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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Novembre 2009
 
   
  ROMA: REDDITO MINIMO: STRUMENTO IMPORTANTE CHE GARANTISCE FASCE DEBOLI

 
   
  Roma, 4 novembre 2009 - "Con la legge istitutiva del reddito minimo garantito, approvata lo scorso marzo, la regione Lazio ha intrapreso un percorso per annullare il divario esistente tra il nostro Paese e gli altri dell´Unione Europea, in merito ad un sistema di garanzie e tutele sociali per le fasce più deboli del mercato del lavoro". Lo ha detto l´assessore regionale al Lavoro, pari opportunità e politiche giovanili. Alessandra Tibaldi durante il convegno ´La necessità di un reddito garantito, dalla legge nel Lazio ad un diritto di cittadinanza´ che si è svolto Al Com-pa di Milano, organizzato dall´assessorato al Lavoro della Regione Lazio. "La legge - ha aggiunto l´assessore Tibaldi - ha fatto registrare fin da subito un grande successo. Nonostante le limitazioni poste per i beneficiari, soltanto soggetti compresi trai 30 ed i 44 anni di età , e dovute alle limitate risorse finanziarie disponibili, per questo primo anno di sperimentazione del provvedimento si sono avute circa 100. 000 richieste, a dimostrazione della grande efficacia di questo strumento come azione di sistema per l´inclusione sociale e lavorativa di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati". "Il provvedimento legislativo, - ha spiegato Tibaldi - il primo in Italia per il riconoscimento di un diritto universale al reddito di base, nel suo primo anno interesserà oltre 10. 000 beneficiari, che potranno usufruire di un sostegno al reddito sia sotto forma diretta, attraverso un´erogazione monetaria pari ad un massimo di 583 euro mensili, sia in modo indiretto, sotto forma di servizi gratuiti per la formazione, i trasporti, la salute e la cultura". "Questa legge - ha continuato Tibaldi - è importante perché pone il Lazio come regione pilota a livello nazionale per una totale rivisitazione delle politiche di welfare. Le trasformazioni in atto nel mercato del lavoro pongono al centro del dibattito politico la necessità di individuare delle risposte nuove a delle mutate esigenze e dei nuovi bisogni. Per contrastare le negative ricadute sociali ed occupazionali della crisi mondiale le istituzioni tutte devono intervenire tempestivamente, anche innovando profondamente i paradigmi culturali su cui si è costruito lo stato sociale nel nostro Paese". .  
   
 

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