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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Ottobre 2006
 
   
  MANPOWER: A CAUSA DELLA MANCANZA DI COMPETENZE REPERIBILI SUL MERCATO IL 16% DEI DATORI DI LAVORO ITALIANI SI TROVA A DOVER PAGARE STIPENDI PIÙ ALTI.

 
   
  Roma, - 25 ottobre 2006 – La crescita di alcuni settori è ostacolata dall’insufficienza di competenze professionali1 reperibili sul mercato: il 18% dei datori di lavoro sostiene che avrebbe assunto nel corso degli ultimi sei mesi più personale con contratti a tempo indeterminato se avessero trovato figure professionali adeguate e il 16% si sta accusando un’inflazione degli stipendi. E’ quanto emerge da un sondaggio commissionato da Manpower Professional. Manpower ha intervistato, attraverso la divisione interna Manpower Professional, quasi 32. 000 datori di lavoro di 26 Paesi nei mesi di luglio e agosto, tra cui 1. 007 in Italia. Il sondaggio è stato condotto per determinare la disponibilità di professionisti sul mercato e l’impatto della carenza degli stessi sul livello degli stipendi. I datori di lavoro che hanno avuto maggiore difficoltà nel coprire alcune posizioni all’interno delle proprie aziende appartengono al settore dei Trasporti e della Comunicazione (23%). Rispetto allo scorso anno, il 19% di questi datori di lavoro ha dovuto pagare stipendi più alti per le stesse posizioni professionali difficili da reperire. A seguire, i datori dei comparti del Commercio (21%), dei Servizi sociali e alla persona (20%) e dei Servizi finanziari (20%). Per loro l’inflazione degli stipendi ha pesato rispettivamente nel 16%, 21% e 10% dei casi. “In alcuni settori è forte la difficoltà dei datori di lavoro italiani nel reperire talenti professionali qualificati,” dice Stefano Scabbio, Amministratore Delegato di Manpower Italia. “La concorrenza per trovare talenti è sempre più agguerrita e in molti casi, i datori di lavoro sono obbligati a offrire compensi più elevati del dovuto per attrarre e mantenere il personale”. A livello europeo, la carenza di candidati professionalmente adeguati è stata riscontrata dal 12% dei datori in Francia, dal 13% in Olanda e dal 14% in Norvegia. I francesi hanno riscontrato la più bassa inflazione sugli stipendi, con solo l’8% dei datori di lavoro che afferma di pagare stipendi più alti rispetto a un anno fa a causa della carenza di talenti. Al contrario, la più alta inflazione sugli stipendi è stata registrata in Austria, dove il 26% dei datori di lavoro intervistati afferma di pagare più dell’anno scorso. In Italia, i datori di lavoro del Mezzogiorno e del Nord Est sono quelli che lamentano le maggiori difficoltà nel trovare professionalità qualificate. Nel Sud e nelle Isole, infatti, il 24% dichiara che, se fosse stato disponibile, avrebbe assunto più personale qualificato con contratti a tempo indeterminato, mentre la percentuale registrata nel Nord Est è del 21%. Nelle due regioni, rispettivamente il 19% e 20% dei datori, afferma di pagare stipendi più alti rispetto all’anno scorso per le stesse posizioni professionali. I datori che, invece, hanno riscontrato minori difficoltà nel reperire professionalità adeguate sono stati quelli del Centro Italia; solo il 13% ha affermato, infatti, che avrebbe fatto più assunzioni. Complessivamente, in Europa, i datori di lavoro che stanno incontrando maggiori difficoltà nel trovare professionisti qualificati e si trovano a dover subire l’inflazione sugli stipendi sono quelli del settore dei trasporti, delle comunicazioni e della logistica. “Aumenta la carenza di talenti per le posizioni professionali di un certo livello e questa tendenza sta iniziando ad intaccare i risultati delle aziende”, prosegue Stefano Scabbio. “Se la crescita continuerà nei prossimi anni, le aziende di più grandi dimensioni saranno favorite rispetto alle altre perchè potranno attrarre e trattenere i migliori talenti in modo più facile”. I risultati europei sono migliori della media mondiale; il 29% dei datori di lavoro di tutto il mondo ha dichiarato che, negli ultimi sei mesi, avrebbe assunto più personale qualificato in maniera permanente se avesse trovato professionalità adeguate, mentre il 25% degli intervistati a livello globale afferma che, a causa della carenza di talenti, sta pagando stipendi più alti per trattenere i pochi talenti a disposizione. “Questi risultati sono stati costruiti sulla base della ricerca Talent Shortage fatta da Manpower all’inizio del 2006. Tale ricerca ha rilevato che molte delle posizioni più difficili da coprire fanno riferimento a ruoli professionali quali contabili, programmatori e ingegneri informatici, profili manageriali ed esecutivi e commerciali con esperienza”, dice Jeffrey A. Joerres, Presidente e Ad di Manpower Inc. .  
   
 

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