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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Ottobre 2009
 
   
  NUOVA LEGISLATURA, NUOVA COMMISSIONE EUROPEA

 
   
   Bruxelles, 28 ottobre 2009 - Chi saranno i volti nuovi della Commissione europea? Il mandato della Commissione in carica giunge al termine: è questa l´ultima settimana dell´esecutivo ´Barroso uno´. E mentre i governi decidono chi mandare a Bruxelles come prossimo commissario, il Parlamento si prepara alla fase delle ´audizioni´. Ogni nuovo commissario, infatti, deve passare all´esame dei deputati, che ne esaminano le competenze. L´esame parlamentare non è proprio una passeggiata: in passato vari commissari hanno avuto il cartellino rosso. Cosa succederà questa volta? Gli esami non finiscono mai. E per i futuri commissari europei, le audizioni non sono una formalità. Passare davanti al Parlamento (nello specifico, alla commissione parlamentare di riferimento nel proprio campo) significa dimostrare le proprie competenze generali, la conoscenza del settore in cui si dovrebbe lavorare, dar prova d´indipendenza, di sentimenti pro-europei e delle proprie capacità comunicative. Ma come si arriva all´approvazione dei futuri commissari? Ecco cos´è successo finora. Luglio 2009: Elezioni europee, i cittadini scelgono i loro rappresentanti al Parlamento europeo. La composizione della nuova Commissione deve riflettere le preferenze espresse dalla popolazione. Il Consiglio europeo appoggia la ri-candidatura di José Manuel Barroso, che viene da un partito di centro-destra, quindi riflette il risultato elettorale. Settembre 2009: il Parlamento vota la fiducia a Barroso per il secondo mandato. Il presidente ha la responsabilità di formare la sua squadra: i candidati vengono proposti dai Governi, ma tocca a lui distribuire portafogli e incarichi. Cosa succede ora? Il Consiglio europeo approverà la lista di commissari designati nelle prossime settimane. Barroso stabilirà il loro ruolo. A quel punto il Parlamento esaminerà a uno a uno i candidati, nelle audizioni pubbliche organizzate dalle commissioni parlamentari di competenza. I commissari designati avranno già risposto a un questionario scritto, preparato anch´esso dalle commissioni. Le commissioni e i gruppi politici valuteranno uno a uno tutti i candidati. In seguito l´Aula, riunita in sessione plenaria, discuterà e vota a favore (o contro) il Collegio dei commissari nel suo insieme. Se il Parlamento esprime, nel periodo delle audizioni, dubbi su uno o più candidati, il presidente può decidere di cambiarli o di fare un rimpasto dei portafogli prima del voto della plenaria. E´ quello che è successo nel caso di Rocco Buttiglione nel 2004. Il controllo sulla Commissione: un potere vero. Come dimostra il caso di Buttiglione, costretto a rinunciare all´incarico di commissario a seguito delle perplessità espresse dalla commissione competente, il Parlamento ha un potere vero nella scelta dei commissari. Con il Trattato di Lisbona, lo stesso potere si eserciterà nei confronti dell´Alto Rappresentante per la politica estera (e vice-presidente della Commissione), che verrà valutato alla stregua degli altri commissari. Nel 2004, due sono stati i commissari sostituiti in corsa (oltre a Buttiglione anche la lettone Undre), e un altro ha dovuto accettare un portafoglio diverso da quello propostogli inizialmente. Ma il potere di controllo del Parlamento non si esaurisce con il voto di fiducia alla Commissione: in qualsiasi momento della legislatura, i parlamentari possono presentare una mozione di sfiducia contro l´esecutivo. Se approvato, tale atto costringe il Collegio alle dimissioni immediate. Il Parlamento lancerà presto un sito ad hoc per seguire le audizioni dei commissari. Saranno disponibili le ultime notizie, lo streaming delle riunioni, i documenti sui commissari-designati, e anche uno spazio per dire la tua via sondaggio: resta connesso, per essere il primo a sapere cosa succede al Parlamento! .  
   
 

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