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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Novembre 2009
 
   
  ADUC: BANDA LARGA PER TUTTI. SEPARARE LA RETE DALLA PRECARIETAŽ DI TELECOM. APPELLO AI LEGISLATORI

 
   
  Firenze, 10 novembre 2009 – Secondo l’ Aduc Il grimaldello per separare il destino della rete Internet italiana da quello (precario) di Telecom Italia cŽeŽ: obbligare il fornitore del servizio universale ad erogare anche connettivitaŽ a banda larga per tutti ad una velocitaŽ di 1 o 2 mega. Per questo l’Aduc invita tutti i cittadini a rivolgere un appello a chi ha un ruolo nella definizione di queste regole (Governo, Parlamento, AutoritaŽ per le garanzie nelle comunicazioni e altri). Premessa. Il Governo annuncia mega piani per digitalizzate il Paese e poi rinvia, non decide, non ci mette i soldi. Basata sul doppino in rame, la rete italiana non reggeraŽ a lungo. I vecchi fili devono con urgenza essere sostituiti con fibra ottica. Il limite di saturazione della rete, di proprietaŽ di Telecom Italia, eŽ vicino e giaŽ non sopporta le crescenti richieste di famiglie e imprese italiane, il problema non eŽ solo di fornire banda larga ai paesi montani. Convenienza. Tutti gli studi concordano: in Italia cŽeŽ una fetta importante di utenti (residenziali o professionali) che non dispongono di banda larga per connettersi a Internet; lŽestensione a tutti della banda larga produrrebbe vantaggi diretti e indiretti, economici e sociali. Si pensi alla possibilitaŽ reale che si sviluppi il telelavoro: a) maggiore competitivitaŽ delle imprese; b) migliori servizi da parte della pubblica amministrazione ai cittadini; c) minori costi di trasporto, minore inquinamento, freno al calo demografico nei piccoli centri montani, ecc. ); Ostacoli. Il dominio di Telecom Italia eŽ pressocheŽ assoluto sulla rete fissa, nonostante i tanti concorrenti. La proprietaŽ della rete dellŽultimo miglio (le centraline e i cavi che arrivano a casa o in azienda) da parte dellŽex monopolista eŽ un ostacolo allo sviluppo. Non ha i soldi per investire sulla rete, ma eŽ obbligata a tenersela, essendo lŽunico strumento per mantenere la sua centralitaŽ e i suoi privilegi sul mercato italiano. Quindi Telecom Italia non ha convenienza a ŽvendereŽ questo patrimonio (che negli ultimi lustri ha trascurato, riducendo al lumicino le spese per mantenerlo e rinnovarlo). LŽattuale assetto proprietario di Telco, la societaŽ che controlla Telecom Italia, eŽ una contraddizione: da una parte soci italiani a salvaguardia dellŽitalianitaŽ, che hanno giaŽ subito pesantissime perdite dallŽinvestimento, e non hanno voglia di investire altri soldi; dallŽaltra Telefonica, il gestore spagnolo (socio di maggioranza relativa) che ha come principale obiettivo quel lo di frenare lo sviluppo di Telecom Italia in Argentina e Brasile, mercati in forte crescita nei quali Telefonica eŽ in competizione col gestore italiano. Uno stallo avallato da scelte politiche che potrebbero rivelarsi pura cancrena per il nostro futuro digitale, in quanto collega il destino di una societaŽ privata a quello di milioni di persone e di aziende. Il servizio universale. Telecom Italia non molleraŽ lŽosso (la rete), per rimanere allŽinfinito lŽunico operatore in grado di offrire il servizio universale: quellŽinsieme di servizi minimi che il gestore incaricato deve garantire a tutti a prezzi accessibili. In Italia i servizi essenziali minimi sono descritti nel Codice delle comunicazioni elettroniche (D. Lgs. 259/2003): servizio voce, fax e connessione a Internet. In particolare il secondo comma lŽarticolo 54 del codice stabilisce che occorre "consentire un efficace accesso ad Internet. ". Questa formula, peroŽ, non eŽ da leggere in senso letterale. Infatti, cioŽ a cui eŽ obbligata Telecom Italia eŽ solo la possibilitaŽ di collegamento alla Rete in modalitaŽ analogica (56k), una velocitaŽ che oggi eŽ da ritenere del tutto inefficace, viste le potenzialitaŽ di Internet. La fornitura di un accesso veloce a Internet con un minimo garantito di 1 o 2 mega eŽ giaŽ legge in Svizzera e Finlandia. Parliamo di minimo garantito, percheŽ le velocitaŽ effettive sono molto ma molto superiori. Rimedi. Visto lo stallo attuale, prevedere sin da subito un livello minimo di velocitaŽ di 1 o 2 mega per tutti (al pari del servizio voce) anche in Italia, potrebbe dare una decisiva spallata. Costringerebbe Telecom Italia o a trovare azionisti veri, disposti a investire oppure a cedere ad un nuovo soggetto la propria rete. CosiŽ da una parte la societaŽ ex monopolista, con i soldi ricavati dalla vendita, ripianeraŽ i debiti; dallŽaltra la nuova societaŽ avraŽ nella propria pancia tutta lŽinfrastruttura di base da cui partire per far arrivare la fibra ottica nelle case e nelle aziende italiane. Nel nuovo contenitore dovranno confluire tutte le reti costruite da moltissimi enti locali o da aziende municipalizzate e degli altri gestori privati. La tanto auspicata "societaŽ della rete" avraŽ cosiŽ solide basi, e potenzialitaŽ enormi per investire ulteriormente: con introiti che deriveranno dai canoni dŽaffitto che tutti i gestori le riconosceranno. Segue il testo da inviare agli indirizzi in calce Appello SiŽ, alla banda larga per tutti, subito NellŽambito delle proprie responsabilitaŽ la invito percheŽ si adoperi per introdurre, nellŽambito del servizio universale, la connessione a Internet a velocitaŽ minima di 1 o 2 mega. Sarebbe cosiŽ sbloccato lŽattuale stallo della Rete italiana, con Telecom Italia e le sue decennali difficoltaŽ strategiche e finanziarie. Non operando con tempestivitaŽ, si continueraŽ invece a collegare il destino di una societaŽ privata a quello di milioni di persone e di aziende e dellŽintero Paese. Cordiali saluti A seguire gli indirizzi a cui inviare lŽE-mail urpdfp@funzionepubblica. It rapportiparlamento@governo. It info@politichecomunitarie. It info@gioventu. It f. Carcano@governo. It ufficio. Stampa@tesoro. It dpf. Comist@finanze. It Segreteria. Ministro@sviluppoeconomico. Gov. It urpcom@comunicazioni. It segr. Ufficiostampa@minambiente. It ufficio. Stampa@mit. Gov. It urp@mit. Gov. It ufficiostampa@lavoro. Gov. It uffstampa@istruzione. It urp@istruzione. It ufficio. Stampa@miur. It programma@governo. It f. Carcano@governo. It valducci_m@camera. It velo_s@camera. It barbareschi_l@camera. It grillo_l@posta. Senato. It senluigigrillo@hotmail. Com papania_a@posta. Senato. 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