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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Ottobre 2006
 
   
  SCEGLI TU: SINTESI DELL ´INTERVENTO DELLA PROF.SSA ALESSANDRA GRAZIOTTIN

 
   
  Milano, 25 ottobre 2006 - La ricerca commissionata da Sigo ad Astra Ricerche è stata condotta su 7. 626 donne italiane maggiorenni che hanno completato il questionario on line sul sito www. Sceglitu. It tra il 30 gennaio e il 12 marzo 2006. I dati sulle varie tipologie di utenti del sito evidenziano il trend dei contraccettivi usati dalle prime esperienze fino alla maturità e rispecchiano abbastanza fedelmente la realtà italiana pur in rapporto a una popolazione selezionata, le donne cioè che utilizzano Internet. La classificazione utilizzata per le domande del questionario tiene conto di età e profilo delle utenti: una donna su nove si è auto-classificata `alle prime esperienze´, una quota di poco superiore ha affermato di essere single o di non avere un rapporto stabile; quasi una su sei dichiara di avere un rapporto di coppia `appena sbocciato´; le donne con un rapporto stabile costituiscono poco più della metà del campione e il 34. 3% non ha figli. Vi è una predominanza delle donne tra i 18 e i 35 anni. Una prima osservazione dei risultati mostra che la `donna che sceglie´, cioè protagonista della propria sessualità, si colloca prevalentemente nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni; successivamente si fa strada un atteggiamento più passivo, fatalista e comunque non da protagonista della propria vita dal punto di vista della salute, della sessualità e della scelta del momento ottimale per avere un figlio. Le giovani alle prime esperienze sessuali che hanno risposto al sondaggio utilizzano la pillola anticoncezionale in percentuale più alta rispetto alla media nazionale italiana (32% contro il 20%). Il sondaggio mostra anche, più in generale, altre osservazioni importanti: una donna su quattro non si protegge, il 77% usa il profilattico; oltre il 30% si affida al coito interrotto. E proprio questo dato potrebbe spiegare l´alta percentuale di ricorso alla pillola del giorno dopo, utilizzata nelle diverse fasce d´età con punte fino all´ 11 %. Questo ci fa capire come esista un nucleo duro di fallimenti contraccettivi, elemento in linea con l´aumento delle interruzioni di gravidanza nella fascia d´età delle adolescenti, in controtendenza rispetto al calo generale degli aborti nel Paese dal 1978 ad oggi. Un altro dato molto importante è che le single con rapporti non stabili ricorrono nel 45% dei casi al coito interrotto, e nello stesso profilo si è evidenziato un uso pari al 9% di pillola del giorno dopo. Tutti questi dati inducono ad una riflessione generale: le donne italiane non sono costanti nell´utilizzo di un metodo contraccettivo, alcune affermano di avere usato la pillola contraccettiva in modo episodico o il profilattico in maniera non continuativa. Invece, il dato qualitativo che premia l´efficacia di un metodo contraccettivo è la consistenza (dall´inglese `consistent´, traducibile in italiano con `coerenza d´uso´). In altre parole, non si dovrebbe cambiare metodo contraccettivo a seconda del partner: l´amore non è un talismano, il fatto che si sia innamorate non è un fattore di cui tenere conto nelle scelte in materia di contraccezione. E proprio partendo dal concetto di coerenza d´uso possiamo interpretare molti fenomeni evidenziati dall´indagine, per esempio il ricorso alla pillola del giorno dopo che resta alto ( 9%) anche, paradossalmente, quando l´uso della pillola passa dal 32 al 55%. E questo è un tipico indicatore di uso non `consistente´, ma erratico, della contraccezione ormonale. Per quanto riguarda la tipologia delle donne senza figli che vivono un rapporto di coppia consolidato, l´indagine evidenzia un aumento nell´uso della pillola, una lieve diminuzione del ricorso al profilattico, un valore ancora piuttosto elevato nell´utilizzo della pillola del giorno e un netto incremento nella scelta della spirale, il cui uso passa dall´ l% medio in tutti gli altri gruppi, al 16,1% . E veniamo infine alla fascia d´età delle donne mature. Uno degli argomenti di maggior interesse sottolineato dal sondaggio di Scegli Tu nella fascia d´età dai 46 ai 55 anni e oltre riguarda la documentazione della crisi della coppia di mezza età, evidenziata da un notevole decremento dell´attività sessuale che scende dall´81 al 57 %. Questo dato è in linea con la letteratura scientifica internazionale (Laumann et A1. 1999) che mostra come l´inattività sessuale delle donne in queste fasce d´età triplichi mentre nei maschi nella stessa età resti più o meno costante. Da questa crisi di coppia parte una serie di ricadute: la prima riguarda il fatto che a 50 anni le donne subiscono l´impatto specifico della menopausa e si allontanano in gran numero dalla sessualità; questo aumenta la crisi coniugale perché l´attività dei maschi (altri dati in letteratura lo dimostrano) resta invece costante. Alla luce di queste evidenze dobbiamo renderci conto che è necessario trattare in maniera equilibrata uomini e donne in modo tale da contrastare questo deterioramento fisiologico, e motivazionale, per affrontare in modo costruttivo la crisi di coppia. Tutto questo collima con i dati europei sulla caduta del desiderio, in linea con i dati italiani. Il secondo dato importante è l´abbandono del profilattico in particolare nelle coppie stabili, un elemento da considerare con attenzione se pensiamo che dai 35-40 anni in avanti si assiste ad un aumento netto dei tradimenti e, parallelamente, l´utilizzo del profilattico scende dal 76 al 33% cioè a meno della metà. Questo sottolinea quanto sia ancora scarsa, soprattutto nelle fasce alte d´età, la cultura dell´autoprotezione. Questo coincide perfettamente con l´esperienza clinica del ginecologo alla cui osservazione arrivano molte donne con danni causati dall´Hpv, che sostengono di non utilizzare il profilattico perché ritenuto un metodo adatto ai più giovani. E invece il virus colpisce ad ogni età. Per concludere, direi che una delle particolarità emerse, al di là dei numeri, dell´atteggiamento delle italiane relativo alla contraccezione è che esiste ancora un elevato numero di donne che si possono collocare nella categoria di chi `si fida e si affida´ usa poco il profilattico nella relazione di coppia, pur sapendo che c´è un aumento netto di rapporti extraconiugali. E questo fidarsi/affidarsi in qualche modo significa anche delegare al partner la propria sicurezza. Questo non fa che ribadire i dati di una ricerca del 2002: il `fattore maschile´ gioca sempre un ruolo molto potente nella scelta contraccettiva. Certamente la donna italiana è cresciuta nella sua capacità di scegliere, tuttavia emerge ancora una grande vulnerabilità: la coerenza d´uso dei metodi contraccettivi è determinata dall´umore, dall´emozione, dal sentimento. La qualità della relazione fa sì che quel metodo in sé eccellente venga usato episodicamente e questo spiega anche il netto aumento delle malattie sessualmente trasmesse e in particolare di clamidia e papillomavirus. .  
   
 

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