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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Ottobre 2006
 
   
  UNA QUESTIONE DI GOLA SI È CHIUSA A PONTREMOLI LA PRIMA EDIZIONE DEL "BANCARELLA DELLA CUCINA"

 
   
  A tavola è sempre questione di gola. Basta scorrere la classifica del Premio Bancarella della Cucina: nei primi due libri il vizietto irrefrenabile è presente addirittura nel titolo. Il primo posto del podio infatti è andato a "Gola mater amatissima" (De Ferrari ed. ) frutto delle ricerche di Paolo Aldo Rossi, professore di Storia del pensiero scientifico all´ Università di Genova e Ida Li Vigni, docente di lettere al Liceo artistico Paul Klee, che si occupa del pensiero medico. Il libro mostra da un lato il legame fra arte culinaria romana e cucina medievale, dall´altro il disegno degli scenari produttivi, sociali e culturali che si delineano dietro la nascita dell´arte culinaria. "Sfata i vari luoghi comuni - ha osservato Ida Li Vigni - tra cui l´uso delle spezie come conservanti e quella relativa alla tarda introduzione della forchetta. Il libro si fa apprezzare anche per le numerose ricette tratte dalle fonti documentate dell´ epoca". Poi c’è "L’amore goloso" (Ponte alle Grazie) di Roberta Schira, una guida per sedurre e gustare insieme i piaceri della vita. "Il messaggio del volume — ha commentato l’autrice rispondendo alle domande del conduttore Edoardo Raspelli — è legato al valore terapeutico del cibo". Ma tra i finalisti del Bancarella Cucina c’erano anche tipologie diverse di approccio al cibo. Quella di Salvatore Marchese, che con il suo "Muscoli, storie e ricette di cozze" (Res ed. ) intende tracciare la storia di un simbolo di vita nel contesto ambientale del Golfo dei Poeti. "Gustare i muscoli — ha detto sul palco alla premiazione - è anche un modo per difendere l’ambiente dall’inquinamento". Oppure la visione colta proposta da "Teatro e maccheroni" (Grimaldi ed. ) di Elio Palombi ("un connubio tra teatro e alimentazione attraverso quadretti di vita familiare che coinvolgono grandi attori napoletani come Eduardo") o quella popolare de volume "La piadina romagnola tradizionale" (Panozzo ed. ) di Graziano Pozzetto. E quest’ultimo ha voluto sottolineare che le piadine prodotte industrialmente non c’entrano nulla con la tradizione romagnola di questo pane. Una curiosità: tra i libri segnalati, presentato dall’editore Guido Tommasi, c’era anche "Avanzi di galera", con prefazione dell’ergastolano Renato Vallanzasca, che ha raccontato come si può cucinare dietro le sbarre qualche piatto gustoso usando gli scarti del cibo. Nella platea del settecentesco Teatro della Rosa c’erano, oltre ai vertici della Cassa di Risparmio di Carrara, il segretario nazionale dell’Accademia italiana della cucina Severino Sani e i delegati di trenta regioni italiane tra cui quelli toscani Franco Cocco e Ulisse Vivarelli e il parmense Giorgio Orlandini, assieme al delegato della Lunigiana Francesco Ruschi Noceti. Poi tanti librai e il consiglio della Fondazione Città del Libro, guidata dal professor Giuseppe Benelli, che con l’Accademia ha voluto organizzare questo premio. Prima della proclamazione del vincitore della prima edizione del Bancarella Cucina è stato consegnato alla giornalista Elena Spagnol il premio dedicato alla memoria di Baldassarre Molossi, già direttore della Gazzetta di Parma e pontremolese di origine. A consegnare la preziosa ceramica realizzata da Lele Luzzati alla giornalista è stato proprio il figlio Giuliano, oggi direttore del quotidiano parmense. Infine tavola rotonda con gli autori sul tema "La difesa della cucina dal saccheggio mediatico". La ricetta finale è stata unanime: chiudere la dispensa davanti a tv e taccuini per difendere la curiosità del gusto. .  
   
 

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