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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Novembre 2009
 
   
  BANCHE: ANCHE IN EPOCA DI CRISI CONTINUANO A INVESTIRE IN TECNOLOGIA. NEL 2008 COSTI INFORMATICI +19% LE SPESE AMMINISTRATIVE DEGLI ISTITUTI SONO SALITE A 17,6 MILIARDI, +4,4% ANNUO.

 
   
  Roma, 2 novembre 2009 - È l’altra faccia, quella buona, degli sforzi sostenuti dal sistema bancario per rendere sempre più moderna ed efficiente la gestione. Se nel 2008 i costi amministrativi delle banche italiane sono cresciuti di qualche punto percentuale, in valore assoluto la voce che ha contribuito maggiormente all’aumento complessivo sono stati i “costi informatici”, saliti con un tasso di poco inferiore al 20%. Nonostante la crisi, insomma, le banche italiane continuano a investire in tecnologia. In generale, le spese amministrative degli istituti sono leggermente aumentate (+4,4% annuo), in controtendenza rispetto al 2007, quando erano calate del 2,9%. Questi i maggiori spunti offerti dall’edizione 2009 dell’Osservatorio Abi sui costi operativi delle banche, i cui risultati vengono periodicamente diffusi in occasione del Convegno «Costi & Business», quest’anno in programma a Roma a Palazzo Altieri il 29-30 ottobre. Nella seconda giornata di lavori il convegno, organizzato in collaborazione con l’associazione Xbrl Italia, ha approfondito, con la descrizione di proposte specifiche realizzate anche in ambito internazionale, il tema lanciato dalla Commissione Europea di come ridurre gli oneri amministrativi, aumentare la velocità di trasmissione dei dati, garantire la trasparenza dei dati stessi, incrementare la possibilità di ricerca, migliorare la comparabilità dei dati, migliorare la diffusione e la condivisione e abbattere gli errori dovuti al reinserimento dei dati. Un dibattito all’insegna dello slogan Innovare per semplificare, nel quale si è ragionato anche dell’importante contributo che può derivare dall’adozione, dallo sviluppo e dalla promozione degli standard di comunicazione, come ad esempio il nuovo linguaggio Xbrl. Il monitoraggio Abi restituisce una fotografia approfondita dell’andamento rilevato nel 2008, annata in cui i gruppi bancari italiani hanno sostenuto spese amministrative per 17,6 miliardi di euro, pari a circa un quarto del margine di intermediazione realizzato. Rispetto all’anno precedente si registra un aumento del 4,4%, corrispondente a 742 milioni. Effetto di maggiori oneri prodotti dall’incremento di dieci voci di costo (per complessivi 1. 122 milioni) compensati solo parzialmente da 380 milioni di risparmi ottenuti grazie alla riduzione di sette componenti di costo. Per quanto concerne i principali aumenti dei costi sostenuti nel 2008 dal sistema, le voci che hanno fatto segnare i maggiori aumenti in valore assoluto sono i “canoni passivi per elaborazioni presso terzi” (390 milioni, pari a +19,1%), le “altre spese” (333 milioni, +11%), i costi per “manutenzione e noleggio hardware e software” (105 milioni, +7,9%) e i costi per “energia elettrica, riscaldamento e acqua” (103 milioni, +17,1%). Tra i maggiori risparmi, invece, il contributo più rilevante lo ha garantito la riduzione delle “spese telefoniche, postali e trasmissione Pagina 2 di 2 dati” (-125 milioni, corrispondenti a una riduzione percentuale dell’8,1%). Da sola, questa voce rappresenta praticamente un terzo dei tagli totali. L’indagine annuale dell’Abi prende in esame i bilanci di 50 gruppi, che rappresentano l’80% del sistema bancario italiano in termini di attivo totale. Nel 2008 le spese amministrative degli istituti ricompresi nel campione sono risultate pari allo 0,66% dell’attivo totale, al 24,5% del margine di intermediazione e al 34,6% del totale dei costi operativi. Se nel caso del margine di intermediazione il ‘peso’ delle spese è aumentato rispetto al 2007 (allora era pari al 21,6%), sui costi operativi il rapporto è calato rispetto al 35,5% dell’anno precedente. Nel dettaglio, i gruppi bancari italiani hanno speso nel 2008 soprattutto per costi informatici (uscite pari al 31% del totale) Seguono spese generali (27%), spese di manutenzione e fitti passivi (14%), spese professionali (13%), spese di trasporto (9%) e spese di pubblicità (6%). Per produrre 100 euro di margine di intermediazione gli istituti hanno sostenuto 24,5 euro di spese amministrative: disaggregando il dato emerge che 7,5 euro sono stati spesi per spese informatiche, 6,6 euro per spese generali, 3,5 euro per spese di manutenzioni e fitti passivi, 3,1 euro per spese professionali, 2,2 euro per spese di trasporto e 1,6 euro per oneri pubblicitari. .  
   
 

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