paradigma del dono che – ha spiegato Caillè - deve diventare un “paradigma del politico”, un paradigma “dell’associazione e della riconoscenza”, che è quello presente nel “volontariato moderno” e nel ruolo dell’associazionismo, che non ragiona dal punto di vista dello stato, ma da quello della società, dell’“economia civile” in cui possa pienamente svilupparsi “la capacità di donare”. L’indagine empirica della ricerca, curata da Pierluigi Grasselli, Cristina Montesi e Simona Menegon dell’Università di Perugia, e da Roberto Virdi de “La Sapienza” di Roma, si è basata sulla somministrazione di un questionario ad un campione di studenti di economia a Terni e Perugia 96 soggetti, 75 femmine e 21 maschi), cui è stato chiesto di scegliere tra 46 proposizioni, che meglio rispecchiassero la loro concezione dell’attività donativa, per poter cogliere la loro “interpretazione dello spirito del dono”. “Il nostro scopo – hanno detto gli autori – era sia quello di sensibilizzare i giovani sulla tematica del dono, sia quello di far emergere un paradigma alternativo all’individualismo selvaggio del libero mercato e alla burocrazia statale, per sottolineare il valore della famiglia, degli amici, delle comunità, del volontariato e delle organizzazioni no-profit, e per dare cittadinanza ad una nozione di razionalità diversa da quella strumentale dell’economia tradizionale”. . |
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