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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Ottobre 2006
 
   
  VIVA AGITAZIONE FRA GLI ALLEVATORI ITALIANI ED EUROPEI LE QUOTE? DISCUTIAMONE MA IN MODO SERIO E RIGOROSO

 
   
   Cremona - Il presidente nazionale dell’Unalat, Ernesto Folli, reclama chiarezza sulla scottante questione - “Non è possibile, rileva, tenere nell’incertezza allevatori che hanno effettuato forti investimenti” – Intollerabile ogni scelta che passi sulla testa degli operatori – Se ne parlerà anche alla conferenza stampa in programma a Milano il 24 ottobre dedicata alla Fiera internazionale del Bovino da latte di Cremona (26 – 29 ottobre). Gli allevatori sono in agitazione in tutta l’Europa comunitaria. La proposta, avanzata dal commissario europeo, signora Mariann Fischer Boel, alcune settimane fa nel corso di un convegno in Danimarca, di abolire le quote latte prima della scadenza fissata per la campagna 2014-2015 ha suscitato reazioni vivaci ovunque. Ci si domanda che senso abbia l’idea di azzerare un iter che ha provocato, come tutti sicuramente ricordano, non solo discussioni ma manifestazioni da parte degli allevatori che definire accese risulterebbe un eufemismo. Sulle “quote latte”, soprattutto nella Valle Padana dove le aziende agricole che forniscono latte sono numerose e modernamente attrezzate, abbiamo assistito a scontri furiosi. “Non vorremmo, rileva il presidente nazionale di Unalat, ritrovarci dentro situazioni già duramente sperimentate. Anche perché le ragioni di scontento non mancano di sicuro. Da dieci anni in qua il prezzo del latte pagato dagli allevatori è costantemente calato creando, come si capisce, un diffuso malumore. Gli allevatori hanno compiuto grossi sforzi per dare una dimensione moderna alle proprie aziende con l’obiettivo di fornire un prodotto di alta qualità. Molti per acquisire quote latte all’altezza delle esigenze delle proprie aziende si sono svenate. Forti, infatti, sono risultati gli investimenti effettuati. Il problema a questo punto se ci si orienta improvvisamente verso una “allegra” liberalizzazione assume una rilevanza facilmente immaginabile. Ecco perché c’è bisogno oggi più che mai della massima chiarezza”. .  
   
 

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