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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Ottobre 2009
 
   
  SIGLATO PATTO SALUTE, SANDRI: “PER IL VENETO ALMENO 667 MILIONI IN PIU’ IN TRE ANNI. VIA LIBERA A OPERE SU OSPEDALI PER 179 MILIONI E PER PRESENTARE NUOVI PROGETTI”

 
   
  Venezia, 26 ottobre 2009 - La parte economica del nuovo Patto per la Salute, siglata il 23 ottobre a Palazzo Chigi tra Governo e Regioni (il Veneto era rappresentato dall’assessore alla sanità Sandro Sandri), porterà un incremento di fondi per la Sanità veneta pari ad oltre 667 milioni di euro nel triennio 2010-2012. “Rispetto a poco tempo fa, quando ancora il Governo si attestava su un aumento dello 0,01% - sottolinea Sandri – è per le Regioni un successo notevole, che permette a chi ha i conti in regola come il Veneto di poter programmare con serenità le politiche di salute per i propri cittadini, pur dovendo mantenere una rigorosa attenzione gestionale”. “Ma non è tutto – aggiunge Sandri – perché ulteriori disponibilità potranno arrivare grazie all’inserimento, nel documento concordato in sede di Conferenza delle Regioni, di una mia proposta: l’eliminazione del Fondo per le Regioni in rosso che veniva finanziato con prelievi a scapito di quelle virtuose. Questo costava al Veneto 900 milioni l’anno di minori disponibilità. Mi attendo ora che almeno parte di questi soldi dal 2010 tornino nelle casse del Veneto e cioè nelle tasche dei cittadini. Mi attendo molto anche dal nuovo meccanismo di premialità che dovrebbe sostituire questo Fondo, creando corsie preferenziali per l’accesso ai finanziamenti per l’edilizia ospedaliera ex articolo 20 e più elasticità per assumere il personale che ci manca”. Riguardo alla reintroduzione di un Fondo di 400 milioni per la non autosufficienza, Sandri la definisce “di grande rilievo”, precisando anche che “questi soldi andranno utilizzati prioritariamente per la spesa di carattere sanitario nel settore della non autosufficienza”. “L’ottica federalista sulla cui prospettiva si muove questo Patto – aggiunge Sandri – è poi un motivo di grande soddisfazione perché si va verso una svolta storica: man mano che verranno approvati dal Governo i decreti attuativi del federalismo fiscale, le cose infatti cambieranno e cambieranno in meglio per tutte quelle Regioni (per il Veneto di sicuro) che sapranno fare della buona amministrazione la loro stella polare”. Per il Veneto si riapre anche un’altra partita fondamentale: quella degli investimenti. “C’è un notevole rafforzamento della dotazione – fa notare Sandri – che ci permetterà di dare il via al pacchetto di opere per 179 milioni di euro già approvato dal nucleo di valutazione ministeriale e di presentare nuove progettualità, che stiamo già individuando”. Le opere finanziate con i 179 milioni saranno a breve oggetto della firma di uno specifico Accordo di Programma tra Governo e Regione del Veneto. Nello specifico gli interventi riguardano: Azienda Ulss n. 1, Ospedale di Belluno, progetto di accorpamento del dipartimento materno-infantile, costo complessivo previsto di 11,3 milioni di euro; Azienda Ulss n. 3, Ospedale di Asiago, progetto di adeguamento della struttura, costo di 20 milioni di euro; Azienda Ulss n. 6, Ospedale di Vicenza, progetto relativo al gruppo operatorio e terapie intensive, costo previsto 20 milioni di euro; Azienda Ulss n. 19, Ospedale di Adria, progetto di adeguamento della struttura, costo di 8 milioni di euro; Azienda Ulss n. 22, Ospedale di Villafranca, progetto di una nuova piastra servizi, costo previsto di 40 milioni di euro; Azienda Ospedaliera di Padova, Policlinico, progetto di gruppo operatorio, terapie intensive, dipartimento materno infantile e ostetricia e ginecologia, costo previsto 40 milioni di euro; Azienda Ospedaliera di Verona, Ospedali di Borgo Roma e Borgo Trento, progetto di integrazione e completamento delle strutture (prima fase), costo previsto 40 milioni di euro. .  
   
 

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