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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Novembre 2009
 
   
  PRESTITI PARTECIPATIVI, SI´ ALLA NUOVA DISCIPLINA MUTUI PER 100 MILIONI DI EURO PER IL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE DELLE IMPRESE LA GIUNTA TRENTINA APPROVA LA DELIBERA

 
   
  Trento, 3 novembre 2009 - La Giunta provinciale, su proposta dell’Assessore all’industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi, ha approvato il 30 ottobre in via definitiva la nuova disciplina dei «prestiti partecipativi», una forma d’intervento prevista dalla legge provinciale n. 6 del 1999 (la cosiddetta «legge unica sull’economia») per il rafforzamento patrimoniale delle imprese. Un’impresa ben capitalizzata dispone infatti di più risorse per la propria attività e soprattutto per gli investimenti, senza essere «strozzata» dagli oneri finanziari: è insomma un’impresa in salute e pronta a crescere. Il provvedimento persegue un obiettivo di ampio respiro e s’inquadra in quella «strategia d’uscita» dalla crisi a cui il governo provinciale non ha mai smesso di lavorare, in accordo con le parti sociali e con l’ausilio del Tavolo tecnico del credito, costituito assieme alle banche del territorio e ai confidi. Questo tipo d’incentivo è stato fino ad oggi pochissimo utilizzato per la rigidità delle procedure amministrative, ma soprattutto perché limitato alle società di capitale. Una buona parte della patologia della sottocapitalizzazione delle imprese si estende invece anche alle imprese minori, nelle quali spesso non c’è una netta separazione fra le risorse dell´impresa e il patrimonio personale dei titolari. Con questa nuova disciplina, che spianerà la strada proprio alle piccole imprese, si conta di superare questo scoglio, consentendo a molte aziende di rafforzare la propria struttura finanziaria. Il prestito partecipativo consiste nel procurare all’azienda risorse finanziarie immediate attraverso l’accensione di un mutuo, le cui rate di ammortamento vengono pagate non attraverso risorse dell´impresa, ma attraverso aumenti di capitale sociale, rateali anch´essi, sottoscritti dai soci. L’aiuto della Provincia abbatte il costo degli interessi passivi del mutuo, fino ad un massimo del 15 per cento dell’ammontare dello stesso: dunque un incentivo di tutto interesse, che le aziende potranno richiedere fino al 28 febbraio 2010. La Giunta provinciale, per questo intervento, ha infatti scelto la forma «a bando», mettendo a disposizione un plafond di mutui pari complessivamente a 100 milioni di euro. Raccolte e finanziate le domande presentate entro quella data, si valuterà l’efficacia dello strumento e la sua eventuale riproposizione con altri bandi o nella forma «a sportello» (incentivo permanente) che caratterizza tutti gli altri aiuti della legge 6. La Provincia – si precisa - deve sostenere entrambi i canali di afflusso di mezzi propri nelle imprese: il canale dell´apporto da parte di terzi (il cosiddetto «private equity»), che potrebbe essere potenziato combinando la disponibilità di investitori privati con l´intervento di Trentino Sviluppo, quale aiuto al sottostante progetto di sviluppo o di consolidamento dell´impresa; e il canale dell´apporto di nuove risorse da parte del proprietario. A quest´ultimo fine, già «presidiato» attraverso vincoli che vengono posti in occasione della concessione di aiuti sugli investimenti o sui progetti di ricerca, si aggiungerà appunto questo specifico aiuto alle aziende che si impegneranno in un prestito partecipativo. L’importo e la durata dei mutui agevolati varierà in funzione della dimensione d’impresa: per le imprese con oltre 3 milioni di fatturato ciascun mutuo potrà arrivare a 1 milione con una durata di cinque anni; per le imprese più piccole, il mutuo potrà arrivare fino a 500 mila euro ma con durata decennale. Il plafond complessivo messo a bando sarà diviso a metà fra le due tipologie: 50 milioni ciascuna. Potranno fruire dell’agevolazione, che come detto coprirà gli interessi fino alla concorrenza del 15 per cento dell’ammontare del mutuo, le società di persone o di capitali, ma anche le ditte individuali con un progetto di trasformazione in società. Per aumentare i mezzi propri dell’impresa in misura corrispondente alle quote capitale di ammortamento del mutuo i soci potranno effettuare versamenti in denaro oppure accantonare gli utili maturati dall’impresa, senza quindi distribuirli. I finanziamenti conferiti potranno essere destinati ad un vero e proprio aumento di capitale sociale ovvero essere accantonati a riserva indivisibile. Come ulteriore sostegno a questo tipo di operazione, i prestiti partecipativi saranno fin dall’inizio considerati come capitale versato ai fini di eventuali vincoli finanziari posti alle aziende beneficiarie di contributi su investimenti o progetti di ricerca. .  
   
 

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